*Rose*Capitolo 1

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Guardo fuori dalla finestra appena appannata e bagnata della villetta a schiera, qui io e Lara trascorreremo i prossimi dieci giorni. Siamo ospiti di una sua cara amica, a fine estate le ragazze che aveva a pensione si sono trasferite. Si è offerta di ospitarci fin quando non troverà qualcuno a cui affittare le stanze.
Margaret mi accompagna nella mia stanza, è piccola e ben illuminata, ornata da deliziosa carta da parati a fiori. È da poco l'alba e non ho dormito nulla, sistemo le cose più urgenti tra scrivania e armadio e vado a farmi una doccia. Tornata in stanza la pioggia ha cessato di cadere, c'è un sole pallido che crea riflessi bagnati sull'asfalto. Dormirò un po' mi dico, mentre mi infilo una maglia extra large e mi butto sul letto fatto e ben stirato.
Voglio godermi questa vacanza e scrollarmi di dosso questa specie di lutto, non riesco a smettere di pensare a Joseph nonostante siano passati mesi, i suoi messaggi tra le righe iniziano ad essere sempre più radi e lo capisco. Sapevo sarebbe andata così, ed è tutta colpa mia, e questo mi porta a continuare a torturarmi l'anima.

Questo viaggio è importante per me. Dopo il mio ritorno sceglierò se accettare l'incarico oltre oceano con una nuova agenzia. Questa scelta avrà influenza anche nel rapporto con Lara, perché se dovessi andare a New York questa volta lei non sarebbe con me, perché ha accettato di prolungare la collaborazione con l'azienda per cui lavoriamo attualmente.
Dopo questo viaggio potrebbe cambiare radicalmente l'andamento della mia vita da qui ai prossimi 3 anni.

Mi sveglio, non so quanto ho dormirò ma il sole è alto, sarà pieno mattino e avrò dormito forse un paio d'ore. Sento Lara camminare su e giù nella sua stanza, che è adiacente alla mia e il pavimento non attutisce minimamente i suoi passi pesanti. Quando mi alzo dal letto sbuffando Lara entra di corsa senza neanche bussare. "Ma che cazzo!" Dico a rallentatore con la voce bassa che esce appena. "Preparati! Abbiamo da fare, ci aspettano Oliver ed un suo amico!" mi dice sfoggiando un outfit in stile rockabilly, corsetto rosso, pantaloni neri a vita alta con piccoli risvolti alla caviglia. Dr. Martines basse e una fascia rossa tra i capelli corvini. "Chi dei due vuoi rimorchiarti?" Le chiedo ancora addormentata, "Oliver o il suo amico?!? Sei troppo figa per un uscita a pranzo".
Lei sbuffa e si indispettisce. "Sbrigati stronza, hai un ora!".

Lara è felice quanto me di essere qui, per noi è un rituale che purtroppo per lavoro abbiamo abbandonato qualche anno fa, era il nostro Natale, la nostra festività personale. Ritornare a Londra insieme dopo tanto è importante per noi.

Quando usciamo di casa un vento freddo mi fa stringere nel cappotto bordeaux oversize. Dopo l'estate ho accorciato i capelli e tagliato la frangia... Un cambio di cui avevo bisogno ma che non ha apportato i benefici che auspicavo. Ci muoviamo lentamente lungo il marciapiede ricoperto di foglie, in silenzio, io mi accendo una sigaretta e non riesco ad allontanare il pensiero che probabilmente Joseph è nella stessa città in cui ora passeggio, sentiamo sulla pelle la stessa aria autunnale, e mentre il cuore batte più forte, appena più forte, chiedo al destino di portarlo da me un altra volta.

Appena girata la traversa intravediamo il piccolo pub, fuori dalla porta ad aspettarci si sono due ragazzi entrambi abbastanza alti ma con diverse fisicità, uno è più longilineo mentre l'altro è ben piazzato con una postura importante.
Lara saluta energicamente mentre ci avviciniamo. Ci presentiamo tutti e andiamo ad accomodarci all'interno del pub, ordiniamo da bere e da mangiare.

Davanti a me c'è il tipo minuto, si chiama Oliver, ha degli occhi verdi profondi e taglienti, una bella risata, e dei ciuffi morbidi, castani, che non smettono di ricadergli sul viso.
L'amico di Oliver e un campione di Ju Jitsu, è più grande d'età rispetto al partner di bevute, ha delle belle rughe appena accennate che si increspano, quando parla ne caratterizzano le espressioni, ha delle mani grandi con cui gesticola molto ed una barba bionda e folta da cui Lara non riesce a staccare gli occhi.

Oliver e Lara si conoscono da tempo, hanno lavorato insieme più volte, lui si occupa di trucco prostetico ed effetti speciali. Entrambi amano i film horror, lo splatter e il loro lavoro, una volta da sbronzi sono capitati a letto insieme ma non è mai scattato nulla, anzi, quell'esperienza li ha portati a instaurare una sincera amicizia. Appena Oliver riesce a lasciare Berlino si vedono e passano weekend insieme a ubriacarsi e a scambiarsi conoscenze interessanti quando capita.
Oliver ci ha invitate ad un ballo in maschera la notte di Halloween, dice si tratti di un bell'evento e che sia sponsorizzato, avremo possibilità di conoscere personaggi di spicco nel nostro ambiente. Lara si sente a proprio agio in questi eventi mondani, io decisamente meno, e non ho proprio voglia in questo momento di avere altra pressione sulla questione 'lavoro'. Non voglio conoscere nessuno, vorrei solo divertirmi senza strafare. Ma è anche vero che l'idea di indossare un outfit da urlo e nascondere il mio volto mi intriga. Lasciamo Oliver in standby fino a stasera, ci penseremo un attimo.
Dopo aver mangiato usciamo e ci salutiamo, Lara mi prende sotto braccio e ci incamminiamo verso mete non definite, stiamo passeggiando solo per respirare l'aria londinese, il rumore delle auto che passano piano sull'asfalto bagnato, il fruscio delle foglie smosse dal vento.

"Ma l'hai visto Tom?" mi chiede Lara stringendo di più il mio braccio. È poco più bassa di me, poggia la testa sulla mia spalla iniziando a considerare come sarebbe il sesso con il campione tutto muscoli e barba, ridiamo insieme mentre ci raccontiamo storie con scenari inverosimili. Ma lei sembra interessata, era carino vederli chiacchierare al pub, spero approfondisca questa conoscenza, poi ciò che sarà, sarà.
"Oliver dice che sei seducente" dice Lara improvvisamente e completamente fuori contesto. " Seducente io?!? È fuori di testa!" Rispondo freddamente, lei scuote la testa con fare rassegnato ed io concludo "non cercare di rifilarmi i tuoi amici ti prego!".
"Da quando è finita l'estate non fai altro che piangerti addosso, ed evitare e schivare qualsiasi forma di vita interessante, non ti sto dicendo di andarci a letto, ti sto chiedendo di fare amicizia! Manca solo tu smetta di fermarti ad accarezzare gatti sconosciuti per strada! Non è da te", mi rimprovera tristemente " prova a divertirti almeno ora, almeno qui, potrebbe essere la nostra ultima vacanza per molto tempo"
"Da qualche parte dovrò pur cominciare" le dico sorridendo appena "di a Oliver che la tipa seducente e la sua amica affascinante saranno al ballo".
Lara saltella per poi girarsi, saltarmi al collo, e abbracciarmi. " vedrai ci divertiremo!"

⚠️In Revisione⚠️ UN PIOVOSO AUTUNNO [Joseph Quinn *Parte 2*]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora