𝓐𝓽𝓽𝓸 𝓼𝓮𝓬𝓸𝓷𝓭𝓸 🍄
Quando Nathalie girò la chiave nella serratura si permise di guardare fuori e farsi baciare dalla calda luce di un sole rosso fuoco: poggiò il palmo sul vetro interno del locale, stanca.
Si trascinò a passi pesanti per la stanza e si chiuse la porta che dava accesso alle cucine, riservata ai dipendenti, alle spalle e quando si voltò sobbalzò violentemente nel trovarsi davanti il viso sereno dello sconosciuto di quel pomeriggio.
-Ma sei matto?! Che diavolo ci fai qui?!-Gabriel inarcò un sopracciglio mantenendosi ad una distanza prudente, piegato in avanti, appoggiato con entrambe le mani al manico dell'ombrello trasparente, aveva la punta che oscillava sul selciato, proprio dentro una pozza limpida.
-Ti avevo chiesto quando avresti finito il turno; non hai risposto e ho aspettato.-
-Tutto il pomeriggio?!-
Nathalie sbiancò quando vide il ragazzo annuire lentamente: era davvero posato nelle movenze e molto serio in viso, non c'era niente nel viso del ragazzo che tradisse il senso di rispetto che le stava dimostrando e nonostante fosse sempre stata attenta a chi dare fiducia stavolta sembrava diverso.
-A che scopo?-
Nemmeno si voltò mentre chiudeva la serratura, era inchiodata alla siluetta dello strano tipo che l'aveva aspettata in quel vicolo per tutto quel tempo, saranno state circa... Quante ore erano passate? Era quasi buio.-Come sarebbe a dire "A che scopo"?
Accompagnarti a Saint-Germain, mi sembra ovvio.- Gesticolò col capo visto che il movimento a ellisse dell'ombrello non si era arrestato.
-Tra mezz'ora passa la corriera, facciamo appena in tempo per la chiusura... Non mi piace vedere una ragazza come te in un ambiente simile, ho idea che tu sia sprecata qui e molto--Nessuno ti ha chiesto un parere: vado dove voglio e quando voglio.-
Gabriel scosse la testa e la prese delicatamente per il polso iniziando a camminare; non importava con quanta forza Nathalie strattonasse, lui riusciva ad avere la meglio con quel piccolo gesto.
-Senti Georgie, forse è il caso che ti tolga quell'impermeabile giallo e ti sciolga i capelli, stranamente sei ben vestita e potresti avere delle probabilità di essere presa in quel posto.- La sfotté con ben poco velato cinismo per poi rivolgerle il viso e farle l'occhiolino; Nathalie neemmeno si accorse in che istante l'avesse lasciata e iniziò a seguirlo solo per il piacere di farlo.
-Hai uno spiccato senso dell'umorimo... Gabey.-
Rispose lei restituendogli la stessa moneta e guadagnandosi uno sguardo d'odio da parte del tipo che si era arrestato di colpo.-Non chiamarmi così.-
-Così come? Gabey non è forse di tuo gradimento?- Chiese lei con un accento di falsa innocenza increspando le labbra. Lui scosse la testa:
-È davvero orribile.-
-Dovrai abituarti... - Lasciò a mezz'aria ricominciando a camminare, quasi lasciandolo indietro. -Non ci vado a Saint-Germain...- Continuò convinta tirando fuori dalla borsa di iuta un taccuino dalle pagine bianche. -Però puoi sempre aiutarmi in un altro modo...-
Gabriel sorrise dolcemente a quello sguardo determinato ma che non mancava di delicatezza, di una gentilezza che non vedeva nel cuore della gente da tanto tempo... voleva davvero aiutarla, non importava in che forma fosse.
-In cosa posso esserti utile?--Hai detto di essere un modista... Giusto?- Il ragazzo castano annuì nonostante fosse impallidito di due toni circa. -Conosci quindi il mondo della moda più di quanto lo conosca io, è ovvio.- Prese un respiro, pensando alle parole giuste. -Vorrei fare una chiacchierata con te e scrivere un articolo: ma non le solite porcherie che si trovano sui giornali, roba nuova che possa impressionare la redazione del Montparnasse.-
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〔A Storm in a teacup 🍵〕 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉
Fanfiction🧸🥞🐿 ° ╔🍂🥀═══════════╗ 𝓠𝓾𝓮𝓼𝓽𝓪 𝓼𝓽𝓸𝓻𝓲𝓪 𝓯𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮 𝓭𝓮𝓵 𝓦𝓻𝓲𝓽𝓸𝓫𝓮𝓻 𝟐𝟎𝟐𝟐 ╚═══════════🥀🍂╝ ° •"A storm in a teacup" è un modo di dire... "tanto rumore per nulla" 🛵🥧 ° Ci catapultiamo direttamente nel mondo...