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6.00 Am

Ero ancora sveglia, avevo chiuso gli occhi massimo 15 minuti cercando un pò di conforto, ma con tutta la polvere che c'era su quel materasso che mi entrava negli occhi e nel naso non era nemmeno lontanamente fattibile.

Mi misi seduta quando ad un certo punto arrivò un poliziotto davanti la mia cella e mi disse;

Poliziotto: c'è una visita per te .

Io: non ho amici.

Il polizziotto alzò le spalle e aprì la cella per poi ammanettarmi nuovamente le mani e portarmi in una stanza.

C'erano dei poliziotti ai lati della stanza e al centro un pò di ragazzi, mi stuffafa contarli sinceramente.

Mi accomodai davanti a loro e il ragazzo seduto al centro lo riconobbi subito. Simba, quello della rapina in banca, e i suoi amici.

Sapevo che stavano cercando di intraprendere una carriera di cantanti, e secondo me c'e l'avrebbero fatta raccontando attraverso le canzoni il loro passato.

Io: che volete?.
In realtà non mi stavano antipatici, anche se mi avevano fatta finire quì dentro, cosa che a me poco importa.

Simba avvicinò il suo viso al mio.

Simba: ti chiami Greta, ricordo bene?

Io: sì.

Simba: ok, Greta. Adesso ascoltaci bene.

Mise la mano sulla mia guancia facendomi girare poco la faccia e mi sussurrò qualcosa all'orecchio;

Simba: adesso tu ci ascolterai e verrai con noi.

Io: non so se te lo sei dimenticato, ma starò quà per un pò caro Simba.

Simba: lo credi veramente? Adesso tu ti alzerai e rientrerai in cella, noi faremo scoppiare l'allarme almeno tutti i polizziotti si riuniranno e davanti la tua cella non ci sarà nessuno e la potremmo aprire con un coltello e farti uscire. Scapperemmo dall'uscita d'emergenza.

Io: geniale.

Simba: lo so amore, ora alzati.

Mi alzai e loro fecero finta di andarsene e io rientrai in cella.

Mi accomodai sul lettino ad aspettare, dopo circa 3 minuti dentro quella caserma successe il finemondo, tutto diventò molto più luminoso, tutto iniziò a suonare e io mi alzai, in poco arrivarono con il passamontagna e con un opinel 12 ruppero la serratura facendomi uscire. Uno di loro aveva la mia borsa e i miei vestiti in mano.
Avevano pensato proprio a tutto cazzo.

Simba mi prese la mano e iniziammo a correre verso l'uscita d'emergenza.

Poliziotto: fermi e mani in alto.

Prima che potesse dire qualcos'altro simba l'accoltellò proprio sulla pancia, senza rischio di morte ovviamente.

Continuammo ad andare verso l'uscita e appena usciti Simba mi fece salire su una moto, la stessa di quando hanno fatto la rapina. Mentre gli altri su altre moto messi in due.

Non so dove stessimo andando.

Io: Simba, dove stiamo andando?.

Cercai di parlare più ad alta voce possibile visto che con il rumore delle moto la voce non si sentiva.

Simba: a casa di Baby.

Credo che intendesse Baby gang.

Annuii.

Spazio autrice.

Questo capitolo è il mio preferito tra tutti quelli che scriverò ne sono sicura.

Fatemi sapere e lasciate una stellina e un commento se vi è piaciuto, baci.

•revisionato

𝑴𝒆 𝑵𝒆 𝑨𝒄𝒄𝒆𝒏𝒅𝒐 𝑼𝒏'𝑨𝒍𝒕𝒓𝒂 𝑷𝒆𝒏𝒔𝒂𝒏𝒅𝒐 𝑨 𝑻𝒆 - Simba la rueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora