1 - Seneca

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«Seneca si esponeva ai suoi studenti, in particolare a Lucilio, dicendo che nessuno di noi può fare a meno di pensare al senso della vita e alle ripercussioni che le nostre azioni avranno nei giorni a venire. Per far questo, per comprendere noi stessi e il mondo che ci circonda, serve filosofare; fare filosofia quindi riflettere in maniera critica e consapevole.» Manuel, professore di filosofia al liceo Da Vinci, sta intrattenendo la prima lezione dell'anno davanti alla terza A.

Prende poi un libriccino tra le mani, ne sfoglia qualche pagina ed inizia a leggere quelle righe, scritte ordinatamente, così da dispiegare il complesso pensiero dell'oratore latino, che lui tanto amava presentare inizialmente alle sue classi, benché prima ci fossero molti altri filosofi contro cui sbattere la testa.

Porta il dito sulla prima parola del paragrafo e, nel silenzio incombente della classe, prende a leggere, lasciando che la sua voce cristallina risuoni dentro a quelle quattro pareti sporche - le medesime che avevano seguito i suoi sei anni di liceo -poiché in terza era bocciato finendo a fare il ripetente.- e ogni tipo di comportamento irascibile, imprevedibile e, poche volte, amorevole nei confronti dei suoi compagni di classe.

Avrebbe detto 'compagni di vita' anni addietro, quando ancora il mondo lo vedeva colorato e non un puntino grigio e perso nell'immenso cosmo che, infinito, continuava a mutarsi nel tempo, non curandosi degli uomini che, forse per sbaglio, generava per poi lasciar marcire al suo interno.

Così si sentiva Manuel ma non era di certo questa la sede per piangersi addosso a causa di una vita deludente che, come il resto della popolazione mondiale di età adulta, riempiva di lavoro soltanto per portare qualche soldo in più a casa, potendosi permettere quantomeno una vita dignitosa.

«La filosofia non è un'arte di tipo popolare, né si presta a essere ostentata. Non è fatta di parole, ma di azioni. E non si pratica la filosofia per passare il tempo in modo divertente, o per togliere un certo disgusto legato all'inattività. La filosofia forma e struttura l'animo, ordina la vita, regola le azioni, mostra ciò che va fatto e ciò che va tralasciato. Siede al timone e, tra le ondate dei marosi dà la rotta dei naviganti.»

Al che, giunto a questo punto della lettura, uno studente -quello nuovo, probabilmente.- alza la mano per questionare qualcosa.

«Si?» risponde il professore senza alzare completamente il capo, quindi non vedendo la sua figura in maniera integrale.

«Se la filosofia ordina la nostra vita, com'è possibile che vi siano più pareri discordanti all'interno delle varie correnti filosofiche?» domanda. «Voglio dire, come possiamo sapere se è più giusto seguire Pitagora, Platone, Schopenhauer, Nietzsche o Marcuse? Sono pensieri del tutto discordanti che passano dal parlare di cosmologia ed anima fino ad arrivare all'uomo ad una dimensione.» quel sapere così articolato, esposto con una voce alquanto familiare, porta Manuel a sollevare lo sguardo fino a puntarlo sul diretto interessato che, avido di sapere, attende una spiegazione al suo quesito.

«Professò non se lasci impressionà, -si alza una voce tra i banchi dell'ultima fila.- questo c'ha 'l nonno che faceva 'l filosofo, sta soltanto facendo il modesto, vero Balestra

Otto lettere ben incasellate le une dopo le altre, se pronunciate con una certa spavalderia -come in questo caso.- possono davvero essere in grado di far capitolare il mondo da un momento all'altro.

Sì, perché nella vita ogni individuo ha delle colonne portanti che si formano strada facendo e rimarranno sempre presenti, qualsiasi cosa accada. Bene, per quanto suonasse stupido, il cognome che quell'alunno portava, rappresentava -forse.- il pilastro fondate della sua persona perché, dentro di sé, anche dopo anni, lui sentiva di avere molti più lasciti di Simone Balestra che di chiunque altro, sé medesimo compreso.

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