"Due volte. Per ben due volte ho evitato che qualcuno cadesse giù per quel dannato dirupo, prima Bilbo e poi Thorin. Pensi che mi abbiano detto grazie?! Che poi, provaci tu a tirare su Thorin, non era mica un figurino neanche a quei tempi sai?"
Dwalin
Thorin era inquieto, lo era stato costantemente negli ultimi giorni, quelli trascorsi a Gran Burrone, e
quella sera lo era in particolare. Continuava a rigirarsi tra le mani la spada che aveva trafugato nella grotta dei troll: Orcrist, la Fendiorchi, così gli aveva detto che si chiamava il signore di Imladris, il giorno in cui erano arrivati.
Thorin era ancora combattuto riguardo quell'arma. Erano stati gli elfi a forgiarla, gli alti elfi dell'ovest, e lui li odiava gli elfi. Era anche vero che da buon nano non poteva non riconoscere la qualità di quella lama; era perfetta, sarebbe stato un vero spreco disfarsene.
Lanciò un'occhiata distratta al resto dei suoi compagni sparsi nella stanza tutto attorno a lui. Si intrattenevano demolendo la mobilia dei loro ospiti, per dargli fuoco e cercare di abbrustolire l'unico cibo che veniva loro offerto, quelle dannate foglie d'insalata e l'insipido lembas (1) il pan di via. Fortunatamente avevano ancora qualche salsiccia affumicata e un po' di carne secca nelle loro scorte.
Decise di fare due passi all'aperto, aveva tanti pensieri per la testa e non riusciva a sentirli stando in mezzo agli altri. L'aria era fresca e profumava di fiori, la notte era rischiarata dalla luna crescente, che risplendeva tra le stelle in tutto il suo candore; si sarebbe potuta dire una serata romantica con la compagnia giusta.
Perso nei suoi pensieri, vagò per le innumerevoli terrazze di Gran Burrone. Nonostante tutto, quel posto era ideale se qualcuno voleva riflettere in pace, questo doveva ammetterlo.
Rimanere nella casa del nemico era snervante, ma Elrond era davvero riuscito ad aiutarli svelando le rune lunari celate nella mappa, quelle che nemmeno Gandalf era riuscito ad individuare.
Gli era costato dare la mappa di Thror in mano all'elfo. Quello era il lascito del suo popolo, era sua da proteggere, così come i suoi segreti, e i segreti dei nani non erano di certo affari degli elfi. Anche Balin si era opposto fino all'ultimo, ma Thorin aveva bisogno di sapere, così erano stati costretti a mettere da parte il proprio orgoglio.
Se non altro ne era valsa la pena. Le rune avevano rivelato che il giorno del Dì di Durin l'ultimo raggio di sole al tramonto avrebbe illuminato il passaggio segreto per accedere alla Montagna.
Ora non avevano più motivo di trattenersi lì, al contrario: non avevano ancora molto tempo da perdere, l'estate stava finendo, l'ultimo giorno d'autunno sarebbe arrivato in un baleno, dovevano muoversi. Come se non bastasse, Elrond non sembrava essere affatto entusiasta della loro missione.
Thorin temeva che il figlio di Eärendil avrebbe tentato di fermarli prima o dopo, ma Gandalf temporeggiava a ripartire, e Thorin non riusciva a capire perché.
Arrivato a metà di una gradinata, si fermò bruscamente, aveva intravisto qualcuno nell'ombra. Era lo Scassinatore, se ne stava lì in piedi da solo, al buio.
Bilbo era uno dei motivi per cui Thorin era nervoso, era dispiaciuto per come erano andate le cose tra loro. Quando Gandalf aveva messo una spada in mano a lo hobbit, Thorin aveva pensato che non fosse una grande idea. Non era perché credesse che a Bilbo sarebbe mancato il coraggio di usarla se avesse dovuto, anzi, aveva già dimostrato di avere più fegato di quanto Thorin non si aspettasse; ma sapeva anche quanto facilmente il coraggio potesse trasformarsi in avventatezza, e Bilbo era ancora così ingenuo ed inesperto. Aveva già potuto vedere con i suoi occhi che tipo di stile di vita conducessero gli hobbit, una vita di pace e tranquillità, e Bilbo incluso, per sua fortuna, non conosceva altro. Per questo Thorin aveva cercato di fargli capire che, che gli piacesse o meno, i suoi avversari avrebbero sempre avuto più esperienza di lui come vantaggio. Ma lo Scassinatore non lo aveva capito a giudicare dal modo in cui si era risentito. Throin era rimasto davvero interdetto per il modo in cui lo hobbit lo aveva affrontato durante la loro lezione di scherma. Perché parlare con Bilbo doveva essere tanto difficile? Thorin non era affatto bravo in queste cose, i nani non erano così sensibili.
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With my bare feet || Bagginshield
Fanfiction"Ricominceremo da capo, chiaro; siamo masochisti, quasi speriamo che la volta dopo le cose saranno diverse. Potrebbero, perché no? Allora, se siete pronti, riavvolgiamo tutto ancora una volta." Sulla scia degli eventi del film "Lo Hobbit", questa fi...