"Beh, i vermi mica se ne fanno niente delle monete, era un peccato lasciarle lì. E poi fa sempre comodo avere un po' di contante in più nascosto da qualche parte - lo dico sempre anche a Gimli - per le emergenze, sia chiaro. Non si sa mai."
Gloin
Bilbo aveva deciso che vedere una caverna troll non lo incuriosiva poi più di tanto.
Anche solo stando all'imboccatura della galleria poteva sentire un odore terribile di qualcosa di putrido salire dal basso, per non parlare dello sciame di mosche che si agitava sopra una massa informe; somigliava in maniera raccapricciante alla carcassa di qualche animale, Bilbo cercò di non pensare al povero fattore.
"No," decise, preferendo allontanarsi, mentre invece Gandalf, Thorin, Bofur, Gloin, Nori e Dwalin lo superavano tenendo sollevate due torce accese, pronti all'esplorazione.
Per quanto riguardava Bilbo le emozioni che aveva provato durante la folle notte appena trascorsa gli sarebbero bastate per un po'. Non gli rimaneva che aspettare che tutti quelli che erano scesi a caccia di tesori riemergessero. Illesi, si augurava.
Si sedette accanto a Balin, i modi di fare tranquilli del nano e la sua saggezza erano quello che gli ci voleva in quel momento, si sentiva ancora tutto sottosopra.
Non poteva credere di essersi ritrovato faccia a faccia con un troll enorme e orrendo e di essere sopravvissuto per poterlo raccontare. Ad essere onesto non riusciva nemmeno a capire da dove avesse tirato fuori il coraggio per fare quello che aveva fatto; forse lo doveva al senso di colpa per aver fatto catturare tutti.
Aveva agito in modo sciocco, mettendo l'intera compagnia in pericolo e i nani non avevano esitato un momento a battersi per salvarlo, gliene era infinitamente grato, ma si sentiva anche terribilmente in dovere nei loro confronti.
L'unica cosa positiva era che i pony almeno erano salvi.
"Smetti di torturati, Bilbo," disse Balin, intuendo perspicacemente quello che passava per la testa de lo hobbit.
"Sapessi quante ne ho combinate io quando ero più giovane, molto molto tempo fa," ammiccò.
Bilbo sorrise mestamente, non sapeva nemmeno trovare le parole per dire quanto fosse dispiaciuto per il suo errore di valutazione. Per la vergogna non era quasi neanche riuscito a trovare il coraggio di guardare in faccia Thorin, poco prima.
"Quindi non pensi che gli altri ce l'abbiano con me?" chiese.
"Ma certo che no! Noi nani abbiamo tanti difetti, ma non portiamo rancore per queste cose," disse il nano. "E poi siamo tutti qui no!? Smetti di preoccuparti, se ne saranno già dimenticati".
Bilbo cercò di convincere sé stesso che Balin avesse ragione; non gli sarebbe spiaciuto allentare un po' il nodo che sentiva dentro.
"Forse, l'unico che fa eccezione è Thorin. Lui è imprevedibile in queste cose, ha la memoria lunga. Sai, ha questa tendenza a legarsi tutto al dito," aggiunse dopo un po' Balin, scuotendo la testa sovrappensiero.
Bilbo sentì il cuore sprofondare, era la cosa peggiore che potesse dirgli! Lui voleva piacere a Thorin, ed era già abbastanza difficile provare a riuscirci così.
"Bilbo!" lo chiamò Gandalf proprio in quel momento, riemergendo dalla caverna troll.
"Tieni, è più o meno della tua misura," disse lo stregone, porgendogli un lungo pugnale.
Bilbo prese l'arma, in mano sua sembrava proprio una vera e propria spada, sorprendentemente leggera e maneggevole. Non ne aveva mai tenuta in mano una, non così bella per di più: la lama, la cui forma ricordava quella di una lunga foglia, era incisa con una linea sinuosa e delicata; l'impugnatura era decorata con un motivo a spirale, a richiamare a sua volta un ramo di edera rampicante.
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With my bare feet || Bagginshield
Fanfiction"Ricominceremo da capo, chiaro; siamo masochisti, quasi speriamo che la volta dopo le cose saranno diverse. Potrebbero, perché no? Allora, se siete pronti, riavvolgiamo tutto ancora una volta." Sulla scia degli eventi del film "Lo Hobbit", questa fi...