Capitolo 6

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Atsumu's POV

Il giorno successivo mi sveglio grazie ad un raggio di sole sul viso, che mi accoglie nel mio ritorno dal mondo dei sogni. Sakusa è già sveglio e sta riponendo nella bisaccia tutte le sue cose.

"Buongiorno Omi-omi." dico, sfregandomi lievemente gli occhi per scacciare i residui del sonno.

Lui si gira brevemente verso di me, facendomi un cenno con il capo per poi tornare alla sua attività precedente. Poi lo sento dire "Forza sbrigati, dobbiamo fare velocemente colazione e rimetterci in cammino per il villaggio. Se manteniamo un passo veloce potremmo riuscire ad arrivare già domani."

"Oh, mi hai aspettato per mangiare. Che pensiero carino." dico, con un tono quasi canzonatorio. In realtà sono molto felice che lo abbia fatto, odio mangiare da solo.

"Se non ti sbrighi dalle prossime volte la faccio da solo." mi schernisce leggermente.

"No no, sono quasi pronto, non vedi?" gli rispondo, infilando in modo confuso le mie cose nella bisaccia.

Lo vedo fare un piccolo sorriso, non di scherno come l'ho sempre visto fare, ma uno sincero.

"Hai sorriso! Ti stai già iniziando ad affezionare a me! Ma dopotutto chi non lo farebbe? Sono così simpatico."
"Nei tuoi sogni. E quello non era un sorriso, ti sei sbagliato." dice, non ammettendo repliche.

Quello era un sorriso, ne sono certo. E anche un bel sorriso, a dirla tutta. Uno dei più belli che mi sia mai capitato di vedere, forse perché ha sempre un'espressione così cupa ed è una vista rara. Ma lo sanno tutti, le cose rare sono anche le più belle.

Esco dai miei pensieri quando Sakusa chiama il mio nome, intimandomi di fare presto.

Ci godiamo una colazione veloce, composta da dei dolcetti secchi che la mia domestica ci ha preparato. È davvero brava a fare dolci, glielo dico sempre.

Decido di bere una delle sacche di sangue che ho, nella speranza che al villaggio siano riforniti, e che in ogni modo io riesca a farle bastare.

Finito di mangiare, ci addentriamo nel bosco, cartina alla mano. Bé non alla mia mano, quella di Sakusa, ma insomma il concetto è lo stesso.

La giornata passa velocemente, tra chiacchiere, piccole pause per riposarci e il cammino. In un batter d'occhio arriva il crepuscolo, e noi, appena trovata una radura, iniziamo a sistemarci per la sera. Ci dividiamo i compiti, così da essere più veloci: io vado a raccogliere la legna e Omi predispone per la cena, cacciando dalle bisacce l'occorrente, e poi sistemando i giacigli per la notte.

Mentre, avendo raccolto abbastanza legna secca mi avvicino al nostro piccolo accampamento, sento Omi gridare

"Torna qui, piccola bestiaccia, dammi quel pezzo di carne che hai in bocca."

Mi precipito al campo, attento però a non far cadere la legna. La scena che mi si presenta davanti ha un qualcosa di comico: il mio compagno di viaggio, con un pezzo di carne in mano che cerca di attirare a sé una piccola volpe a tre code, anche se non riesco a capire il suo elemento.

Alla scena non riesco a trattenere una risatina, al che Sakusa, senza girarsi nella mia direzione, mi dice "Non startene lì a ridere, aiutami a prendere la volpe, ci ha rubato la cena."

Io faccio come dice e, approfittando della distrazione che sta offrendo Omi, facendo il meno rumore possibile, mi avvicino da dietro alla volpe e la sollevo, cingendogli la pancia con le braccia.

"Cosa abbiamo qui, eh? Che ne dici di condividere con noi il tuo bottino?" dico, scuotendo leggermente la coscia cruda che la volpe ha tra le zanne.

"Vediamo un po' di che elemento sei piccolino." sussurro, girandogli la testa.

"Come fai a capirlo?" mi chiede Sakusa.

"Oh è molto facie in realtà. È tutto negli occhi. A ogni colore corrisponde l'elemento che la volpe riesce a controllare. Questa ad esempio ha gli occhi azzurro chiaro, il che vuol dire che il suo potere elementare è l'aria. Però è ancora un cucciolo, sicuramente non lo sa ancora controllare."
"Come mai conosci tutte queste cose sugli animali?" mi chiede incuriosito Omi.

"Oh io amo gli animali. Sono così carini." gli rispondo sorridendo.

"Capisco." è l'unica cosa che dice.

"Ora dobbiamo dare un nome a questo piccolino." esclamo entusiasta.

"Un nome? Perché mai vorresti dargli un nome?"

"Ovviamente perché da questo momento è mio amico e lo porterò con me, per quale altro motivo si dà il nome ad un animale?" rispondo, come se la cosa non fosse abbastanza ovvia.

Sakusa mi guarda esterrefatto "Vuoi portartelo dietro? Atsumu, devo ricordarti che questa non è una vacanza?"

"Lo so, lo so, è una missione pericolosissima, dove potremmo potenzialmente morire e bla bla bla. Me lo hai ripetuto un centinaio di volte in questi giorni. Portare con noi un cucciolo di volpe, che potrebbe risvegliare i suoi poteri ed esserci d'aiuto non è per nulla utile ho capito. Però è un cucciolo carino e io lo tengo, che ti piaccia o no."

"E va bene, fa come vuoi. Sappi che io non mi occuperò anche del cucciolo di volpe, ci sei già tu a darmi mille pensieri."

"Ehi! Antipatico." dico con un piccolo broncio. "Kaze questo cattivone mi tratta male. Cosa dovrei fargli eh?" chiedo al mio nuovo amico, evidentemente scherzando.

La volpe tra le mie braccia guaisce, e poi si accoccola sul mio petto.

"Kaze? Non male come nome lo ammetto." mi dice, ormai rassegnato, Sakusa.

"Lo so, un altro dei miei talenti. Guarda come è carino, già gli piaccio. Diventeremo grandi amici, me lo sento. Proprio come succederà a noi, vero Omi-omi?"

"Continua a crederci Miya." ribatte lui, ancora ostinato nella sua posizione, anche se riesco a vedere che ormai è quasi un gioco per lui.

Terminata questa piccola parentesi, fatta cena, andiamo a dormire, stavolta troppo stanchi per qualsiasi tipo di gioco.

Secondo i calcoli di Kyoomi domani dovremmo arrivare al villaggio, e avremo un bel letto comodo su cui dormire e un pasto caldo e delizioso nella pancia.

Nei momenti che precedono il sonno non posso fare a meno di pensare all'amicizia nascente che ho con Sakusa, e a come sembri diversa dalle altre.

Sicuramente è perché non ho mai conosciuto qualcuno che non fosse un vampiro, o che fosse come me malvisto dalla società. O magari è perché ha un atteggiamento diverso nei miei confronti rispetto a tutti i miei altri amici. Voglio dire mi prende in giro, scherza con me con una certa malizia e mi tiene testa. Forse avevo bisogno di qualcuno come lui, che mi rispondesse a tono. Certo lo fa anche Samu, ma lui è diverso. Non so bene come spiegarmelo. Ora sono troppo stanco per pensare a questo, meglio lasciarli a domani i pensieri difficili.

Così, lasciati da parte questi miei pensieri, mi abbandono al sonno, lasciando che Morfeo mi porti con lui nel mondo dei sogni.





CONTINUA...







**********ANGOLO AUTRICE**********

Ciao a tutti, scusate per l'attesa!

Come state? Spero vada tutto bene.

Questo capitolo è molto fluffy, ma presto ci addentreremo nel vivo della storia. Io non vedo l'ora!

Ringrazio come sempre demigoddes_poseidon che mi aiuta con la correzione dei capitoli.

Spero questo vi sia piaciuto. Se è così, e se vi va, lasciate un commento e/o una stellina.

Al prossimo capitolo, nella speranza che riesca a scriverlo presto.💜

Le imperfezioni dell'amore~ A Sakuatsu storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora