Capitolo 12

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Atsumu's POV

Trovarsi davanti un vampiro e un fantasma non deve essere una bella esperienza, soprattutto per un umano. Eppure il Cacciatore non sembra minimamente spaventato, anzi la sua espressione si trasforma presto in un orrido ghigno.

"Forse non hai capito umano. Siamo Atsumu Miya e Kyoomi Sakusa e siamo qui per fermare la strage di non morti che stai compiendo."

Mentre pronuncio questa introduzione drammatica e assolutamente non necessaria, vedo della sorpresa dipingersi sul volto del Cacciatore.

"Kyoomi Sakusa. Hai detto proprio Kyoomi Sakusa! Ah, quale ironia della sorte." dice, rivolgendo a Omi uno sguardo carico di divertimento e pazzia.

Vedo l'incertezza farsi strada sul viso del fantasma. "Perché conosci il mio nome?" chiede molto bruscamente Omi.

"Ma certo, tuo padre non ti ha raccontato nulla. Ma d'altronde perché avrebbe dovuto, anche lui ti odiava dal profondo del suo cuore per la morte Yuri." risponde l'uomo, scoppiando in una risata maniacale.

"Yuri- tu- come conosci mia madre?" esplode Omi, strabuzzando gli occhi.

Anche io vengo colto di sorpresa da questa inaspettata rivelazione, sussultando leggermente al grido di Omi. Sembra molto scosso e istintivamente poggio una mano sul suo braccio, per cercare di calmarlo e fargli sentire la mia presenza.

Lui volta leggermente il capo verso di me, e io abbozzo un sorriso come a dire che andrà tutto bene, anche se non ne sono completamente convinto.

La risata sguaiata del Cacciatore interrompe il nostro piccolo momento.

"Tuo padre non ti ha detto proprio nulla è? Il tuo cognome viene dalla famiglia di tua madre non è vero?" dice, con uno sguardo spietato. "Oh, non mi sono presentato, che maleducato da parte mia. È una disgrazia conoscervi, vampiro Atsumu Miya e mezzo fantasma Kyoomi Sakusa, io sono colui che si fa chiamare il Cacciatore, Hanta Sakusa." si presenta, scoppiando nuovamente a ridere.

"Cosa- Io non capisco- Sei un discendente di mia madre?"

"Oh, vedo che sei un ragazzo sveglio. Sono il pro-pronipote di tuo zio, il fratello di Yuki Sakusa, che all'epoca della sua morte aveva appena dieci anni. Nella nostra famiglia è stato lui il primo a provare odio per i non morti, coloro che gli avevano portato via la sua amata sorella. E questo odio è stato passato a tutte le generazioni successive, finché io tra tutti non ho deciso che fosse il momento di usarlo, di metterlo a servizio di un obiettivo più grande. Non ti senti importante, tutte le orribili creature che ho ucciso fino ad ora sono morte a causa tua! Se non fossi mai nato, tua madre sarebbe ancora viva e la nostra famiglia non proverebbe tutto questo odio per le vostre razze."

Sento Omi tremare impercettibilmente sotto il palmo della mia mano, e sento una rabbia feroce montarmi dentro.

"Non permetterti di parlare così a Kyoomi, non ne hai il diritto!" grido all'umano, che probabilmente non si aspettava una reazione da parte mia, ma non rimarrò in silenzio, non quando sta facendo credere alla persona che amo che è lui la causa di tutto.

"L'unico colpevole qui sei tu. Chiami la nostra razza mostruosa, orribile, ma l'unico che meriterebbe di essere chiamato in quel modo sei tu. Sei un assassino senza pietà e tenti di giustificare le tue azioni con la morte di una donna innocente, che sicuramente non avrebbe voluto tutto questo. Qual è la sua colpa, quella di essersi innamorata di una creatura diversa da lei? Quella di aver voluto una sua famiglia? Chi mai penserebbe che una donna che ha donato la sua vita per dare alla luce lo splendido fantasma che ho ora accanto vorrebbe che venisse incolpato delle atroci sofferenze che stai procurando a tutte le famiglie di non morti in cui hai mietuto vittime? Come puoi trovare la causa di tante morti nell'amore di una madre?"

Il mio sfogo è lontano dall'essere finito, ma sento una mano posarsi sopra la mia spalla. Mi accorgo di aver lasciato andare il braccio di Omi nel mio impeto di rabbia e di essere avanzato pericolosamente verso l'uomo.

Mi volto indietro, aspettandomi di trovare sul volto di Omi un'espressione simile a prima, tra il dolore e la rabbia. Invece quello che mi ritrovo davanti sono degli occhi scuri e decisi. "Va bene così Atsu, ora basta." è quello che mi sento sussurrare.

"Ti ringrazio per esserti arrabbiato per me, ma ora sto bene." mi dice, mantenendo salda la stretta sulla mia spalla, ma non troppo da farmi male.

Devo essere ancora a corto di sangue, altrimenti non sarei mai scattato così. Certo sono una persona impulsiva, ma non è da me attaccare così direttamente qualcuno, di solito lo faccio più finemente, con sarcasmo. Ma certo i pochi sorsi di ieri non possono colmare tutta la sete accumulata per diverse settimane. Sento il mio corpo fremere, ma cerco di calmarmi, concentrandomi sulla vicinanza di Omi, sul suo calore e sul suo profumo.

"Cos'è piccolo fantasma? Hai bisogno di questo vampiro da quattro soldi per difenderti? In più un vampiro difettoso. Ah che accoppiata, un mezzo fantasma e un vampiro storpio." ci provoca il Cacciatore.

Sto per scattare nuovamente, quando vedo Omi contrarre leggermente la mascella.

"Puoi dire tutto ciò che vuoi su di me, sono abituato a sentirmi sputare addosso veleno, ma non ti azzardare a chiamare Atsumu un vampiro difettoso o storpio. Non ti devi assolutamente permettere, non sai nulla su di lui, sulla sua vita o sulle sue abilità. Per non palare del fatto di come sia migliore di molte tutte quelle creature che si dicono senza difetti o con poteri inimmaginabili, ma che non hanno mai saputo affrontare le difficoltà. Come te d'altronde. Non sei capace di smaltire da solo un odio che va avanti da generazioni e per farlo hai come unico metodo quello di infliggere sofferenza agli altri. Sei un debole, un codardo. Sono io quello che dovrebbe essere al tuo posto, uccidendo gli umani, la razza così debole che ha fatto si che mia madre morisse, che io non la conoscessi. Ma io non sono come te, sono più forte e non ho intenzione di far soffrire gli altri per una mia sventura. Non sono il primo e non sarò l'ultimo a crescere senza una madre, e anzi sono fortunato ad essere stato amato da lei anche solo per poco. Mi fai pena."

Il discorso di Omi è pieno di rabbia, ma lui si presenta tranquillo e il suo portamento per nulla aggressivo mostra la superiorità che ha nei confronti dell'umano.

Il Cacciatore invece non sembra per nulla contento, e con una velocità quasi ai livelli di un vampiro, tira fuori dalla tasca un paletto d'argento, e, senza quasi prendere la mira, lo lancia, colpendo Omi ad un braccio.

Fortunatamente non lo trafigge, ma un rivolo di sangue inizia a scendere dal punto in cui è stato colpito.

Il mio vampiro interiore sembra risvegliarsi, ammaliato dal profumo del sangue e dal ricordo del suo delizioso sapore.

Sta per prendere il sopravvento la fame quando il mio sguardo coglie l'espressione di dolore dipinta sul volto di Omi. Alla fame si sostituisce qualcos'altro. Sento come se dentro di me delle catene siano state spezzate e un potere nuovo, potente mi scorra dentro alimentando la mia furia cieca.

In quel momento non c'è più fame, nessun pensiero superfluo, solo un istinto quasi primordiale, un'immagine ben scolpita nella mia mente.

Ha ferito Kyoomi.

E questo annulla tutto il resto.







CONTINUA...







**********ANGOLO AUTRICE**********
Ciao a tutti, scusate il ritardo, di nuovo!!

Questo è uno degli ultimi capitoli, spero che la storia fin qui vi sia piaciuta e che continuerà a farlo!

Se questo capitolo vi è piaciuto, e se vi va, lasciate una stellina e/o un commento.

A presto con un altro capitolo, potrebbe essere prima di quanto pensiate💜

Le imperfezioni dell'amore~ A Sakuatsu storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora