È da qualche giorno ormai che mi sento con Giovanni al telefono...
Lui è veramente simpatico e poi è così carino! Oltretutto mi lusinga continuamente e questo naturalmente mi fa molto piacere, a volte fino all'imbarazzo...
Mi chiedo cosa ci trovi di così speciale in me, in me che sono così brutta!
Ancora, a guardarmi allo specchio, non mi piaccio per niente e vedo solo cose sbagliate. Lui invece non fa che elogiare i miei occhi, il mio sorriso ecc.
Mio padre, che ha assistito al nostro primo incontro, naturalmente sa che io e Giovanni ci sentiamo, e sembra molto contento della cosa. Non fa che elogiarlo tutto il tempo e dire che è un ragazzo d'oro. Anche mamma è della sua stessa opinione, nonostante continui a ricordarmi che devo concentrarmi sullo studio...
Dovrei essere felice di tutto questo e...effettivamente, lo sono...però non ne sono convinta. C'è qualcosa che non va...non riesco a capire se sono io, se è Giovanni o se forse siamo entrambi. Sta di fatto che, nonostante lui mi piaccia abbastanza, non sento quel brivido, quell'emozione, quelle tanto famose farfalle nello stomaco che turbinano come un tornado di colori!
Il motivo di tutto questo credo di saperlo, ma non lo ammetto...perché Giovanni sembra davvero essere il ragazzo perfetto...perché Giovanni piace anche ai miei genitori...perché tutto sembra troppo andare per il verso giusto...
Eccolo! Eccolo il motivo dei miei turbamenti, delle mie angosce! Dionis!
Lo vedo camminare nel corridoio della scuola. Io sono appoggiata allo stipite della porta della mia classe.
È sempre così dannatamente bello, con quegli occhi verdi...verdi di linfa o di veleno? non è lecito saperlo...danno vita e la tolgono allo stesso momento, lasciandoti sospesa sul ciglio di un crepaccio...lui ti sorregge con la mano salda, ma chissà...potrebbe lasciartela da un momento all'altro...
Accanto a lui c'è Gessica, quella perfida...gli blatera qualcosa che non sento. Lui sta zitto, sembra non ascoltare attentamente quello che dice, sembra pensi ad altro, che addirittura sia proprio altrove e non si renda conto di essere a scuola con quell'oca che gli alita cose all'orecchio.
Si avvicinano alla mia classe, faccio per allontanarmi, ma Gessica mi fa dietro:
"Bella allora, cosa ha detto il parroco nell'omelia ieri eh?"
Che stronza...ultimamente mi prende in giro dicendo che sono una suora e tutte queste cazzate qua. Le rispondo:
"Ah non lo so...ma il fatto che tu sappia un termine così specifico come 'omelia' mi fa pensare che alla messa ci sia stata tu ultimamente"
"Ahahah oh no io non sto tutto il giorno sul breviario a condannare gli altrui peccati"
"Ah conosci anche il breviario...ma sei informatissima!"
Mi sto divertendo a prenderla per il culo con le sue stesse carte. Ma Dionis continua a restare serio.
"Ma smettila razza di santarellina, sei solo invidiosa"
"E di chi? Di te? Non invidio di certo il tuo mestiere..."
"Quale mestiere?"
"Dai, non farmi entrare nel dettaglio..."
"No cazzo! Adesso me lo dici!"
"Se non lo sai tu che lavoro fai, chi sono io per dirtelo?"
"Ohhh ti ho capita...sei proprio un'invidiosa del cazzo! Sotto sotto ti piacerebbe farlo a te questo mestiere, mia cara repressa"
"Io non sono repressa"
"Noo certo, e io sono il papa. Ehi Dionis che ne pensi eh? Credi che non le servirebbe una bella ripassata? Guarda quanto è frigida e acida!"
Giuro, ho voglia di ammazzarla. Come cazzo si permette a coinvolgere lui nel nostro battibecco, lui che in questo momento è soprappensiero e probabilmente non ha nemmeno seguito quello che ci siamo dette. Voglio sprofondare...
Dionis mi guarda. Cerco di non incontrare i suoi occhi. Mi squadra e commenta con sarcasmo:
"Decisamente"
Lo fulmino, con le guance tutte rosse e gli occhi lucidi.
Gessica ride. Io voglio piangere. Mi sento come quando ero dietro ai vestiti alle bancarelle, umiliata.
"Dovremmo aiutarla, poverina" dice Gessica "tu lo faresti eh Dionis?"
"Assolutamente no" risponde lui.
"Ma dai...nemmeno per pietà? Per pietà di questa povera creatura che vive senza passione? Per pietà..."
"Per pietà..." ripete Dionis "per pietà non si disdegna nessuno"
Gessica ride ancora. Io me ne vado dalla classe, corro in bagno. Do un pugno alla parete, con la rabbia dentro, con la voglia di sfogarla tutta.
Ora ne ho la conferma, si è approfittato di me. Niente può farmelo amare ancora. Lo dimenticherò.
Mi asciugo le lacrime al lavandino e mi guardo nello specchio: Bella...che beffa! Che inganno! "Brutta" dovevano chiamarmi per dire la verità, ma non per questo, non perché siamo brutti siamo meritevoli di simili derisioni e soprusi...
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Il fascino del cattivo
Teen FictionUna ragazza, Bella, diligente ma anche molto insicura, è innamorata dell'avvenente e tormentato Dionis. Solo che lui è lo studente indisciplinato e poco raccomandabile della madre di lei...