*Joseph* capitolo 3

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"Ok Joseph! Abbiamo finito, ottimo lavoro!"

Il fotografo mi viene incontro, mi stringe la mano sorridendo, ringrazio a mia volta lui e tutti i presenti, più o meno. Mi cambio al volo, metto su un cappello nascondendomi dietro la visiera abbassata, scendo le scale, metto gli occhiali da sole, sono in strada.
L'aria è gradevole per essere un pomeriggio di ottobre, cammino lentamente a testa bassa, mi trovo a Piccadilly circus, inizia a fare buio e le luci si accendono. È colma di gente, di turisti, promoter di locali cercano di fermarmi ma io tiro dritto. Accanto al marciapiede una ragazza dai capelli rossi sale su un taxi, il mio cuore sussulta, vedo Rose. Non riesco a togliermela dalla testa, la vedo ovunque. Sorrido pensando a quanto mi infastidissero quelle chiome aranciate prima di conoscere lei.
Poi penso a come nonostante abbia tante ragazze al seguito non riesca a farci sesso. Forse è proprio l'idea che siano lì, per me, e non aspettino altro che fare sesso che mi destabilizza.
Forse non c'entra Rose.
Spero di essere 'uno come tanti' a New York.
I pensieri si accavallano, penso a quanto abbia cercato la Rossa sui social e tramite i suoi colleghi, ma ho fatto solo buchi nell'acqua, non ho avuto sue notizie, speravo in un messaggio, una chiamata, non ho mai cambiato il mio numero. Eppure niente, se avesse voluto cercarmi mi avrebbe trovato.
Smetterò di fare quello stupido gioco, non ha più senso.
Metto le cuffie nelle orecchie e mi dirigo verso casa, più tardi passa Tom con un amico e andremo a berci qualche pinta.

Il rullante crescente di 'Can't stop' dei Red Hot nutre il mio passo che si fa più veloce e cadenzato.
"Ho proprio bisogno di una sbronza" penso.

Dopo la doccia ho infilato su un paio di jeans comodi, una t-shirt ed un maglione leggero che ho da una vita. Ha le maniche lunghe e logorate ma è una delle poche cose rimaste fuori dagli scatoloni, mi butto su un giaccone a caso. Esco dalla porta, quando mi giro c'è quell'orso di Tom,  mi viene incontro ridendo con le braccia allargate pronto ad un solido abbraccio.
Non ci vediamo da parecchio, siamo andati all'accademia insieme, è un ottimo attore ma ha deciso di cambiare strada, almeno per il momento. Da quando ha iniziato a praticare il ju Jitsu agonisticamente è molto difficile per entrambi riuscire a trovare  del tempo libero per sbronzarci insieme.
Questa serata è frutto di un arganizzazione di mesi, un eccezione prima del mio trasferimento, poi chissà quando riaccadrá.
Quando ci abbracciamo mi toglie il fiato con due manate ampie sulla schiena, mi trova dimagrito,dice. Alle sue spalle, poggiato all'auto c'è il suo amico. Alza la testa dal cellulare, fa un tiro di sigaretta e se la lascia tra le labbra venendomi anche lui incontro, "Ciao bello" mi dice  allungando la mano per stringere la mia, mentre Tom mi lascia si toglie la sigaretta dalle labbra con la sinistra, un ciuffo gli ricade sugli occhi, "Oliver" si presenta.

Siamo alla terza pinta, abbiamo cazzaggiato tutta il tempo e tra birre e shot la serata va come speravo, la testa leggera, ho riso tanto da piangere, ma come ogni sbronza che si rispetti arriva il momento delle confidenze e dei discorsi seri.
Tom è ospite da Oliver, qui a Londra non gli è rimasto nessuno  e ha comprato casa sul lago di Como. Mi racconta che ha conosciuto Oliver dopo aver rotto con sua sorella, raccontano aneddoti divertiti.
"Mia sorella è un pazza!" Conclude Oliver asciugandosi le lacrime dal ridere.

"Joe e tu?" Chiede Tom "Sarai pieno donne, ti seguo sai?! Tutte che vogliono il nuovo attore inglese super sexy!".
"Raccontaci qualcosa!" Aggiunge Oliver alzando  il braccio verso il cameriere e ordinando altre tre pinte.
"In realtà non tante" dico accigliato, con un sorriso a labbra serrate. Oliver e Tom non dicono nulla, aspettano che continui, che giustifichi  questa follia del non fare sesso come un animale.
"Diciamo che ho un debole per le italiane". Aggiungo, mentre porto il boccale alle labbra facendo sfumare la frase dentro il bicchiere. Loro scoppiano a ridere increduli, Tom afferra la seduta del suo sgabello e si avvicina a me, mi avvolge le spalle in un abbraccio amichevole, sento il peso del suo braccio sinistro, si avvicina al mio orecchio, " noi ci stiamo divertendo con un paio di italiane in vacanza" dice mordendosi poi labbro inferiore e dandomi una pacca d'intesa sul petto con la mano destra.
Oliver accenna un sorriso che sposta appena solo un lato della sua bocca, fa si con la testa lentamente mentre mi guarda, e compiaciuto porta le dita alla bocca schioccando un bacio nel tipico gesto italiano.

"Rose...Rose...Rose..." Mi batte il suo nome in testa come un ticchettio.

"Buon per voi ragazzi, hanno una marcia in più!", dico sorridendo.
"Ci saranno anche loro domani, al ballo di Halloween" mi informa Tom " voglio presentarti Lara, potrebbe diventare qualcosa più di un'avventura". Si è fatto più serio, e mi sgancia uno di quei sorrisi da cucciolo che mi fanno una tenerezza infinita. Voglio bene a questo omone.
Nel frattempo Oliver scuote la testa sbuffando con disapprovazione.
"Dovresti solo divertirti!" Aggiunge "come facciamo io e Red!".
Mi sale un fastidio dallo stomaco verso la gola.
"Ti piacerebbe secondo me!" Aggiunge guardandomi con il suo mezzo sorriso e gli occhi di  un verde chiaro , profondo, come un lago ghiacciato che brilla in un freddo inverno.
Tom scoppia a ridere "Impossibile!!! Lui odia le Rosse"

"Rose... Rose... Rose..."

Le sue gambe, decorate di storie e inchiostro, stretta attorno a me, le sue labbra contro le mie che gemono.
Ho la sensazione che mi stia scivolando come sabbia tra le dita. Mi alzo e vado in bagno, mi sciacquo il viso con acqua gelida. "E se non fosse Rose?" Mi dico poco convinto, "tra noi è diverso" penso, cerco di consolarmi.
Non so se la sensazione che provo è di disgusto per lui o di risentimento per lei.
Mi guardo allo specchio, i miei occhi sono più neri del solito, vacui, gli angoli della bocca rivolti verso il basso.

Torno al tavolo, cerco di riprendere il discorso, voglio essere sicuro sia lei.
Oltre ad una valanga di particolari di cui non ho bisogno ho conferma che Oliver si scopa Rose.
Perché Rose ha un piccolo tatuaggio sotto il seno destro, una piccola papera che nasconde parte del volto dietro un calice di vino vuoto, e questo ne deforma i lineamenti. E lui lo sa, lui l'ha toccata, baciata...
Quinta pinta, quando usciamo dal locale mi tengo in piedi a fatica, saluto i ragazzi, voglio stare da solo,  Tom non approva, Oliver lo convince a lasciarmi andare. Voglio svenire con una bottiglia di whisky tra le mani.
Rose è a Londra e non lo sapevo,
Rose si scopa quel coglione,
non voglio pensare. 

"Rose... Rose... Rose..."

⚠️In Revisione⚠️ UN PIOVOSO AUTUNNO [Joseph Quinn *Parte 2*]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora