GIULIA.
Mi accorgo di quello che ho detto solo quando mi stringe a sé. Resto pietrificata da quell'abbraccio, non ho le forze, la voglia, di staccarmi da lui.
Ma per la millesima volta le immagini di lui e quella dannatissima troia che si baciano mi tornano in mente. Cazzo é stato solo un bacio! Prova a convincermi il mio cuore, ma non riesco a dargli ascolto. Lo scosto da me e dopo un po' di insistenza si allontana lasciando un vuoto incolmabile.
"Non posso" dico semplicemente avviandomi velocemente alla porta della camera. Ovviamente mi afferra per il polso "non puoi continuare a scappare" dice con un velo di tristezza nella voce. Mi giro per guardarlo negli occhi. Ancora una volta resto bloccata a guardarlo. Non posso credere a quello che vedo.
"Stai piangendo?" Domando scioccata. "Non riesco a starti lontano Giulia, e anche per te é lo stesso" si avvicina pericolosamente a me "non é vero" mento "menti. L'hai detto tu che mi vuoi ancora" sorride "é stato solo un cazzo di bacio! Non possiamo andare oltre?" Domanda ed ancora le lacrime cadono sul suo viso, e anche dal mio.
"Sei mai andato a letto con lei?" Ma che cazzo gli sto domandando? "Te l'ha detto lei?" mi domanda nervoso "si o no?" insisto. In realtà so già la risposta, é stata Avril a dirmelo ma spero mi abbia mentito. "Un paio di anni fa" ammette in un misero sussurro.
Per un momento il cuore cessa di battere nel mio petto, gli occhi si riempiono nuovamente di lacrime "Giulia smettila... non ci conoscevamo nemmeno!" mi ricorda "ci sei andato a letto lo stesso!" Urlo provando, inutilmente, a trattenere quelle maledette lacrime.
"Mi sono scopato un centinaio di ragazze!" Mi urla in risposta. Ancora una volta resto spiazzata "non volevo dirlo..." tenta di accarezzarmi il viso, lo scanso. "Mi fai schifo" riesco solo a dire "sai benissimo che da quando ti conosco sono cambiato" afferma. "Mi stai facendo impazzire" mi passo nervosamente la mano tra i capelli "tu mi fai impazzire sempre" mi ricorda.
Mi sono scopato un centinaio di ragazze. Mi sono scopato un centinaio di ragazze.
Continua a ronzarmi in testa questa maledetta frase. Come se non lo sapevi, ma smettila! Mi rimprovera il mio subconscio "oddio..." riesco a dire "sai benissimo quello che facevo prima di conoscerti" mi ricorda "non l'hai mai detto così chiaramente" lo accuso "ma se sei fissata con Avril! Avril di qua, Avril di là... dovresti odiare la maggior parte delle ragazze della scuola non solo lei!" Ribatte ravviandosi i capelli come fa quando é esasperato.
"Infatti le odio" ammetto "se questa fosse una chat ti manderei da la ragazza psicopatica" scherza "non prendermi in giro!" Mi scappa una risata, ride anche lui. "Mi perdoni?" mi prega. Quella richiesta mi sembra talmente difficile da accettare in quel momento che senza riflettere dico "no" quanto cazzo sei, cioé sono, stupida? "Si" mi correggo "scherzo no" ricorreggo, mi fissa aspettando che mi decida "cazzo non lo so".
Sento squillare, per grazia divina, il cellulare. Lo afferro e rispondo sentendo in sottofondo delle imprecazioni di Kev. "Che fine avete fatto? Dobbiamo pranzare o c volete mettere a dieta?" La voce di Jon é talmente alta che rischio di rimanere sorda "stiamo arrivando, ci vediamo nella tua camera" rispondo per poi chiudere la chiamata.
Mi dirigo, di nuovo, velocemente verso la porta ma Kev mi sorpassa aprendomi la porta "non é finita così" dice prima di richiuderla alle sue spalle. Ma non é finita cosa? Quella discussione? La nostra storia? Oddio sono una stramaledetta complessata!
Jon ci attende davanti l'ingresso della sua camera "sono già andati al ristorante" mi spiega notando che li stavo cercando con gli occhi. Annuisco e continuo a camminare al suo fianco.Soph ci fa segno da lontano per indicare dove sono seduti, ci avviciniamo e prendiamo posto. Essendo fortunata come qualcuno che ha appena rotto uno specchio, Kev e io siamo seduti accanto. "Noi andiamo a prendere qualcosa al buffet" avvisa Jon alzandosi insieme a Jack, Luis e Kevin. "Jon pensa anche alla tua sorellina preferita" lo prego "l'unica che ho vorresti dire" scherza lui avvicinandosi e dandomi un piccolo bacio sulla guancia.
Non appena si recano al grande tavolo imbandito, si materializza davanti a me un ragazzo in smoking, alto, biondo e che ho l'impressione di aver già incontrato. "Posso portarvi qualcosa da bere?" Domanda gentilmente continuando a guardarmi di sottecchi. "No grazie" risponde Carol per tutte. Con un cenno del capo si allontana.
"Quel ragazzo é proprio un angelo" sghignazza Soph. ANGELO CERTO! Ecco chi era, il tizio dei biglietti! "Chi é un angelo?" Domanda geloso Jack "il ragazzo di questa mattina che fissava Giulia" risponde tranquillo Erik.
Sento tossire accanto a me "non ti affogare, non voglio un funerale" scherza Carol. In risposta Kev si siede poggiandomi un piatto strapieno di cibo e senza accorgersene fa scivolare la mano nella mia coscia provocandomi un brivido. Con estrema lentezza la scosto soffermandomi più del dovuto a un contatto delle nostre mani.
KEVIN.
Nell'arco di 15 minuti, quel coglione del cameriere tutto fare, si é avvicinato a Giulia 27 volte. Non le stavo mi contando! Mi esercitavo semplicemente in matematica.
Lei continua a mangiare e sembra non fare caso a quelle occhiate furtive di quel coso là, ma io si e sto davvero facendo fatica a trattenere la rabbia.Per grazia divina, finalmente, tutti finiscono di mangiare e ci alziamo dal tavolo. In lontananza noto il coglione di turno avvicinarsi velocemente nella nostra direzione "vi invito stasera alla serata in discoteca che si trova all'undicesimo piano" dice infine continuando a fissare la MIA E SOLO MIA Giulia.
"Inviti lei o tutti?" Domando con finta tranquillità "tutti ovviamente" risponde timido l'angioletto di sto cazzo. "Ok andiamo" sussurra la diretta interessata tirandomi per un braccio. Mando un'ultima occhiataccia al figurino e mi dirigo con gli altri negli ascensori.
"Ci vediamo fra qualche ora?" Domanda Erik liquidandosi senza aspettare una risposta "beh vado a risposare anche io" si aggiunge Jon, seguito da Carol e da tutti gli altri.
Apro la porta della camera e lascio passare Giulia che torna a sistemare le ultime cose nel grande armadio.
Tiro le scarpe in aria e mi butto sul letto senza dire una parola. Daltronde se ci tiene a riprendere il discorso può benissimo iniziare lei.Chiudo gli occhi senza però riuscire a dormire, resto a sperare ad un suo approccio fino a quando, sento muovere sotto di me il materasso. Il calore del suo corpo mi riscalda in un lampo anche se non mi sfiora nemmeno.
Inaspettatamente, la sua mano destra si trova sopra il mio petto e quella sinistra a contatto con la pelle nuda del mio braccio. La sua gamba blocca la mia e per un momento mi sento come quando, solo pochi mesi fa, quasi ogni notte stavamo avvinghiati in questo modo.
"Non lasciarmi più" bisbiglia stringendomi più forte "non ho la minima intenzione di farlo".
Spazio autrice.
Ciao miei amatissimi lettoriii!!
Ancora una volta sono in ritardo, lo so T.T
Purtroppo a scuola si sta chiudendo il quadrimestre e vi lascio immaginare la marea di compiti e interrogazioni...
Il capitolo é corto e anche abbastanza orrifilante però mi sa che dovete accontentarvi ahahahah
Scusate per eventuali errori ma non ho riletto il capitolo!Un bacionee 😘❤
GabbeAngel
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No fear, I'm with you.
RomanceLei, 16 anni. Nessun ragazzo, eccetto il suo migliore amico gay, riesce ad avvicinarsi a lei. Fredda, scostante, acida, chiusa. Di sicuro non una ragazza come le altre. Lui, invece, di anni ne ha 18. Solito ragazzo figo che si scopa tutte. Soliti am...