Auguri.

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"Sveglia è tardi devi andare a scuola! Alzati subito!!" Ebbene si, questo è il modo in cui mia madre mi sveglia anche il giorno del mio compleanno numero 16.

"Si mamma 2 minuti e mi alzo" dico, "li conosco i tuoi 2 minuti, ogni volta si trasformano in mezz'ore!" Ribatte lei, effettivamente ha ragione... ma che posso farci? Il sonno vince su tutto.

Una delle cose che odio di più del mio compleanno oltre ad invecchiare? Andare a scuola in questo giorno, in cui la falsità della gente esce più facilmente e poi, per la grande fortuna che ho, sicuramente interrogazioni a raffica.

Decido con gran fatica di alzarmi. Vado in bagno e mi faccio una bella doccia calda.
Non sono il tipo modella, tutt'altro. La mattina indosso la prima cosa che capita a tiro e... trucco?? Solo un filo di mascara ed ho finito.

"Mamma sto scendendo, a più tardi" dico e le do un bacio sulla guancia "ok tesoro, sta attenta ti raccomando" mi risponde. Dopo di che scendo per andare alla fermata. Il bus passa stranamente subito anche se strapieno. Scuola sto arrivando.

"Auguri giù!" Mi da un bacio sulla guancia, "emh... grazie." Rispondo senza accorgermi di chi si tratti.
La mia scuola è oscena! Dico sul serio, sembra un carcere. L'esterno tutto rovinato è pieno di crepe, mentre l'interno... anche peggio: porte rotte, finestre che non si puliscono da secoli, bagni inagibili e professori pazzi.

L'unica cosa decente è l'albero nel cortile, è lí che mi incontro sempre con Erik la mattina, infatti appena mi giro eccolo lí.
"Erik ciao! Hai una sigaretta?" Faccio gli occhi dolci "no ma.. buongiorno. Che rompipalle che sei..." si ferma 2 secondi e poi prosegue "AH MA OGGI È IL TUO COMPLEANNO" urla, "beh si ma non vorrei restare sorda grazie." Ridacchio.

Comunque lui è Erik, il mio meraviglioso amico, se vi può interessare è gay, ma per me non è importante... anzi forse è proprio per questo che siamo così uniti.

Ci accendiamo la sigaretta. "Allora..." comincia a parlare "stasera usciamo!" Mi dice "assolutamente no!" Rispondo "ma perchè? È da 2 anni che non festeggi più senza una spiegazione" afferma lui. È vero, ma il mio compleanno lo odio e basta. "Lo so, ma non mi va di uscire, per favore non insistere!" Gli dico con la speranza di convincerlo "eh va bene..." si arrende.

"Io prendo l'ascensore" dico ad Erik "la vecchiaia ti stanca già?" "Si" scoppiamo a ridere. Arrivo nel corridoio del 4 piano, la mia classe è la quinta a sinistra. Apro la porta della classe "AUGURI" mi sento urlare da tutti, proprio tutti, anche da quella grandissima zoccola di Avril, perfetto cominciamo bene... "grazie.." rispondo quasi in un sussurro, e Sophia mi salta letteralmente addosso.

Soph è una delle poche ragazze con cui vado d'accordo, lei è un pò come una sorella, e come tutte le sorelle litighiamo e facciamo la pace almeno mille volte al giorno.
Guardo nel nostro banco e noto un foglio di cartoncino con alcune delle nostre foto ed una lettera... la mia piccola...
Corro ad abbracciarla "grazie soph!" Le dico e le do un mega bacio sulla guancia.

"Aspetta" mi urla Erik "le orecchie!" Oh no.. "scordatelo! Sono io quella che le tira" nemmeno il tempo di finire la frase che già mi afferra l' orecchio "1...2...3...4" cantano tutti in coro "...5...6...7...8...9...10..." ahi che dolore "...11...12...13...14...15...16" "basta sono 16!" Urlo "ed uno di fortuna!" Dice Erik. Ahi... avrò l"orecchio rosso.

Dopo 5 minuti di baci e abbracci entra quella grandissima troia della prof di italiano... non so perchè ma mi odia dall'inizio dell'anno, alla fine il sentimento è reciproco. Risparmio le lezioni, vi addormentereste tutti.

Alle 13:30 sono già sopra l'autobus, pieno e puzzolente come al solito, devo fare beneficenza di bagnoschiuma!
Devo stare 30 minuti qua sopra prima di arrivare a casa quindi accendo l'Mp4 e metto A un isolato da te di Renga, dopo si susseguono molte altre canzoni, ma non sto molto ad ascoltarle perchè anche con la musica a tutto volume sento le voci provenienti dal bus, e poi continuo a guardarmi intorno, non so... ma ho la brutta sensazione di essere osservata.

Tornata a casa alle 14:30, causa strade bloccate, mi vibra il cellulare, messaggio da NUMERO SCONOSCIUTO. Lo apro, avrei voluto non farlo:
Buon compleanno festeggiata! Sono sempre vicino a te.》
Inizio a tremare, non può essere. Quando finirà sto incubo? Non devo pensarci, continuo a ripetermi.
"Mamma sto andando a dormire" non ascolto nemmeno la risposta, dormire è l'unica soluzione, penso, l'unico modo per non farmi del male.

Buona notte.

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