''Non posso credere che tu l'abbia tenuta tutto il tempo'' inizia a ridere Harry, ricadendo con un sorriso enorme tra i cuscini. Le lenzuola sono di morbidissima seta bianca, e diventano pieghe oltre le sue dita, tocchi delicati sulle braccia scoperte. Louis, ancora seduto e con una mano che si regge al materasso, sorride:
''Certo che l'ho fatto, dopo come ti ci sei impegnato. Va bene, ho dovuto fare una lavata di capo a due anime, nel mentre, ma sono stato abbastanza convincente da non perdere credibilità. Posso farli bruciare per quanto tempo voglio, se si lamentano di un paio di fiori tra i miei capelli.''
All'immagine di Louis incredibilmente furioso (cosa che aveva visto e che ricordava molto bene) con una corona di margherite nei capelli, Harry ride ancora più forte e si copre il viso con le mani, sentendo il peso della sua testa cadere dolcemente sullo stomaco, la sua mano percorrere il fianco con tocchi tranquilli. ''E credo'' aggiunge, e quando Harry rimuove le mani se lo trova steso addosso, i fiori bloccati nei capelli e un dito alzato al cielo ''Che questa sia la migliore idea che tu abbia mai avuto, meraki.''
''Ti ringrazio'' gongola col le labbra arricciate, perché probabilmente è vero.
Tra il gazebo, il tavolo e i fiori e gli alberi ormai rigogliosi della sua serra, Harry aveva fatto aggiungere qualche panchina per le passeggiate sempre più frequenti di Liam e un piccolo laghetto così che gli insetti nati tra l'erba e le foglie avessero un posto per rigenerarsi, e anche Harry, che forse dal mondo di sopra sentiva proprio la mancanza di acqua naturale e corrente, adorava stendersi lì vicino e stare in silenzio, ma quando anche Louis era lì, con lui, ormai sempre più spesso, avrebbe voluto qualcosa di più comodo. E allora l'idea era arrivata. ''Un baldacchino'' aveva proposto Harry, seduto a tavola con lui (su di lui, se si vuole essere fiscali) ''Non un letto, ma una struttura in legno con materasso e cuscini. E le tende raccolte. C'è la piazza che ha tutto quello spazio disponibile'' aveva ricordato con un sorriso, dandogli una lunga carezza sulla testa. Louis gli aveva stretto la coscia e aveva sorriso:
''E' un'idea fantastica. Certamente meno distraente della poltrona'' aveva aggiunto con una risatina, riferendosi alla poltrona che Harry aveva fatto portare nel suo studio, vicino alla scrivania di Louis, così che adesso potesse fargli compagnia tutto il giorno. L'aveva beccato a cercare con Niall la più comoda dalla biblioteca, facendola apparire lì per poter leggere quello che serviva a Louis, ascoltarlo, confrontarsi, o semplicemente dargli un motivo, ogni tanto, per riposare. Da qualche settimana sapeva tutto del suo lavoro, gli aveva spiegato ogni dettaglio, come ogni goccia gli comunicasse l'intera vita di una persona, come dovesse scegliere dove collocarlo, tra l'ingresso dopo il fiume Lete e il passaggio dei giudici, la maggioranza di loro nella Prateria degli Asfodeli, di meno nei Campi Elisi, pochissimi alle Isole dei Beati. I Campi del Pianto sono la zona più vicina al burrone del Tartaro, di cui lo stesso Louis gli ha parlato molto poco. Non riesce nemmeno a pensare a Nerone lì sotto, e anche se adesso il nero è sparito, a favore del fossato e delle vie brulle che aveva visto la prima volta, a volte non riesce nemmeno a guardare verso la direzione orientativa dove dovrebbe esserci l'ingresso. Non rifiuta niente, però, nessuna discussione, Louis quasi vomita tutto su di lui, ed è la cosa che più aspettava, vederlo districarsi lungo tutti i problemi non più da solo, ma con Harry, seduti vicini, a volte silenziosi a riflettere, a volte pieni di pergamene e libri sotto i loro nasi. Harry stesso, che ci aveva a che fare ancora saltuariamente, lo trovava spossante. Non riesce nemmeno ad immaginare come Louis debba averlo percepito, anche se adesso, con il suo aiuto, sembra incredibilmente più sereno. Riesce a farlo riposare, staccare, e l'Ade va comunque avanti. Zayn non sa ancora come ringraziarlo.
Era su quel baldacchino che Louis aveva provato a comporre una coroncina da solo, all'inizio, con un mazzo di viole che gli aveva fornito Harry e una necessaria dose di buona volontà. La maggior parte del tempo che passavano lì Harry si occupava delle piante e Louis, lì steso, aspettava che finisse per averlo vicino e riposare su di lui per un po'. Harry adorava guardarlo dormire, il suo naso arricciato e i suoi occhi chiusi, le ciglia lunghissime e l'ombra che esse creavano sugli zigomi. ''Mi fai vedere di nuovo come si fa?'' aveva domandato, occhieggiandolo curiosamente mentre Harry si muoveva meccanicamente, per abitudine. Si era avvicinato e gliel'aveva mostrato di nuovo, e Louis aveva provato (e fallito comicamente) nell'imitarlo, finendo persino per tagliarsi. ''Amore, fai attenzione'' aveva detto di scatto, prima di notare la goccia di sangue dorato sul polpastrello: ''Oh.''
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Bring The Spring Down My Bones ||L.S.||
FanfictionHarry è un fioraio con una vita placidamente sola e complicata, difficoltà a dormire e a lavoro, un corvo che a quanto pare bazzica sulla finestra di casa sua, coperte pesanti ed incubi frequenti che, come tutti quelli che alla fine sono ricordi, lo...