8. Il tema

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L'incontro avuto con Dionis la domenica sera mi ha a dir poco sconvolta...

Non mi aspettavo che sarebbe stato così enigmatico e che lui sarebbe stato così nervoso. All'inizio sembrava a suo agio nel parlarmi, poi quando ha effettivamente cominciato a farmi confidenze si è agitato e si è come ricreduto sul farmele, come se non ne valesse la pena, come se non fossi la persona giusta a cui farle...

Vederlo scappar via così, d'improvviso, mi ha lasciata amareggiata e preoccupata...cosa sarà successo con Gessica? Perché hanno litigato? E soprattutto, che situazione c'è a casa sua?

Vorrei indagare...ma come? Voglio aiutarlo, dargli conforto, ma anche in questo caso, come?

Lui ha ripreso ad ignorarmi...quando lo incontro a scuola finge di non vedermi, come se non mi conoscesse, come se non fosse accaduto nulla nel fine settimana tra noi...

Questo mi ferisce, perché sento la sua sofferenza e allo stesso tempo soffro io perché non vuole condividerla con me...con me che lo amo così tanto!

Provo a cercar di capire cosa è accaduto sabato e domenica. Sembrava come se volesse avere un rapporto con me, instaurare un dialogo, avere un approccio sincero. Questo spiega il fatto che ha accettato il mio invito a casa e che mi ha chiesto di vederci il giorno dopo per confidarsi, come spiega anche il modo con cui ha cominciato a parlarmi ai giardini, ricordando l'infanzia e lasciandosi andare a pensieri profondi.

Ipotizzo che sia in difficoltà a svelarsi in sé per sé, che quando viene il momento di confessare le cose più oscure si blocca, e teme di non essere capito, di sembrare sciocco o debole, e quindi di non potersi fidare.

Ma resta la domanda: perché con me? Cosa significo io per lui? Chi rappresento nella sua vita? Sono solo la figlia della sua prof, una bambina con cui ha giocato intensamente da piccolo oppure c'è dell'altro, c'è qualcosa che lo spinge a confrontarsi con me?

Tutte queste domande mi hanno tormentata nei giorni successivi a quella domenica, e mi tormentano tutt'ora, che mi trovo al tavolo della cucina con sotto il libro di letteratura...

Arriva mia madre, con un pacco di fogli protocollo tra le mani. Li appoggia sul tavolo, sbottando:

"Maledetti temi! Fosse per me li interrogherei e basta..."

Io sono seduta dove si era seduto Dionis quel sabato...lei dove invece mi ero messa io.

Mamma sfoglia velocemente tutti i temi. Decide di cominciare da quelli che "sicuramente" sono i peggiori. Quindi inizia a correggerli e una volta che ne conclude uno lo posa da un lato, proprio di fianco a me.

Tra i primi che mette via c'è quello di Dionis!!!

"Sono analisi del testo?" chiedo.

"No..." risponde mia madre "Sono delle pagine di diario, dovevo farli lavorare sulla forma autobiografica".

Fremo. Quindi in quello di Dionis ci sono di certo suoi pensieri, cose sue, vere!

"Caraaa" chiama mio padre da chissà quale stanza.

"Cosa c'è?" grida mia madre.

"Per favore vieni qua" incalza mio padre.

Mia madre sbuffa e si alza dalla sedia, andando da mio padre.

Un pensiero fulmineo mi passa per la testa...prendere il tema di Dionis, fotografarlo col telefono e rimetterlo al suo posto, così da poterlo leggere indisturbata senza che mamma se ne accorga.

Concretizzo il pensiero, afferro il foglio protocollo della mia crush e cerco di fare delle foto il più nitide possibili, prima che mia madre ritorni e mi sgami in flagrante...

Ci riesco, rimetto a posto il tema, proprio mentre mia mamma fa ritorno.

Prendo il libro di letteratura e me ne vado in camera. Mollo il libro sulla scrivania e mi butto a pancia in sotto sul letto, cominciando a leggere le foto del tema di Dionis. La traccia dice così:

"Scrivi una pagina di diario, secondo gli stilemi affrontati a lezione. È la prima pagina, quindi è una presentazione: parla di te, della tua famiglia e delle tue passioni."

Mi esalto, chiede di parlare delle cose che interessano proprio a me! Anche se di Dionis mi interesserebbe qualunque cosa, in questo momento queste sono quelle che adesso mi premono di più. Comincio a leggere il tema, col cuore che mi batte a mille:

"Mi chiamo Dionis Sulejmani, sono albanese ma vivo in Italia. Sono un ragazzo piuttosto alto e sono magro, ma non troppo, sono abbastanza forte. Ho i capelli castani e gli occhi, mi pare, verdi, oppure azzurri, non lo so, è un argomento di discussione tra mio fratello e mia sorella, comunque ce li ho chiari."

Mi scappa un risolino. Sono verdi Dionis! Verdi...ahahah ma ora continuo:

"La faccia ce l'ho normale, ho il naso dritto, non grosso né piccolo, giusto, e anche le altre parti tipo la bocca e le orecchie sono normali. Di carattere sono un po' difficile credo, perché non mi piace avere imposizioni, e sono anche abbastanza solitario e spesso preso male, ma so anche essere simpatico, credo. Mio padre non c'è più e nemmeno lo ricordo bene, quando se ne è andato ero molto piccolo. Mia madre, Marja, lavora in fabbrica e svariati anni fa ha deciso di sposarsi di nuovo, col mio patrigno, un italiano, Enrique. Con lui ha avuto i miei due fratelli piccoli: Giulia, che ha otto anni, e Marco, che ne ha sei. Sono dei bravi bambini e gli voglio molto bene. Anche a mia madre voglio bene, al mio patrigno meno, molto meno, perché si comporta male, sia con lei, mamma, che con me, ed io questo non lo sopporto. Non sopporto quando torna a casa sbronzo o quando si porta appresso i suoi amici balordi e fanno casino in cucina, dando fastidio a tutti quanti dentro casa. Non lo sopporto. Non sopporto nemmeno quando sparisce per tutto il giorno e a volte anche di più e non si sa cosa è andato a combinare. Mia madre è sempre in pensiero per lui e soffre. Lui invece per lei non fa mai nulla, anzi, la maltratta e basta, e di noi figli se ne frega altamente. Infatti tra le cose che mi piacciono fare è andare a spasso, perché a casa per l'appunto certe volte non c'è una bella atmosfera. Camminare mi piace perché mi scuote un po' dai pensieri brutti e mi dà modo di sfogare i sentimenti. Posso camminare anche per ore senza fermarmi, non mi stanco. In generale, muovermi mi piace, infatti la mia materia preferita a scuola è educazione fisica. Tra gli sport che preferisco c'è il calcio. Non sono un fenomeno a giocarci ma non faccio nemmeno schifo, me la cavo bene per essere un dilettante. Un'altra cosa che faccio spesso, troppo spesso, è fumare. So che fa male e che è un vizio che dovrei togliermi, ma non riesco a smettere. Sono come quel tizio che abbiamo studiato a scuola, che vuole farla finita con le sigarette, che si fa tutti foglietti dove ci scrive che si fumerà l'ultima e alla fine quella l'ultima non lo è mai. Ecco, a me succede la stessa identica cosa, però i bigliettini me li faccio nella testa."

Awww è un tema fantastico, penso. Non si meritava di stare tra i "li correggo per primi perché sono i peggiori". Certo, ci sono degli errori di grammatica ma il resto va bene, ha rispettato la traccia, è stato chiaro e anche abbastanza originale! Ha anche citato "La coscienza di Zeno" nella conclusione. Mamma dovrebbe esserne contenta...

Sono quasi del tutto certa che lei abbia un pregiudizio enorme verso Dionis, che lo valuti male a prescindere. Non a caso gli dà sempre del "cattivo" e del "teppista". È una di quelle tipiche prof che hanno le preferenze, che non lavorano un minimo per aiutarti e renderti migliore se ne hai bisogno.

Comunque, a parte questo, ora capisco cosa intendeva con "a casa ho una situazione di merda"...mi dispiace così tanto! Vorrei potergli dare una mano, fargli capire che io per lui ci sono e farei qualunque cosa pur di aiutarlo, ma ancora una volta...come?

Come? Come? Come?

Il fascino del cattivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora