*Rose* Capitolo 12

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Dopo qualche lacrimuccia mi siedo sul divano con gli altri, prendo un pacchetto di patatine dal tavolino e mi sistemo incrociando le gambe, "Interstellar? Nolan? Ancora? L'ha scelto lui?" Chiedo a Lara e Tom indicando Oliver, scoppiano tutti a ridere facendo di si con la testa. Oliver è sulla poltrona accanto al divano che mi guarda con il suo occhio nero e un bel sorriso, e appena l'attenzione torna al film mi chiede piano "come va?" Ed io rispondo semplicemente " non lo so", perché mi sento proprio avvolta è legata da un indecisione pesante, è latente ma c'è. Non so come va, non so cosa voglio, ho paura che le mie scelte siano sbagliate e avventate, io e Joseph poi, ci comportiamo come una coppietta quando siamo insieme, con lui è tutto romanticamente semplice. Ma cosa accadrà appena torneremo alle nostre vite, ai nostri impegni?
Quello che provo per lui non fa altro che accrescere ogni mia paura del domani.
Sono nel panico più totale.

Oliver mi guarda lasciando ai miei pensieri il tempo di fluire, "Ti va di andare a fumarci una sigaretta in giardino?" Chiede e contemporaneamente Tom e Lara guardano me, che sorrido appena " torniamo tra un po' " e così i due tornano ad accoccolarsi abbracciati sul divano.
Siamo seduti su una poltroncina a dondolo sotto la piccola veranda, la pioggia ticchetta leggera nella giornata umida che volge al termine, il sole se n'è quasi andato completamente lasciando spazio a un cielo grigio e fitto. In silenzio uno accanto all'altra fumiamo, e mi mette in difficoltà stare così bene accanto a Oliver, "fa male?" Gli chiedo per rompere il silenzio indicando l'occhio, "Credo faccia più male a lui" solleva in un sorriso il lato destro della bocca disegnata, poi alza le spalle " me la sono cercata, non pensavo alla fine reagisse, sono stato più bravo di quanto pensassi, l'ho fatto incazzare parecchio." Ride appena, ed io scuoto la testa, non capisco. Poi mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, il suo tocco e fermo e delicato, lo guardo voltandomi appena, il suo sguardo è così diverso quando è vicino a me, è come se il ghiaccio che ha dentro si sciogliesse, e la domanda che gli faccio esce praticamente da sola con vivo interesse " chi sei veramente?", Oliver fa un altro tiro, lo sguardo verso la pioggia " me lo chiedo spesso anch'io, quando passi la vita ad indossare una maschera diventa poi difficile riconoscere te stesso, parti con l'obiettivo di ingannare gli altri fino a comprendere che un po' ti perdi ogni volta che fingi, che inganni anche te e non ci si guadagna poi tanto.".
I suoi occhi taglienti sono fissi su di me e ed è innegabile che sia attratta da lui, appena concretizzo questo pensiero distolgo lo sguardo abbassando la testa, vorrei dirgli che è stato uno stronzo, che non avrebbe dovuto, e allo stesso tempo vorrei abbracciarlo e indurlo a gettare via quella maschera e a tirar fuori la sua vera essenza. Dopo qualche minuto di silenzio esordisce dicendo
"Il tuo amico sarà contentissimo di sapere che vi sarà possibile..." Ora virgoletta con le dita "...coronare il vostro sogno d'amore ", "sei un coglione!" Rispondo io senza mezzi termini, lui ride, " E comunque ancora non lo sa" dico con voce un po' più bassa, e lui mi guarda con aria interrogativa, faccio spallucce "sto aspettando il momento giusto... Tutto qui", non se la beve, alza le spalle anche lui spegnendo poi la sigaretta. Abbandoniamo la conversazione quando anch'io subito dopo la spengo tornando dentro casa.

Siamo rimaste io e Lara, stiamo cenando sul divano mentre "bigmouth striken again" degli Smith suona in sottofondo nel piccolo salone e la tv in muto manda i Griffin. " Perché non gliel'hai ancora detto? Da cosa lo vuoi proteggere?" Mi chiede studiandomi dopo aver bevuto la Coca-Cola dalla lattina ghiacciata, " da me, e mi proteggo anch'io" Rispondo d'istinto, voglio tagliare corto, non voglio parlarne, voglio solo mettere a posto le idee, e cambio discorso, "cosa farete tu e Tom?" Lara da un morso allo spicchio di pizza che non sa di pizza e risponde con la bocca piena " Ha casa a Como, dovremmo riuscire a vederci spesso, poi chissà", le sorrido, sono felice per lei, che però non demorde " Rose, non ti starai auto-sabotando ancora?" Scuoto la testa "sabotando? No... Io..." E mi interrompe, " Lo hai già fatto con lui, non penserai che mi sia bevuta quella storia del numero cancellato per sbaglio? Su quella cazzo di rubrica hai ancora il numero del fidanzatino delle medie, e vuoi che creda a quella storia?!" E ho poco da controbattere, mi sposto i capelli dal viso, "Ho paura Lara, ho paura che finirò ad aspettarlo di notte, in lacrime, che passeremo mesi a farci videochiamate mentre mi mangio il fegato perché vorrei stare con lui e non posso, perché ama il suo lavoro più di ogni cosa, e finirei per trascurare me stessa, la mia carriera. Ho paura che finisca quando il mio cuore sarà troppo coinvolto per superarlo. Ho tanta paura e basta." Lei mi guarda male " Certo, meglio chiuderla qui, sbattere la porta in faccia alla possibilità di amare, hai desiderato Joseph Quinn per anni Rose, e adesso che sei qualcosa per lui ti tiri indietro? Vigliacca e codarda." Le do uno schiaffo sul braccio "non offendermi stronza!" Alza un sopracciglio poi il mio telefono vibra "parli del diavolo..." Sussurra sorridendo appena, quando legge il nome di Joseph "diglielo!" Conclude per poi alzarsi con il cartone della pizza ormai vuoto.
Vado in camera mentre rispondo e mi sdraio sul letto "Darling" mi dice, ed io mi sciolgo, la voce ferma, è serio, mi racconta che domani pomeriggio ha un intervista che andrà in onda settimana prossima, che vorrebbe vedermi e stare insieme subito dopo, e in caso passare la notte insieme visto che l'indomani dovrò partire, mi dice di essere stanco, lo sento un po' distante e forse sono distante anch'io.
Mi spoglio, mi infilo sotto le coperte e inizio a combattere con i pensieri che non mi faranno dormire.

⚠️In Revisione⚠️ UN PIOVOSO AUTUNNO [Joseph Quinn *Parte 2*]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora