Mi sento strana, come in dormiveglia, e sento che qualcuno mi sta tenendo sollevata da terra. Sento il contatto con i suoi vestiti...le sue braccia che mi sorreggono sotto il busto e le cosce, le mie gambe penzoloni, la mia testa posata su una spalla, credo.
Mi sento adagiata su qualcosa di morbido, ancora non realizzo se sono sveglia o dormo, o sogno...
D'un tratto mi desto. Il sangue mi torna al cervello. Apro gli occhi e mi trovo le gambe per aria, tenute su dritte verso l'alto, a sorreggerle così...DIONIS!
Lui si accorge che mi sono svegliata e mi posa delicatamente le gambe a terra, le scarpe mi toccano il suolo. Io sto ancora sdraiata supina, mezza intontita...è il materasso della palestra la superficie morbida su cui sono adagiata.
Dionis si china su di me, appoggia le mani sul materasso a fianco delle mie spalle, tenendo le braccia forti tese. Mi sussurra:
"Bella...ci sei?"
"Dionis..." gli dico, con voce frastornata.
"Ci riesci ad alzarti?" mi chiede, prendendomi con dolcezza le mani.
Io accetto la sua presa e col suo aiuto mi tiro su in piedi, con la testa che ancora mi gira un po', continuo a tenere le sue mani...le sue mani salde e sicure, quelle mani rassicuranti che mi hanno tratta in salvo quella volta dell'autobus.
"Accidenti..." faccio "ma che è successo? Tu..."
"Mi dispiace, Bella. Perdonami" mi dice lui col cuore in gola "sono un idiota e un verme..."
"Cosa? No! Dionis no, che dici?" balbetto.
"Sì Bella, tu non devi sopportarmi, io non ti tratto bene. Perdonami, mi sono lasciato andare...io...sono così, mi prendono questi momenti d'impeto irrefrenabile, io non li trattengo. Perdonami!" e fa per scappare.
"Fermati!" gli grido "È successo davvero? Tu...tu..."
"Perdonami" mi dice ancora, con gli occhi lucidi che paiono ancor più due smeraldi.
Lo prendo per un braccio. Lo guardo negli occhi, gli sorrido. Lo dico:
"Mi hai baciata? Lo hai fatto davvero?"
Dionis mi penetra con lo sguardo, deglutisce. Risponde:
"Sì...perdonami!"
E prova ancora a scappare. E io ancora lo prendo per il braccio.
"Dionis!" gli grido, col viso tutto un fremito eccitato "tu mi hai baciata! Tu...mi ami?"
Lui ha gli occhi clorofilliani pieni di lacrime.
"Sì, Bella, t'amo. T'amo da quando abbiamo giocato allo scivolo da piccoli, da allora io non ti ho mai dimenticata. Io a te ho rivelato tutto il mio mondo, sei la sola che sappia di me ogni cosa, ma tu sicuramente...non ricordi più, e come puoi ricambiarmi? Io sono un teppista, tu invece sei la prima della classe, tua madre mi odia ed io odio lei. Perdonami!"
"Non provare a scappare di nuovo, Dionis! Mio Dio! Mio Dio! Stavolta sei tu che non hai capito nulla, che ti sbagli! Perché anch'io, anch'io ti amo! E non me ne frega niente se sei un teppista e se mia madre ti odia e tu odi lei, io non sono mia madre. Oh Dionis! Ti amo!"
E ci abbracciamo ed io per poco non piango e anche lui, per poco non piange.
"Come sai del mio patrigno?" mi sussurra mentre ci stringiamo, l'uno contro il petto dell'altra.
"Ho letto il tuo ultimo tema...non dovevo, ma l'ho fatto lo stesso. Ero così in pensiero per te!"
Il nostro abbraccio non si scioglie. Vorrei restare così per sempre.
"Tu Dionis invece" gli dico io "io ancora non ci credo che m'ami, che mi stai abbracciando così...cosa ci trovi in me?" e scoppio in lacrime.
Lui si scosta un poco da me, senza però smettere di tenermi avvolta tra le sue braccia. Mi guarda con dolcezza, mi passa un dito sulla guancia per fermare la lacrima che mi stava scendendo.
"Ci trovo tutto" risponde.
"E Gessica?" chiedo ancora io "io credevo amassi lei, che foste fidanzati, lei ha raccontato che vi siete persino baciati!"
"Cosa!" esclama Dionis, staccandosi delicatamente da me "Ha detto questo?"
"Sì..."
"Che stronza...ma no, no! Non è vero nulla! Non ci siamo mai baciati, figuriamoci...fidanzati! Stronza...ed io che ci son cascato più volte a fidarmi di lei. Non sarà più nemmeno mia amica...io ora voglio solo te, te sola!"
"Ehi! Voi due!" sbraita una vociona acida. È la bidella.
Ci voltiamo di scatto.
"Fuori! Le lezioni sono finite!"
"Scusa Nadia!" le dice Dionis "usciamo subito. Buon lavoro!"
Prendiamo le scale e scendiamo in giardino.
Camminiamo verso il cancello della scuola, in silenzio.
Lo ho già detto che io a star in silenzio con lui non mi sento affatto a disagio, e così è anche questa volta.
"Mamma!" esclamo d'un tratto.
Dionis sussulta.
"Lei..." continuo "mi sta aspettando! Devo andare."
Lui mi guarda. Io lo guardo. Oh come mi batte il cuore!
Vorrei non lasciarlo mai, infatti non riesco ad allontanarmi per andare da mia madre, che sicuramente mi aspetta in macchina.
"Io ti voglio rivedere" mi dice Dionis.
"Anch'io" gli dico "quando?"
"Oggi, oggi stesso, allo scivolo io ti aspetterò"
"E io verrò, a che ora? Ehm perché prima dovrei studiare un po'...oh ma che dico! Al diavolo lo studio!"
"Alle 17"
"Okay" dico con la voce tremante di gioia.
Vorrei abbracciarlo e...sì, baciarlo.
Lui fa un mesto sorriso e mi fa:
"Puoi baciarmi se vuoi, se non pensi sverrai di nuovo..."
Mi legge nel pensiero, mi capisce al volo! Oh come lo amo! E com'è bello! Perfetto!
Mi metto a ridere e gli dico:
"No non sverrò di nuovo, Dionis, solo che io...io ecco...ahaaha io non ci arrivo a baciarti! Sei troppo alto"
Anche Dionis si lascia andare ad una risata. Mi viene incontro, si china un poco sul mio viso e mi fa:
"Adesso ci arrivi?"
Lo bacio. Mio Dio è bellissimo.
"Ehi ma...pensi davvero che io sia una 'sfigata tutta casa chiesa e scuola'?"
Dionis ride e commenta, ironico:
"Un po' sì...ma non nella parte della chiesa, lì ci va sempre Gessica"
Scoppio a ridere di gusto. Ride anche lui, poi torna serio e aggiunge:
"Io amo il tuo essere una sfigata tutta casa e scuola"
"E io amo il tuo essere un teppista e un cattivo"
Lui mi sorride. Vedo il portone della scuola che viene chiuso. Sussulto di nuovo ripensando a mia madre che mi aspetta in macchina.
"Accidenti...devo proprio andare. A dopo!" gli dico, allontanandomi.
"A dopo..." fa il mio cavaliere albanese, sorridendomi ed allontanandosi anch'egli.
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Il fascino del cattivo
Teen FictionUna ragazza, Bella, diligente ma anche molto insicura, è innamorata dell'avvenente e tormentato Dionis. Solo che lui è lo studente indisciplinato e poco raccomandabile della madre di lei...