*Rose* Capitolo 5

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Apro gli occhi, e già mi vedo stasera, nel mio splendido vestito da Banshee, mi alzo dal letto piena di energia, non vedo l'ora arrivi stasera!

Ho raccontato a Lara di Oliver, è da quando è stato qui che lo evito, e dopo un po', per fortuna ha anche smesso di scrivermi, in più ho limitato le uscite in gruppo.

Mi faccio una doccia calda, infinita, e quando esco dal bagno sento parlare Lara al telefono in modo concitato, io mi faccio i fatti miei e vado verso la mia stanza, ma una frase la sento chiaramente. "Ma dai Tom! Se avessero fatto sesso, la mattina non l'avrei trovato a dormire sul divano! ...sbaglio?"
"Oliver sei proprio uno stronzo" penso, e ormai sono in camera. Tempo di indossare le mutande e una maglietta sgualcita che Lara è in camera mia con gli occhi fuori dalle orbite, fa un paio di volte avanti e indietro davanti alla porta e poi si siede sul letto.
"Non c'è un buon modo di dirlo", esordisce, poi prende una lunghissima pausa, "Mi stai spaventando cazzo!" Le dico mentre a testa in giù tampono i capelli. La vedo sotto sopra che freme, eppure continua alla ricerca delle parole giuste. Decido di toglierle questo peso, anche se è divertente, le dico che l'ho sentita gridare, che so delle stronzate di Oliver, e non mi importa.
Lei non sembra affatto sollevata, mi tiro su e mi siedo accanto a lei sul letto, mi giro appena verso di lei, "mi dici cosa sta succedendo?", e un fremito, un fastidio mi stringe la bocca dello stomaco, questa situazione non mi piace. Lara mi guarda e sputa fuori tutto insieme "L'amico di Tom che sarà stasera alla festa è Joseph, ieri sera sono usciti, tutti, c'era anche Oliver, e ha raccontato di aver scopato con te". Io spalanco gli occhi senza dire niente, ho mille pensieri che si accavallano in questo momento. "Joseph ieri si è ubriacato di brutto, Tom ha fatto due più due, e stamattina mi ha chiesto se già ci conoscessimo."
Mi guarda, la guardo.
Mi alzo dal letto, "Io queste stronzate non me le merito!" Grido battendo i piedi, vorrei spaccare qualcosa, sono incredula.
"Joseph sarà..." Sussurro verso Lara, e la frase rimane sospesa, lei è ancora lì in attesa che finisca, a guardarmi. Ho gli occhi pieni di lacrime, Lara si alza, prende le mie mani e guardandomi negli occhi mi scuote appena. "Ci penso io fidati! Lascia fare a me."
Io non so che dire, devo ancora razionalizzare, faccio un lungo sospiro. "Ok" le dico appena, lei mi molla e prontamente inizia un giro di chiamate che durerà tutta la mattina. Appena riceve risposta mi fa un gesto con la mano e si incammina verso camera sua.
Io non voglio sapere, la cosa non mi aiuterebbe, ma se dice che sa come sistemare le cose io le credo, e comunque non ho nulla da perdere.

Tra tutte le chiamate, nonostante la porta della sua stanza sia chiusa, quella con Oliver è chiaramente udibile. Lara è una iena, e dal modo in cui sbraita, lui probabilmente è impassibile, dall'altro capo del telefono. Alla fine le uniche cose che Oliver dice a Lara, è che non ha alcuna intenzione di scusarsi, né con me, né con chiunque altro, per aver avuto 'semplicemente' un po' di spirito goliardico, e che tutti noi stiamo mettendo su uno teatrino stupido e inutile.
La chiamata finisce con un bel "vaffanculo" di Lara.

Mentre tutto questo accade, io sono sul divano, in salotto, la tv è spenta ma io la guardo lo stesso. Penso a cosa dirò a Joseph stasera, cosa dirà lui a me, se sarà arrabbiato o deluso, all'effetto che mi farà essere accanto a lui, e perdermi in quegli occhi gioiello.

Le parole di Lara arrivano attutite, mi allontano dai miei pensieri solo quando sento la notifica di Lara e lei che mi parla alle spalle.
"Hai capito?", mi chiede fermandosi accanto a me. Io prendo il telefono e quando apro la chat c'è il numero di telefono di Joseph, guardo Lara. Lei sbuffa poi ripete " È il numero di Joseph, cretina! Vedi di non cancellarlo con quelle dita di patata.".
Le faccio il pollice e tiro su il cappuccio della felpa con la scritta "I'm sad" mentre mi dirigo verso il congelatore, quale occasione migliore, se non questa, per indossare questo splendido capo, e usare il gelato, come unica, mera, consolazione.

Siamo nella mia stanza, Lara mi trucca, ho una lampada a luce fredda sparata in faccia e la pancia piena di gelato alla vaniglia, e vodka, abbiamo battezzato questa meraviglia 'Van-odka' per l'occasione.

Il mio costume è un vecchio abito nuziale degli anni 70, di terza o quarta mano, ma davvero in ottime condizioni, nelle parti più logore ho applicato degli strass verde chiaro, e verde acqua, e tante altre sfumature di verde.
Ho delle extension molto lunghe e i capelli rimarranno sciolti, per chiudere un velo e una corona di fiori bianchi. Sono davvero soddisfatta. Il trucco creato da Lara è bellissimo, la pelle diafana, gli occhi cerchiati di rosso e delle ciglia bianche. Lacrime brillanti rigano le guance.
"Wow" le dico guardandomi, stupefatta. "Ti ho reso sia bellissima che spaventosa" dice e alzando le spalle aggiunge "è il mio lavoro!". Va via ancheggiando, " Vado a mettere la mia benda!" Dice cantilenando sparendo oltre la porta.
Penso a quanto sarà felice Tom nel vedere questo bel pirata, stretto in un corsetto e sculettante venirgli in contro su di un tacco 12.

Quando mi trovo sola davanti al mio riflesso sospiro, da quando so che ci sarà anche Joseph ho un peso nel petto e le farfalle nello stomaco e mi viene da piangere. Mi alzo e provo il mio passo lento e silenzioso da Banshee , "mal che vada stasera spaventerò le coppiette appartate", sorrido.
"Van-odkaaa!!" Grido mentre mi dirigo in cucina, "Van-odkaaa!" Sento rispondere di rimando,
e già sto riempiendo due bicchieri di vodka e gelato.
Sembriamo Gomez e Fester con la Mamuska.

Quando in macchina, arriviamo al cancello della grande villa in stile Bridgerton veniamo controllati dalla sicurity, e ci viene dato accesso. È una festa davvero molto, molto privata. Lasciamo l'auto all'incaricato all'entrata del parcheggio e ci avviamo verso le scale che portano al portone principale. Sento il cuore in gola, l'incontro con Joseph è sempre più vicino, rimango in dietro rispetto a Lara e Tom, Oliver verrà da solo più tardi, in questo, almeno, ha avuto buon senso. Ho le mani fredde e sudate e mi sento così stupida.
Più ci avviciniamo alla villa più i bassi vibranti lasciano spazio alla musica.
Ed io lo riconosco, da lontano, "Joseph è all'entrata, ci aspetta li" dice Tom, nonostante la nebbia data dal velo che portò sul viso lo riconoscerei tra mille. Più ci avviciniamo e più il suo abito si mostra nei particolari. È in abito vittoriano, ha un mantello, un cilindro ed un bastone, tutto di ottima fattura, sicuramente sartoriale. E lui è bellissimo, i capelli e la barba un po' più lunghi, è dimagrito, appena siamo abbastanza vicini i nostri sguardi si chiamano.
Ed io ci provo, voglio che mi veda, voglio la sua attenzione su di me. Ci dividono meno di una decina di scalini, Tom è accanto a lui alla fine della scalinata, si salutano, "Thor?" Chiede Joseph all'amico che mostra con fare teatrale il martello, e mentre ridono i suoi occhi sfuggenti sono su di me. Abbraccia Lara "sei più sexy di Jack Sparrow" dice ironico, e quando poggia il viso sulla sua spalla i suoi occhi sono ancora su di me. Ed è in quell'istante che decido di alzare il velo. E quando i nostri occhi si incontrano, davvero, dopo tanto, tutto attorno a noi rallenta, tutto tranne il mio cuore "quanto mi sei mancato" penso mentre mi sale un nodo in gola. Vorrei saltargli al collo e abbracciarlo, stringerlo a me e perdermi nelle sue braccia ma non accadrà. Sono a tre scalini da lui, il suo sguardo cambia ora che è apertamente rivolto a me, ora è freddo nei miei confronti, fa un inchino "io sono Jack lo Squartatore..." Mi guarda e aspetta "E tu chi sei?". Ed è come se mi chiedesse davvero chi sono, come se non si riferisse al costume che indosso.
"Sono una Banshee" rispondo e la voce un po' trema.
Il suo sguardo scatta velocemente verso le mie spalle, allarga le narici e fa uno strano sorriso tenendo bassi i lati della bocca, l'ho vista mille volte questa espressione quando lavora, ma ora che è sincera, è diversa, immediatamente capisco che c'è Oliver alle mie spalle.
"Beh Banshee, è arrivato il tuo cavaliere" mi dice freddamente riportando gli occhi su di me solo un istante. Sto per controbattere ma non faccio in tempo a dire nulla, perché alle mie spalle vedo l'ombra di Oliver e la mano di lui che si tende per stringere quella di Joseph, si salutano con una forte stretta, "wow, un vampiro" dice Joe, e Oliver prontamente risponde con la sua voce invadente "non un vampiro qualsiasi, sono Lestat".
Io senza pensare, d'istinto aggiungo "Intervista col Vampiro" con un filo di voce, piatta, inespressiva, come se stessi rispondendo alla domanda scontata di un quiz, e mi accorgo che il mio animo nerd mi fa fare figure di merda. Tutti mi guardano come se avessi interrotto la scena di un film. Io faccio spallucce, Joseph si volta per primo e ci spostiamo tutti e cinque piano piano verso l'interno. Il velo scende nuovamente a coprire il mio viso e gli occhi lucidi. È tutto il giorno che trattengo le lacrime, non so per quanto ancora sarà possibile.

⚠️In Revisione⚠️ UN PIOVOSO AUTUNNO [Joseph Quinn *Parte 2*]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora