12. In palestra: parte I

1 0 0
                                    

I miei non sanno nulla di quello che è successo con Giovanni...e non lo sapranno!

Questo fatto mi ha abbastanza traumatizzata, ma ne sono uscita vincitrice! Ora sono più forte, forte e indipendente!

Oggi ho una nuova interrogazione, stavolta di letteratura, sulla Divina Commedia.

Quando mi sono seduta al mio banco, la mia vicina mi fa:

"Ehi Bella...stamattina hai un'aria particolarmente...fiera!"

"Lo so" rispondo.

"Oh io invece sono super in ansia perché mi piace unooo" mi dice la mia vicina "ma io non so se piaccio a lui..."

"Lascia che ti dia un consiglio" le dico "gli uomini lasciali perdere...sono inutili, e dannosi. Noi di loro non ne abbiamo bisogno perché siamo forti e indipendenti! E poi l'amore fa male, meglio realizzarsi autonomamente. Fidati!"

"Hai ragione...ma come faccio a non badare agli uomini?"

"Casti! Vieni che ti interrogo" fa la prof.

Mi giro verso la mia vicina e le faccio:

"Semplice, quando incontriamo degli uomini... 'Non ragioniam di lor, ma guarda e passa'" e così, declamando, me ne vado in cattedra.

L'interrogazione va alla grande. Prendo 10. Torno al mio banco baldanzosa. Peccato non ci sia Gessica a vedermi e rosicare!

La mia vicina mi applaude. Io mi godo i complimenti...

La Divina Commedia mi piace abbastanza, anche se Dante sviene sempre. Ma adoro il modo in cui lo dice, usa quella formula così...elevata! Vorrei agguantarla!

Le ultime due ore ho ginnastica, quindi andiamo in palestra con tutta la mia classe assieme al prof.

In linea teorica ci sarebbe un problema adesso per l'ora di ginnastica...perché l'altra classe che utilizza la palestra assieme a noi in queste due ore è quella di...Dionis.

Ma non mi preoccupo di questa cosa. In primo luogo perché Dionis è un sacco che non si fa vedere a scuola, in secondo luogo perché comunque a me, di lui, non frega più nulla. Quindi anche ci fosse, sarò indifferente. Indifferente come lui lo è stato sempre con me, nonostante mi abbia tanto illusa...

Iniziamo a fare gli esercizi. Il prof ci fa correre intorno alla palestra. Lancio un'occhiata a quelli dell'altra classe, non mi pare che Dionis ci sia...no, non c'è.

Finita la corsa, il prof ci fa fare stretching. La mia compagna Gaia non riesce a tenersi in equilibrio ferma su un piede e zampetta ovunque per non cadere. Ridiamo insieme.

Ad un certo punto sento il prof dell'altra classe che fa:

"Tu entri adesso? Alla buon ora!"

Guardo verso la porta e...mio Dio, Dionis!

Alza le braccia in segno di rassegnazione verso il prof e gli va incontro. Per poi unirsi ai suoi compagni.

Ha una camminata decisa e allo stesso tempo distesa. Mi piace...accidenti! Dovrebbe essermi indifferente, invece sento nello stomaco uno sfarfallio fortissimo. Cerco di concentrarmi sull'esercizio...

Mentre facciamo un nuovo giro di corsa in cerchio, il mio sguardo e quello di Dionis si incontrano. Lui mi guarda in modo strano...cioè non ha il solito sguardo penetrante, insomma, è sempre penetrante ma in maniera diversa...gli balugina qualcosa di inquieto.

Cavolo cavolo cavolo, ripeti Bella! Gli uomini non mi riguardano più, gli uomini non mi riguardano più, gli uomini non mi riguardano più...

Non mi devo innamorare, non mi devo innamorare, non devo innamorarmi...

Finalmente suona la campanella e andiamo tutti negli spogliatoi a cambiarci. Sono sollevata...voglio evitare Dionis il più possibile.

Mi distraggo con Gaia che ancora prova a stare in equilibrio su un piede. Ridiamo di nuovo a crepapelle. Alla fine rimaniamo quasi solo io e lei nello spogliatoio. La aspetto.

Usciamo assieme, lei mi saltella davanti e io non riesco a smettere di ridere!

"Bella..." sento chiamarmi da una voce calda e profonda che...conosco benissimo.

Mi giro, il cuore mi batte all'impazzata ma cerco di rimanere impassibile.

Dionis mi si avvicina, mi fa:

"Bella...ciao"

"Ciao" gli dico, cercando di non guardarlo negli occhi.

"Io...niente, volevo solo dirti che non volevo prenderti in giro l'altro giorno, con Gessica...lei è una stronza"

"Lo hai detto già un'altra volta che è stronza, eppure continui a frequentarla..."

Dionis non mi risponde. Mi guarda e basta, con quei suoi occhi verdi e scintillanti, che ardono di una strana inquietudine...

"Adesso devo andare" dico.

"No aspetta..." mi fa lui.

Mi giro ancora verso di lui. Sto iniziando a spazientirmi...cosa vuole!?

"Ti chiedo scusa...davvero. Non ce l'ho con te in nessun modo. Vorrei che lo capissi"

"Sì certo che capisco" gli faccio "l'unica cosa che non comprendo è perché sei venuto a chiedermi scusa adesso...quando quella domenica allo scivolo sei scappato senza nemmeno salutarmi e mi hai ignorata per i giorni a seguire...ecco cosa non capisco. Anzi, forse lo capisco. Siccome hai litigato con Gessica ti sei sentito solo e la prima persona che ti è capitata hai pensato bene di usarla per sfogare le tue frustrazioni. Sai...a me dispiace per la tua situazione in famiglia, posso solo immaginare come sia avere un uomo del genere in casa...però non accetto che tu mi faccia credere che vuoi confidarti con me e vuoi il mio aiuto e invece di me e delle mie apprensioni non te ne frega nulla. Sì perché...la verità è che io per te sono solo una 'sfigata tutta casa chiesa e scuola'. A me invece importava davvero di te, anche troppo...anche troppo mi importava di te! È a te, a te che non importa nulla di me" e, detto così, mi volto e me ne vado.

Non posso credere di essere riuscita a dirgli queste cose, mio Dio...il cuore mi batte a cento all'ora.

Mi dirigo verso le scale che portano all'uscita, ma mentre sto per scendere i primi gradini mi sento afferrare per un braccio.

Risalgo in un balzo le scale. Dionis...mi prende anche per l'altro braccio, mi porta dentro lo stanzino, quello dove ci sono gli attrezzi...mi spinge verso la parete e appoggia un braccio sul muro sopra la mia testa, sento il suo gomito sfiorarmi la tempia...l'altra mano anche, l'appoggia alla parete accanto al mio braccio, ho il suo viso appresso al mio...i suoi occhi verdi e penetranti, che brillano di ardore all'ennesima potenza, mai stati così vicini...il suo respiro forte...

"Hai ragione su tutto, Bella...su tutto quello che hai detto...solo una cosa non è vera, una sola...di te, invece, me ne importa eccome" e con un'immensa delicatezza e allo stesso tempo una passione travolgente mi accarezza con una mano una guancia e preme le sue labbra sulle mie...

E così caddi come corpo morto cade.

Il fascino del cattivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora