Gli ultimi due mesi mi sono sembrati infiniti senza Kev al mio fianco. Ho provato a distrarmi in qualsiasi modo possibile: ho divorato una quarantina di libri, madre uccide figlia per avere troppi libri un giorno si leggerà questa frase in tutti i giornali.
Ho trasformato le pareti bianche della mia camera in dei fogli per me, dove ho scritto infinite frasi, tratte da libri o da canzoni, che durante le notti insonni mi hanno aiutato a passare il tempo.
Andare a scuola è stato più duro del solito, non appena si è sparsa la voce della nostra rottura, tutte le troiette sono tornate senza scrupoli, e oserei dire anche senza dignità, a fare il filo a Kevin.
Vederlo circondato da praticamente tutta la razza femminile è decisamente insopportabile, in più si aggiunge quella grandissima zoccola di Avril che non perde la minima occasione per farmi presente che Kev non è più mio, nemmeno tuo brutta troia!
Fortunatamente da un paio di giorni sono iniziate le vacanze natalizie e, mi ritengo ancora più fortunata, ad avere al mio fianco delle persone meravigliose quali sono i miei amici che, non appena possono vengono a farmi compagnia o a costringermi ad alzare il culo dal divano ed uscire da quelle mura.
Durante l'ultima settimana abbiamo deciso di organizzare la veglia di Natale a casa mia. Verranno Soph, Jack, Erik e Luis, mentre più tardi ci raggiungeranno Jon e Carol che hanno scelto di rimanere con Kevin almeno fino alla mezzanotte.
Carol mi racconta spesso che, finalmente, mio fratello ed il suo, hanno raggiunto un comportamento civile, certo non sono proprio pappa e ciccia ma perlomeno non si picchiano ogni santo giorno.
Pochi giorni fa Carol ha fatto la prima vera ecografia, ovviamente l'ho accompagnata io. Non appena ha sentito quell'incessante battito è scoppiata a piangere, la felicità nei suoi occhi era percettibilissima.
Il giorno dopo ho accompagnato anche Soph per l'ecografia che gli ha rivelato il sesso di quell'esserino. Non appena la dottoressa ha detto "è un gran bel maschietto!" Soph a poco saltava giù dal lettino, ha sempre preferito il genere maschile per obbligarlo, direi, a giocare a calcio. Ebbene si, siamo delle ragazze ossessionate dal calcio più degli uomini.
Adesso a riempire le giornate della mia, dolcemente paranoica, amica è la stipulazione di una lista infinita di nomi, siamo arrivati a quota quarantasette, ma adesso mi è chiaro che, il mio nipotino acquisito, avrà sicuramente un nome che inizia per 'M'.
Ci sono tutti i tipi inimmaginabili di nomi che iniziano con questa lettera nella lista di Soph, e sicuramente mi ricorderò di non chiedere il suo aiuto, quando un giorno avrò dei figli, per scegliere il nome. Non è normale una persona che mette nelle possibilità di nome per suo figlio: Monvisio. Le ho proibito di utilizzarlo.
Fra poco dovrebbe arrivare Soph che si è obbligata ad aiutarmi negli ultimi preparativi.
Non appena entrata a casa mia si è catapultata in cucina per preparare due teglie immense di anelletti al forno e talmente tanti secondi che potremo invitare tutto il Vaticano a festeggiare insieme a noi.
Io mi sono dedicata al dolce, in realtà è giusto dire i dolci poiché ho preparato: torta pandistelle, tiramisù, torta con panna e fragoline, cassata al forno, ed infine una trentina di cupcakes. Forse anche io ho esagerato un po'.
"Soph!" Urlo dalla mia stanza "Giulia che c'è?" Urla in risposta precipitandosi da me preoccupata "calmati, volevo solo chiederti di aiutarmi" le spiego indicando dei giochi sopra l'armadio "mi sembrava avessi visto un ape!" Dice tra le risate.
Inizio a passarle vari giochi da tavolo tra cui la Tombola, Taboo, Mercante in fiera, e vari mazzi di carte da poker, siciliane e da Uno. Dopo che, finalmente, decidiamo che tutto è pronto, ci buttiamo sul divano.
"Giulia" mi chiama"dimmi" rispondo "ma... tu non hai davvero intenzione di perdonarlo?" mi chiede "no." affermo con sicurezza "però ti manca" ribatte lei certa "no" dico di nuovo, mentendo, "non era una domanda ma un'affermazione. Se non ti mancasse mi avresti domandato a chi mi riferivo" mi spiega con aria da ho sempre ragione io "smettila Soph..." la prego "lui ti ama ancora tanto" insiste, "Soph non voglio parlarne" ribatto un po' seccata "testarda" insinua "lo so" affermo.
Stiamo un po' in silenzio, sdraiate, strette, sul divano, entrambe a cercare un modo per rilassarci "comunque secondo me ti manca" dice all'improvviso "eh piantala!" Ribatto tirandole un cuscino proprio sul viso.
"Forse è ora che ci sistemiamo un po'" le suggerisco guardando l'orario: 18:30. I nostri amici verranno fra circa un'ora ed ancora dobbiamo farci una doccia, vestirci e sistemarci capelli e trucco. "Vai prima tu, così finisci prima e poi trucchi pure me" mi guarda con aria supplichevole. "Ricorda di mettere qualcosa di rosso!" Mi urla dietro.
Mi faccio una doccia super veloce e corro in camera lasciando libero il bagno per la mia amica. Opto per una camicetta rossa, semitrasparente e con la schiena disegnata dal pizzo, e un paio di pantaloni neri. Diciamo che sono le uniche cose carine che ho nell'armadio, non so come ma i miei vestiti spariscono sempre.
Mi trucco con una leggera striscia di eye-liner e mascara, poi scelgo di acconciare i capelli con una treccia laterale.
"Dai truccami!" Dice Soph, arrivando improvvisamente alle mie spalle. "Se magari me lo chiedi gentilmente..." scherzo, ridiamo.Dopo poco sentiamo suonare il citofono e corro ad aprire. In prima fila ritrovo Erik che mi abbraccia ed al suo seguito Luis e Jack con i suoi soliti sacchetti pieni di birra. Gli ho concesso di portarla solo perché i miei genitori non torneranno stanotte.
"Amore tu dimenticati l'alcool" sento sussurrare da Jack sicuramente alla mia amica. Iniziamo a mangiare le miriade di cose cucinate poco prima "complimenti alle cuoche" urla Erik pensando di essere arrivati alla fine. "Ma ancora non abbiamo finito! Ci sono i dolci" li informo.
Gli occhi dei miei amici si illuminano alla vista di tutto quel ben di Dio che, sicuramente, farà salire il diabete a tutti.
Dopo esserci saziati per bene inizio a sparecchiare aiutata da Soph. "Voi maschietti prendete i giochi" ordina lei invitandoli ad alzare il culo dalle sedie."Prima di aprire la tombola giochiamo a non ho mai?" Domanda Jack eccitato dall'idea di bere "se non ti ubriachi subito si" ribatto io in risposta "Sophia beve solo acqua o succo di frutta" puntualizza, "che rottura di palle..." si lamenta lei.
Ci sediamo in cerchio per iniziare il gioco quando inizia a suonare, senza sosta, il mio cellulare. "Voi iniziate" li invito alzandomi per andare a prendere il cellulare che ho, distrattamente, abbandonato sul tavolo.
Lo afferro e senza leggere alcun nome rispondo "pronto?" inizio "ma che piacere risentirti, non riesco a credere che hai sul serio risposto" cazzo, Kevin. "Che vuoi?" Con finto disinteresse "mi manchi" sussurra "tu no" mento "smettila di mentire, sai che non sai farlo" ha ragione. "Tu smettila di chiamarmi" ribatto a tono "fra due minuti è Natale, volevo passarlo con te" non mi ero accorta che fosse già quasi mezzanotte "scordatelo." Rispondo acida.
"Solo un minuto" mi prega "dove sono Carol e Jon?" Provo a sviare il discorso "in macchina" risponde "e tu?" Domando in un sussurro "sotto casa tua" afferma. Resto in silenzio fino a quando la voce di Kev mi risuona nelle orecchie. "Buon Natale" guardo l'orario: 00:00, "anche a te" ricambio educatamente "lo sarà se ti vedrò" ribatte.
Faccio finta di non aver sentito quell'ultima frase "auguti gente!" Esclamo con ancora il cellulare nell'orecchio "di già?" Sento chiedere da un Jack mezzo ubriaco "scendi?" Mi domanda Kevin, "arrivo" dico dopo averci pensato un po' bloccando, subito dopo la chiamata.
"Ragazzi vi abbandono giusto due minuti, fate i bravi" li avviso trovandomi subito fissata dagli sguardi curiosi di Erik e Soph "poi vi spiego" mimo. Scendo le scale mentre una strana sensazione mi invade lo stomaco, il cuore inizia a battere più forte.
Spazio autrice.
Ho dovuto dividere il capitolo in due perchè wattpad non me lo pubblicava per intero. Quindi il prossimo è la continuazione di questo qui per questo sarà abbastanza corto.
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No fear, I'm with you.
RomanceLei, 16 anni. Nessun ragazzo, eccetto il suo migliore amico gay, riesce ad avvicinarsi a lei. Fredda, scostante, acida, chiusa. Di sicuro non una ragazza come le altre. Lui, invece, di anni ne ha 18. Solito ragazzo figo che si scopa tutte. Soliti am...