5. L'autobus

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Per tutti i giorni successivi alla festa del patrono, fino ad oggi, sabato, ho evitato Dionis il più possibile.

A scuola ho cercato di non guardarlo e di non passare nei pressi della sua classe. Devo dimenticarlo.

Con Gessica naturalmente è stato tutto più difficile, visto che ce l'ho in classe, ma lei l'ho sempre trattata con distacco e l'ho sempre prettamente ignorata, quindi non ho cambiato chissà di molto il mio atteggiamento nei suoi confronti.

Mi sono concentrata sullo studio, per non dare un'altra delusione a mia madre e per evitare un'altra figuraccia a me stessa in sede d'interrogazione.

Ieri ho fatto una verifica di scienze e mi sembra di aver fatto un buon lavoro. Finalmente posso godermi il fine settimana!

Nonostante la sofferenza e la delusione che Dionis mi ha portato e che ancora mi tormenta, oggi sono piuttosto felice, perché è arrivato il giorno del compleanno di Carolina!

Le ho già fatto gli auguri su whatsapp e abbiamo chattato esprimendoci a vicenda la gioia di non veder l'ora di vederci. Mi manca, è un sacco che non la vedo!

Mi preparo per bene in largo anticipo. Mi metto un outfit carino: Dr.Martens ai piedi, calze nere, gonna nera opaca fin poco sopra le ginocchia, circa a metà cosce e un maglioncino leggero e aderente color grafite.

Mi rendo conto di essere vestita in modo un po' cupo e spento, così aggiungo un ciondolo dorato e anche degli orecchini sullo stesso tono. Poi indosserò comunque un giacchetto tipo beige lungo fino alla vita, anche quello darà un po' più di colore.

In conclusione mi metto un po' di lucida-labbra e giusto una passata leggerissima di mascara. Non mi piace il trucco pesante, lo trovo volgare. E poi agghindarmi in chissà quale maniera assurda non migliorerebbe di gran che il mio congenito misero aspetto.

Sono pronta per uscire. Prendo la mia borsetta e faccio per aprire il portone d'ingresso di casa. Saluto i miei.

"Mi raccomando, fai attenzione e comportati bene!" mi dice mia mamma.

La rassicuro.

Mio padre mi augura di divertirmi. Lo ringrazio e ricambio l'augurio, visto che loro vanno a teatro. Esco.

Alla fine prendo l'autobus. Ci mette circa mezz'ora ad arrivare al paese della mia amica. Mi metto le cuffie e ascolto la musica guardando fuori dal finestrino. Il tempo passa piuttosto in fretta. Alla stazione degli autobus c'è Carolina ad aspettarmi.

Ci abbracciamo e andiamo a casa sua per festeggiare.

Per il compleanno, oltre che me, ha invitato alcuni suoi cugini e poche altre amiche. Tutte persone gradevoli.

È una festa divertente, mangiamo, beviamo, e facciamo fare dei giochi alla festeggiata.

Carolina si presta con entusiasmo agli scherzi organizzateli e spacchetta tutta felice i regali.

Io le ho donato un pacchetto di pellicole per la Polaroid (che lei ama ed utilizza tantissimo) e un paio d'orecchini artigianali che ho visto alla fiera.

Lei adora i miei regali e mi abbraccia con affetto. Sono felice che le siano piaciuti, le voglio così bene!

Sono praticamente l'ultima invitata a rimanere fino alla fine della festa. In conclusione siamo solo io e lei.

Chiacchieriamo un sacco e ci raccontiamo le nostre cose. Io le racconto di Dionis e le dico che voglio dimenticarlo. Lei mi ascolta con attenzione.

"Uno che parla così di me" dico, ricordando l'episodio della fiera "non nutre nessun interesse nei miei confronti, quindi è inutile continuare a pensarci e a desiderarlo, anche se è difficile...è difficile!"

Il fascino del cattivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora