3. Lo scivolo

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Inutile specificare che mia madre, una volta che sono tornata a casa e ho comunicato l'esito della mia interrogazione, si è arrabbiata.

Proprio non la patisco quando mi fa le sue ramanzine da professoressa e madre delusa. Nemmeno la ascolto più quando comincia. Infatti, dopo aver fatto finta di starla a sentire e di aver capito che ho sbagliato e che la prossima volta devo studiare meglio, mi dirigo nella mia camera e mi metto a fare i fatti miei. Domani infatti non c'è scuola, quindi niente studio!

So che oggi è mercoledì e quindi domani scuola dovrebbe esserci, ma si dà il caso che domani sia la giornata del patrono del nostro paese, quindi le lezioni saranno sospese e in centro ci sarà la fiera con un sacco di bancarelle.

Nella mia stanza, come al solito sdraiata sul letto, scrollo un po' Instagram e mi guardo qualche video su YouTube...solo che mi distraggo quasi subito a ripensare a quello che è successo durante l'interrogazione. E no, non sto rimuginando sul fatto che non è andata alla perfezione ecc., di quello frega solo a mia madre, io sinceramente ne ho le palle piene del fatto che devo sempre essere infallibile. Io non sono infallibile...Dionis, sì lui...lui mi ha fatto capire che non lo sono.

Mi rendo conto che dovrei parlare in modo più chiaro di Dionis, perché ne vale la pena, lui...mi sta cambiando...

Dionis lo conosco, almeno di vista, praticamente da sempre. Una volta da bambini abbiamo anche giocato insieme, me lo ricordo benissimo.

Io avrò avuto sette o otto anni, lui invece nove o dieci. Mia madre mi aveva accompagnato ai giardinetti e si era seduta su una panchina a leggere.

Io mi avviai alla piccola fortezza, salii le scalette della torre e davanti allo scivolo, in procinto di scendere giù, trovai lui.

Sembrava un principe delle tenebre. Mi guardò con i suoi occhi assurdi e splendidi aggrottando le sopracciglia. Io distolsi lo sguardo e mi misi in un angolo a testa bassa. Ero molto timida e impacciata, lo sono ancora.

Lui si lasciò scivolare giù e si riavviò alle scalette per salire ancora e poi scendere un' altra volta dallo scivolo.

Io mi sentivo in imbarazzo a fare qualunque cosa in presenza di quel bambino con quello sguardo così intenso e intimidatorio, quindi rimasi dove ero.

Dopo un po' di giri che faceva salendo sulla fortezza e buttandosi dallo scivolo ed io che rimanevo nell'angolo della torre, Dionis notò che io restavo lì ferma a non far nulla.

"Perché te ne stai lì impalata e non fai lo scivolo? Hai paura?" mi disse.

Io arrossii e non riuscii a rispondere nulla. Balbettai in un sussurro soltanto:

"No...ho fatto molte volte lo scivolo"

Lui teneva le sopracciglia corrucciate, forse perché non capiva bene quello che dicevo, visto che parlavo piano e a tentoni.

"Dai prova tu" mi disse.

Io, sentendo che non gli dava fastidio la mia presenza, mi incoraggiai e feci lo scivolo. Da lì iniziammo a giocare insieme.

Passai un bel pomeriggio in sua compagnia. Una di quelle giornate ai giardini che non si scordano più, quando incontri un bambino con cui ti trovi bene e rimarreste per sempre lì a giocare insieme.

Lui però non era un bambino qualunque come tutti, già allora mi aveva colpito e aveva fatto sì che non lo dimenticassi...

Quel giorno in cui giocammo assieme, oltre che fare lo scivolo, lui mi parlò e confidò a me dei segreti, dei segreti che purtroppo non riesco a ricordare...vorrei tanto! Ma gli anni sono passati e hanno cancellato le sue parole. Rammento solo il suo sguardo e le sensazioni incredibili che ho provato stando con lui, poi più nulla...

Ci eravamo stancati di fare lo scivolo e ci eravamo seduti dentro la torre in un angolo, vicini vicini, e lui mi rivelò delle cose, erano su di sé e sulla sua famiglia...oddio vorrei tanto tanto ricordare! Sta di fatto che già da quella volta lui aveva fatto breccia in me...

Ora che lo vedo ogni giorno a scuola nei corridoi e in giardino me ne sono sempre di più innamorata, ha acceso una fiamma nel mio petto che arde e avvampa sempre di più...sta diventando un incendio.

Solo che a volte vorrei spegnerlo...sì, spegnerlo. Perché lui è "sbagliato"...sì, perché si comporta male, non rispetta le regole ecc., come dice mia madre "fa il cattivo", ma forse è proprio per questo che lo amo così tanto. È il cattivo, quello che si ribella, che non ci sta! Io invece, sempre ubbidiente e servizievole...

Quando lo penso mi emerge un fuoco, un desiderio irresistibile che non mi fa capire più nulla...che mi piace e mi spaventa allo stesso tempo, per questo vorrei spegnerlo delle volte. Ma il fascino del cattivo è quasi impossibile da placare.

Il suo nome stesso è un istinto alla sfrenatezza e al caos: Dionis. Il dio greco del piacere e del purpureo vino, che delizia il palato e la lingua, e dà alla testa inebriandoti di godimento...

È così che mi fa sentire...

In fondo, il vero motivo per cui vorrei spegnere quell'incendio che sempre di più divampa nel mio cuore è perché lui tanto mi ignora e quindi di certo non mi ama.

Già...non mi ama!

Non mi ama come io amo lui. E nemmeno ricorda, come io ricordo lui.

Mentre io impazzisco ogni volta che si insinua nella mia mente o mi passa accanto, lui rimane impassibile...ed è questo, questo a spezzarmi il cuore più di ogni cosa...

Si è dimenticato di quando da bambino mi confidò il suo mondo.

Il fascino del cattivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora