Undici provò a contattare Will tramite il Void.
Non lo trovava, o almeno, non ci riusciva, aveva paura che il suo amico e il suo fratellastro stesse veramente per non farcela questa volta.
"Will andiamo dove sei?" pensò la ragazza, persa nell'oscurita di quel luogo senza fisica, spazio o tempo che era la mente.
"Devi essere qui" pensò ancora, sull'orlo delle lacrime.
La ragazza provò a cercare meglio, facendo scendere ancora più sangue dal suo naso.
Finalmente dopo vani tentativi la ragazza vide qualcosa, era una figura.
"Will!" pensò subito lei.
Ma si sbagliava, quello non era Will, quello era qualcuno che conosceva molto bene, Henry Creel, e dietro di lui c'era una figura piú piccola.
La ragazza riusci a vedere solo che era un bambino forse di dodici anni, con le ginocchia al petto e la testa su di esse.
Stava piangendo.
Poi vide Henry tendere una mano verso di lei e improvvisamente sentí una mano toglierle una benda improvvisata.
Appena abituò i suoi occhi alla luce, potè vedere Will che si era svegliato dalla visione e che era abbracciato a Jonathan.
«Max? Cosa è successo?» chiese curiosa e impaurita la ragazza.
«Dopo un po' che sei andata nel Void, Will ha iniziato a scendere pian piano, non sappiamo perchè. Poi si è svegliato e ti ho tolto la benda» rispose la rossa.
«Ragazzi, credo sia meglio fermarci» suggerí Dustin.
Tutti erano d'accordo con lui, dovevano riposare, soprattutto Will.
E dovevano scoprire perchè il ragazzo non era morto come le altre vittime di Henry.
I ragazzi avevano deciso di accendere un fuoco per riscaldarsi un po', Max e Lucas andarono a prendere della legna, mentre Dustin e Undici prepararono i turni di guardia insieme a Jonathan.
Mike aveva deciso di controllare Will, era sconvolto da quello che era successo e non capiva perchè non era morto, o meglio, lo sapeva ma non voleva che fosse vero.
Non voleva che Will si fosse unito a Vecna.
«Come ti senti?» chiese Mike con voce calma ma ancora scioccata.
Will aveva del sangue secco sul viso.
«...Mike, ho fatto davvero un casino» rivelò il castano.
Il corvino sapeva a cosa Will si riferiva, ma non voleva crederci; il suo migliore amico che diventa un cattivo, non era vero.
«Hai accettato di diventare un suo alleato.»
Will puntò il suo sguardo a terra, il senso di colpa lo stava uccidendo.
«Senti, non so perchè tu lo abbia fatto. Ma lo affronteremo insieme. Come abbiamo sempre fatto» borbottò Mike, cercando di rassicurare Will e di tirarlo su di morale, provandoci almeno.
«Non credo che questa volta possiamo affrontarlo, è troppo grande. Lo è sempre stato.»
Will credette davvero di non avere più speranze, quindi stava cercando un modo per dire addio a sua madre, che non era lí.
Jonathan si avvicinò ai due ragazzi, interrompendo i loro pensieri.
«Will, ti posso parlare?» chiese il ragazzo piú grande.
Mike capí che era ora di lasciarli soli e andò a parlare con Dustin, mentre cercava di capire come atteggiarsi nei confronti di Undici.
Avevano avuto una lite e si erano lasciati.
Tornando a Will e Jonathan, il più grande stava parlando al minore, dicendogli di stare attento.
«Ti starò sempre vicino, sempre Will. E se c'è qualcosa che devi dirmi, dimmela. Non sappiamo quando quel mostro ti prenderà, quindi sappi che ti amo incondizionatamente fratellino» continuò Jonathan con il suo discorso.
Will aveva le lacrime agli occhi, le mani sudate appoggiate sulle ginocchia ed era estremamente pallido.
Aveva deciso di raccontare a Jonathan la verità, sperando di riuscire a dire al fratello che era gay e che amava Mike da molto tempo ormai.
Il ragazzo inspirò e iniziò a raccontare al maggiore di quanto si sentiva diverso, del Mind Flayer...e di Vecna, delle sue visioni.
La sua voce si incrinò quando arrivò a raccontare di quanto si sentisse speciale quando Mike gli stava vicino durante il periodo della sua possessione.
Con gli occhi lucidi e la voce rotta, quel giorno Will Byers stava esponendo la sua anima all'ignoto, ma sapeva che si poteva fidare di suo fratello.
«Jon...Jonathan, è da tanto tempo che ho questa cosa dentro e vorrei dirla. Solo a te però» iniziò Will, venendo però interrotto dal fratello.
«Will, lo so che sei innamorato di Mike. E sai, è bellissimo. Non importa cosa ne pensino gli altri» sussurrò piano il maggiore, cercando di non far sentire agli altri.
Will era un po' scioccato: suo fratello lo sapeva, chissà da quanto tempo oramai, e forse persino sua madre lo sapeva.
Il ragazzo era senza parole, aprí la bocca e la chiuse più volte, senza far uscire nessun suono.
Una lacrime gli rigò la guancia e Jonathan lo accolse fra le sue braccia.
Finalmente l'aveva detto a qualcuno, che l'aveva anche accettato.
«Lo sai Will, se Mike non ti vuole ci sono tantissimi altri ragazzi al mondo» disse il maggiore, facendo scappare al castano una risatina.
«Jonathan, ti voglio bene» disse Will, ancora abbracciato al fratello.
«Anche io ti voglio bene Will, anche io» sussurrò il maggiore, staccandosi dall'abbraccio e alzandosi, aiutando il fratello a fare lo stesso.
«Andiamo a vedere se gli altri hanno preso la legna.»
Jonathan fu il primo a partire, seguito da Will con mille pensieri per la testa.
Nel frattempo, Joyce e Hopper erano quasi arrivati alla X.
La donna era preoccupata per i suoi figli e i loro amici, avevano 15 anni, non erano certo degli adulti per lei.
Hopper si accorse che la donna era silenziosa e le chiese cosa non andasse.
«Sono solo un po' stanca» rispose Joyce, continuando a camminare nel bosco.
Lo sceriffo la raggiunse in silenzio, passarono cosí dei minuti.
«So che sei preoccupata, e lo sono anche io. Ma risolveremo questa cosa insieme.»
La donna si girò verso il fidanzato e lo abbracciò, venendo ricambiata.
«Vorrei solo che finisse tutto. Che finalmente potremo vivere una vita normale» disse la donna con gli occhi lucidi.
La verità è che Joyce Byers desiderava davvero una vita normale per lei e per i suoi figli.
Will aveva sempre saputo che sua madre era una forza della natura, riusciva a fare tutto quello che voleva, e la amava per questo.
I due amanti si staccarono dall'abbraccio, Hopper si avvicinò a Joyce e le lascio un bacio sulla testa, facendo sorridere la donna.
«Sai, quando tutto questo sarà finito dovremo...sposarci» disse Jim, sussurrando l'ultima parte.
«Sarebbe fantastico» rispose Joyce, felice almeno per poco.
Cosí i due amanti ritornarono a camminare persi nel bosco, mano nella mano.
Cuore a cuore, un'anima accanto all'altra, amandosi profondamente.
Ciao ragazzi, il capitolo di oggi è corto rispetto agli altri. Questa settimana sono andata a rilento perchè ho iniziato tante serie tv. Spero che la parte sulla Jopper vi sia piaciuta. A presto, dalla vostra Miriam <3.
STAI LEGGENDO
Stranger Things 5
FanfictionUna mia idea di come voglio che sia la stagione 5 di questa magnifica serie tv. In questa Hawkins della storia, il Sottosopra si è unito alla cittadina, ma vivono comunque lí e qui il laboratorio di Hawkins è stato riaperto prima degli eventi della...