TERZA PARTE

6 1 2
                                    


AMENDA 29

Gli sferro un pugno sulla mandibola. Non riesco a fermarmi, infatti non lo faccio. Nemmeno ci provo.

All'improvviso sento qualcuno prendermi per le spalle e una voce sussurrarmi all'orecchio: " Questo non avresti dovuto farlo..." Cazzo, sono fottuto.

-

Mi risveglio sospeso in aria o almeno così credo. Poi realizzo: sono nel Quarto, ma ciò non era previsto. Devo proprio averli fatti incazzare. Mi scosto di qualche centimetro a destra e mi aggrappo al solito tubo che mi riapre le ferite del giorno prima. Chiudo gli occhi sperando che tutto finisca in fretta, ma sento l'aria accarezzarmi gli zigomi. Quindi capisco che non è finita.

Quando riapro gli occhi, lo scenario che mi si presenta davanti mi fa rabbrividire: hanno aggiunto nuovi effetti. Ora sarà più difficile.

<Perché lo hanno fatto?> mi chiedo. <Non è passato un anno, mancava ancora qualche mese.> In quel momento le luci si abbassano e l'aria diminuisce. Non ho vinto. <E allora per quale stramaledetto motivo hanno spento gli effetti?> Tutto ciò non ha senso.

La porta laccata di bianco si apre e la dot.ssa Pat si rivolge a me con insolita gentilezza: "Siamo desolati, giovanotto. C'è stato un malinteso, ora puoi pure uscire."

Non capisco. Che sta succedendo?

La guardo sbalordito e incazzato allo stesso tempo. Stanno tramando qualcosa... Appena provo ad aprire bocca, una voce calma e dolce mi destabilizza.

Cosa ci fa lei qua?

-

"Spiegati meglio" domanda, con tono accusatorio, Amenda a quel cazzone del suo fidanzato.

Da quanto ho capito mi hanno portato nel Quarto ieri "per sbaglio" e ci sono rimasto per un giorno intero, senza sensi, fino a stamattina: quando mi sono ritrovato aggrappato a quel tubo, per la milionesima volta nella mia vita.

Il cazzone continua: "Te l'ho già detto che c'è stato un malinteso. Abbiamo preso la persona sbagliata." Bugia. Quante cazzate sta sparando. La mia "punizione" è stata intenzionale. "Lo sai che non ti mentirei mai." Che grande cazzata. E ha il coraggio di guardarla in faccia mentre lo dice?

Theo sfila le mani dalle tasche della felpa e circonda quelle di Amenda con le sue, così da rendere più credibile la messa in scena da bravo ragazzo.

La loro discussione viene interrotta dalla mia risata improvvisa. Una di quelle vere che non mi facevo da tanto tempo. Theo mi guarda storto: "Abbiamo detto o fatto qualcosa che ti diverte?" "No affatto." La mia risata si affievolisce e il mio sguardo cade sulle labbra della ragazza di fronte a me. Anche lei si è messa a ridere.

Questa ragazza è incredibile: sembra sentire i sentimenti altrui e provare le stesse sensazioni che provano le persone attorno a lei. "Dai lascialo stare" continua ridacchiando Amenda. Theo annuisce, guardandola incantato. Fa bene la sua parte. Sembra sia veramente innamorato di lei.

La riccia appoggia una sua mano sulla mia e con premura si scusa, al posto del cazzone, per quanto successo.

"Quindi oggi è mercoledì?" chiedo, rivolgendomi alla ragazza che ha ancora la sua mano sulla mia. Lei annuisce. La osservo per un altro po' di tempo e no, non riesco a fidarmi di lei.

Automaticamente, termino quel poco di contatto tra le nostre mani ed esco dalla stanza senza neanche salutare.

-

Il pomeriggio seguente tutti i ragazzi del mio livello sono radunati in teatro a causa del mal tempo. Avremmo dovuto fare educazione fisica -ovviamente gli allenamenti sono diversi a seconda del livello a cui si appartiene- ma madre natura oggi sembra essere contro di noi. Non fa che piovere e la cosa mi disturba parecchio, in quanto odio la pioggia. Mi fa tornare in mente ricordi che preferirei cancellare.

VERITÀ NASCOSTE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora