VERITÀ NASCOSTE

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FORTIS 49

La mia mente è divisa in sperare che la dolce Amenda Suarez sia innocente e in temere che la sua non sia altro che una facciata per nascondere la verità. In entrambi i casi la sua sorte è decisa e sarà crudele. Non so se sarò in grado di fare ciò che è necessario per salvarci tutti, non so se gli altri ne saranno capaci, ma dovremo farlo. Ormai tutto è deciso... e pare che a lui non importi fare il paladino della giustizia. Chi è colpevole è colpevole, chi è innocente è colpevole, la colpa è essere nati in questo contesto storico ed essersi piegati al dovere senza aver fatto valere le proprie libertà. Siamo tutti colpevoli agli occhi l'uno dell'altro, chi per criminalità e chi per reati meno gravi, ma la vita di nessuno è innocente di fronte ad un mondo buono che l'umanità ha segnato senza che le venisse chiesto.
Gli umani hanno inventato la guerra, l'odio, il potere, il tempo... questo è il peggiore: basiamo la nostra vita su un tic toc, su quelle che una volta erano delle lancette e che ora sono dei numeri. Semplici numeri che noi abbiamo inventato. Sembra che tutto abbia una scadenza, come se ci fosse un timer attorno alla terra che indicasse il giorno in cui tutto finirà. Perché questo è: quando non ci sarà più nulla, niente avrà avuto senso o un peso. Tutti i momenti passati saranno passati e apparterrano sopratutto ai nostri ricordi. Nessuno avrà la possibilità di dare loro un'occhiata e questo significa che nessuno saprà veramente se siamo stati colpevoli o innocenti. Questo è: il nulla, alla fine dei conti non ci sarà nulla, nemmeno i ricordi e nemmeno le colpe. Ma quando ci sarà il vero giudizio tutti saremo considerati colpevoli, senza distinzione...

"Porca puttana sei rimasto nella stessa posizione a fissare il vuoto da quando sono andato in farmacia?" il suono dello schiocco della lingua sul palato eseguito dalla voce di Kilian mi distraggono dai miei pensieri, per fortuna... Quando sono agitato i miei pensieri corrono più veloci della luce.

"Sì." Faccio un lungo sospiro sperando che il radar mezzo fuso di Kilian capti la mia frustrazione. Lascia la busta contenente le medicine sul tavolo che condividiamo per consumare i pasti e si siede sul mio letto.

"Per quale cazzo di motivo sei seduto sul mio letto e non sul tuo?" mi chiede gentilmente. "Era più vicino" provo a difendermi. "Sono letteralmente speculari e a un metro di distanza." Gesticola nervosamente il mio grande amico che ora vorrei sacrificare in un qualsiasi rituale. "Possiamo tornare a noi o meglio a me?" domando retorico nascondendomi la faccia fra le mani e strofinandole sul viso freneticamente.

"Se tu non sei in vena di scherzare significa che c'è qualcosa di grosso che ti tormenta."

"Il senso di colpa." Kilian annuisce in risposta e afferra al volo dove voglio andare a parare.

"Ascolta non devi farlo per forza tu, può farlo chiunque-"

"È questione di morale Kilian." Mi alzo dal posto a sedere e mi avvicino agitato al mio amico. "Saremo ugualmente colpevoli, per essere rimasti a guardare, per non aver fatto nulla, ma soprattutto perché siamo noi la mente dietro a tutto questo. Siamo noi i colpevoli."
"Devi vederla sotto un altro punto di vista." Replica alzando a sua volta la voce e avvicinandosi a me.
"E quale sarebbe?" Lo prendo per il colletto della giacca e lo strattono.
"Il minimo sacrificio per il massimo vantaggio, cazzo! Ecco cosa significa." Mi spinge via da lui e subito dopo ci risediamo entrambi. Questa volta nei rispettivi letti. Si susseguono minuti di silenzio e il primo a porne fine è proprio lui.
"Brindiamo in onore del test di domani?" mi domanda con voce neutrale. Gli faccio di sì con la testa ed usciamo dalla stanza.

Chiudo la porta alle mie spalle e davanti a noi si presenta una scena più sconvolgente di Kilian che chiede ad Amenda se ha fame: Sven è uscito dalla stanza di Suarez e la saluta con un sorriso caloroso. I due si scambiano un abbraccio e io mi stropiccio gli occhi per assicurarmi che non sia frutto della mia immaginazione. Cazzo, è tuto vero. Non so per quale motivo, ma automaticamente mi giro verso Kilian e aspetto una sua qualunque reazione solo che non so se positiva o negativa.