Capitolo 1

147 8 2
                                    

Atsumu's POV

"Duecento anni fa, durante una notte di luna piena, rossa come il sangue di cui ci nutriamo, la leggenda diventò realtà: nacquero due bambini, gemelli, portatori di immensi poteri, superiori a quelli di tutti gli altri vampiri. Fate i bravi altrimenti-"

"Akagi, ancora con questa storia. Ti avevo detto di smettere di raccontarla."

"Ma Atsuuu. Devo spaventare in qualche modo questi birbanti che si stavano intrufolando nel mio giardino."

"Ah-ah. Pensi davvero di spaventarci con la storia di Atsumu-occhi-da-cerbiatto?" risponde uno dei ragazzini.

"Zitto! Ora smammate." risponde Akagi al mio posto, con un tono più infastidito di prima. "Scusa Atsu. Non volevo che succedesse questo." mi dice in tono dispiaciuto.

"Non preoccuparti Akagi. Ormai ci sono abituato." gli rispondo con un sorriso amaro.

La situazione è questa: io e il mio fratello gemello, Osamu, siamo i famosi vampiri della leggenda, quelli che dovrebbero avere tantissimi poteri e via dicendo. Osamu è veramente così, il più forte tra i vampiri. Io invece sono nato con una mancanza: i miei occhi, che dovrebbero essere del colore del sangue, sono di un semplice marrone.

Si potrebbe pensare "che problema c'è?", ma per i vampiri gli occhi rossi sono sinonimo di potere e di appartenenza alla specie. Inoltre sono la fonte di tutte le nostre abilità. Con questo non intendo dire di non essere un vampiro. Lo sono eccome, e sarei anche uno dei più forti. Ma le mie abilità sono in qualche modo bloccate. Non riesco ad usarle spesso, e farlo mi stanca molto.

A causa della mia situazione vivo da solo, in una casetta lontana dalla città dei vampiri, Grad, e dalla mia famiglia.

In realtà essa si concretizza in mio fratello da solo, visto che i miei genitori non mi degnano di una parola, di uno sguardo, niente. Per loro è come se fossi morto.

O meglio, ho cessato di esistere quando ho aperto gli occhi per la prima volta. Sono sopravvissuto solo grazie alla sorella di mia madre, unica figura di riferimento durante la mia infanzia.

Mentre rimugino sul mio passato sento il suono della campana in lontananza. Nove rintocchi, con una breve pausa ogni tre. Questo significa riunione d'emergenza.

Da tutte le direzioni si vedono vampiri che corrono, con la nostra tipica velocità, verso la piazza principale. Io mi mescolo agli altri, andando ad una velocità considerevolmente minore, rimanendo infondo. Akagi, essendo il migliore amico che si possa avere, mi affianca rimanendo indietro rispetto agli altri.

Quando arriviamo alla piazza sono già tutti radunati. Tra la folla, come sempre in disparte, scorgo i capelli argentati di Osamu e anche lui deve averci notato, perché ci si avvicina, mano nella mano con Suna, il suo ragazzo.

"Hey 'Tsumu, Akagi." ci saluta mio fratello.

"Yo, 'Samu, Rin. Sapete che sta succedendo?" domando, poggiando una mano sulla spalla del mio gemello.

"No, siamo arrivati anche noi solo adesso." ci risponde Rin.

Noi quattro siamo inseparabili dall'infanzia. Sono i miei unici amici, anche se vorrei averne di più, visto il mio carattere espansivo. Ma loro sono le uniche persone che non mi giudicano per i miei occhi, che mi considerano un loro pari. Suna e Samu sono sempre stati molto affiatati, perciò non è stata una grande sorpresa quando si sono messi insieme, ed è successo un secolo fa. Letteralmente. Punzecchio sempre Samu dicendogli che sarebbe anche ora che si decidesse a fargli una bella proposta romantica, ma lui ascolta mai il suo bellissimo e geniale fratellino? Ovviamente no.

Torno con i piedi per terra quando sento affievolirsi il chiacchiericcio che c'era in piazza, conseguenza dell'arrivo del governatore.

"Cari cittadini di Gard, vi ho riunito qui per un motivo molto importante, che deve essere risolto al più presto. È da una settimana che il nostro popolo è scosso da un grande pericolo. Vari vampiri sono stati assassinati, tutti con la stessa modalità. Io e i governatori delle città vicine, agli ordini del Supremo Conte, non abbiamo divulgato la notizia, per non far scatenare un panico che avrebbe potuto essere infondato. Ma è mio dispiacere informarvi che le supposizioni da noi temute si sono rivelate realtà. Ci è infatti giunta notizia che una simile sciagura si è abbattuta anche sui fantasmi. In più a costoro è giunta, insieme al corpo di un loro simile, una lettera. In questa una creatura che si firma "Il Cacciatore", promette di sterminare tutte le popolazioni dei non morti, a partire da fantasmi e vampiri. Dopo una lunga consultazione siamo giunti ad un accordo con i fantasmi: invieremo due giovani promettenti, uno per entrambe le razze, per trovare questo cacciatore e catturarlo. Siamo giunti alla conclusione che questo sia soltanto un umano, in possesso però di potenti armi.

Dunque chi, di coloro hanno un'età tra i duecento e i cinquecento anni, vuole imbarcarsi in questa impresa?"

Dopo il discorso del governatore, tutti rimangono sbigottiti.

Io, invece, ho le idee chiare. L'unica cosa che riesco a pensare in questo momento è "questa è la mia occasione".

Così non perdo tempo.

Alzo il braccio annunciando "Ci andrò io."

I miei amici spalancano gli occhi, e prima che Osamu possa dire niente ribatto "Fate andare me."

Dalla folla si levano mormorii, e anche il governatore mi guarda all'inizio con uno sguardo come per dire "dove vuoi andare tu?"
Poi qualcosa sembra convincerlo, probabilmente una motivazione tipo "tanto è solo carne da macello, mandiamolo pure."

"Atsumu Miya, grazie per il tuo coraggio, se riuscirai a portare a termine il tuo compito, verrai lautamente ricompensato. Il tuo compagno per questo viaggio arriverà qui domani, nel frattempo riposati pure e preparati. Bene, l'assemblea è sciolta."

La piazza inizia a svuotarsi, fino a che non rimaniamo solo noi quattro, il governatore e quello che io chiamo il gruppo dei "Canini smussati", tre bulletti codardi che mi hanno preso di mira dall'infanzia.

Il governatore ci si avvicina "Atsumu, tutte le informazioni ti verranno recapitate in una lettera entro sera." e detto questo si allontana.

Osamu mi guarda come se volesse dirmi qualcosa ma viene interrotto dai tre canini smussati.

"E così Atsumu-occhi-da-cerbiatto vuole fare l'eroe. Non diventeresti un vero vampiro nemmeno se riuscissi a portare a termine la missione. Ma tanto non ci riuscirai, e noi staremo molto meglio, visto che non dovremo più avere intorno obbrobrio come te." mi insulta il loro capetto. Prima tutto ciò faceva male, ora non penso di essere più in grado di sentirlo. Però questa volta hanno fatto una scelta sbagliata. Mi hanno insultato davanti ad Osamu.

"Cosa hai detto? Parla di nuovo del mio fratellino in questo modo e ti farò assaggiare i famosi poteri dei gemelli della luna rossa. Ora smammate." quasi ringhia.

Loro si voltano e se ne vanno, ma appena sono ad una distanza di sicurezza uno di loro urla "Tanto lo sanno tutti che anche tu lo vorresti morto." e detto questo scappano via.

"Tu-" inizia a dire Samu.

"Samu, ora basta. Sai che non mi dà fastidio."
"Atsumu, non dovrebbe essere così." dice, sbollentando un po' la sua rabbia.

Poi si gira verso di me e in modo minaccioso dice "E noi due dobbiamo parlare."






CONTINUA...





***********ANGOLO AUTRICE*********
Ciao a tutti, come state?

Siamo all'inizio di una nuova storia, che spero di scrivere al meglio, iniziando dal primo capitolo, che spero vi sia piaciuto.

Se è così, se vi va, lasciate un commento e/o una stellina.

Detto questo a presto e buona lettura.💜

Le imperfezioni dell'amore~ A Sakuatsu storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora