Capitolo 11

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Atsumu's POV

Quella mattina al risveglio avevo una strana sensazione, come se qualcosa di importante dovesse accadere. Anche Omi sembrava teso e l'aria tra di noi si era fatta silenziosa.

Mentre camminiamo, in un silenzio insolito e quasi pesante, ho tempo di riflettere su tutto quello che è accaduto in questi due mesi. Ho trovato un'anima affine alla mia e me ne sono innamorato; ho incontrato un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi scuri e il mio cuore è diventato suo; ho conosciuto un ragazzo solitario e mi sono perso in lui. Io e lui siamo così simili ma allo stesso tempo così diversi, feriti allo stesso modo ma con vite totalmente diverse, ma forse meno di quello che pensiamo. Cerco di fermare i miei pensieri, così caldi ma allo stesso tempo così dolorosi. Io lo amo, non posso negarlo, ma sicuramente lo stesso non vale per lui; ma come potrebbe, gli ho forse dato qualche ragione per farlo? Gli ho mostrato una parte di me che merita di essere amata? Ma c'è davvero qualcosa in me che lo meriti? Non ci sono riusciti i miei genitori in tutti questi secoli, potrebbe farlo qualcuno che conosco da quasi tre mesi?

Dicono che la speranza sia un'emozione forte e resistente, ma non è forse meglio non sperare? Cosa potrei mai ricavare dalla speranza, se non un senso di vuoto, di amaro in bocca, di insoddisfazione e tristezza? Eppure un piccolo germoglio verde è insito in me, una minuscola parte del mio animo vuole credere che sarò felice, sarò innamorato, sarò amato per tutta la durata della mia vita, che le cose presto cambieranno e non sarò più il gemello senza poteri o lo scarto della società.

Sperare non costa nulla, ma è davvero così? Ovviamente no. Forse non porterà via beni materiali, ma la la speranza, una volta delusa, non porta forse via la felicità?

Un fruscio tra i cespugli mi riscuote dall'ammasso di pensieri melanconici che stavo avendo. Deve essere stato uno soffio di vento o qualche animale, ma io mi sento teso, in attesa e la sensazione si accresce sempre di più. Forse è arrivato il momento di trovare il Cacciatore, ma non ho forse appena detto di non voler sperare?

Volgo lo sguardo verso Omi, che cammina leggermente più avanti di me. I suoi capelli corvini sono mossi dal vento e io mi perdo nei loro movimenti.

"Atsumu ci sei? Non è da te questo silenzio." sento chiamarmi la voce di Omi.

"S-si ci sono. Stavo pensando. Non ti senti anche tu come se ci fossimo quasi?" dico di rimando.

"Ho l'impressione che il nostro viaggio stia per arrivare a termine; se riusciremo a catturare il Cacciatore il tempo che impiegheremo per il ritorno sarà molto minore dell'andata. E a quel punto sarà un arrivederci, se non un addio." dice, in maniera solenne, con una punta di tristezza nella voce.

"Non penserai certo di poterti liberare di me così facilmente? Ora siamo amici, ti visiterò ogni volta che vorrò." rispondo, cercando di mascherare il panico nella mia voce.

Non ci avevo pensato, ma dovremmo veramente separarci. Non voglio, non voglio. Non da lui. Non dalla persona che mi fa stare bene. Ma d'altronde una volta portato a termine la cattura non sarà necessario stare insieme come adesso. La rassegnazione sta per prendere il sopravvento, quando da quel minuscolo germoglio verde inizio a sentirti una vocina, che si fa sempre più potente, aiutata dal silenzio nel mio cuore.

Digli quello che provi.

Dovrei dirglielo? Potrebbe esserci una piccola speranza di non separarsi da lui? Di essere amato? Maledetta speranza, il mio cuore si potrebbe lacerare se, se mai mi dichiarassi, volesse non avere più nulla a che fare con me. Non potrei sopportarlo, eppure la speranza di averlo con me è più forte della paura di perderlo.

Sono ancora titubante quando ecco, il fantasma che mi infesta i pensieri giorno e notte, gira la testa verso di me per un attimo, per controllare che io stia bene. I nostri occhi si incontrano per un secondo, che sembra durare un'eternità, ma che non è ancora abbastanza, e i miei dubbi si sciolgono, lasciando l'unica opzione possibile.

Lo farò, perché incontrare ancora infinite volte i suoi occhi possa essere un possibile futuro.

Ora che ho deciso, mi sento più leggero, anche se la sensazione di tensione sussiste.

Ad un tratto Omi si ferma e io mi porto al suo fianco per capire il motivo.

"Sono fresche." è l'unica cosa che dice, indicando il terreno.

Guardo nella direzione che sta indicando e vedo delle impronte umane, esattamente quelle che stiamo seguendo da mesi. Sembra che siano state lasciate al massimo alcune ore fa.

L'eccitazione invade il mio corpo.

"Ci siamo Omi!" dico, sprizzante di gioia. Vorrei abbracciarlo ma non voglio creargli disagio. Però in questo momento sentire il suo calore sarebbe davvero il massimo, per cui decido di chiedere.

"Uhm... Omi, ti andrebbe di abbracciarmi? So che non ti piace farlo, ma questa è un'occasione felice e mi piacerebbe molto se lo face-"

Prima che io possa concludere la frase, Omi mi si avvicina e mi stringe fra le sue braccia, facendomi arrossire, e subito sento il suo calore.

"Mi hai anche morso, un abbraccio non è poi molto. Non ti ci abituare però, solo perché è un'occasione speciale." mi sussurra.

Io annuisco e appoggio la testa sul suo petto, riposandomi un attimo e lasciandomi andare solo per un secondo alla tentazione di averlo vicino, cingendogli i fianchi con le braccia.

Rimaniamo in quella posizione per alcuni minuti, mentre il tempo sembra essersi congelato. Poi decidiamo di riprendere il cammino, ma ora lo facciamo uno di fianco all'altro. Il silenzio teso di prima viene sostituito da un silenzio confortevole e caldo.

Dopo circa un'ora arriviamo ad una radura abbastanza ampia, che sarebbe ideale per fermarsi, se non fosse che non è ancora arrivata l'ora di pranzo e fermandoci qui potremmo perdere i progressi che abbiamo fatto.

Sto per iniziare ad attraversare la radura quando sento Omi irrigidirsi.

Guardo nella direzione verso cui sono fissi i suoi occhi, e noto che c'è un uomo dai capelli corvini vicino agli alberi, dalla parte opposta rispetto a noi. L'uomo è seduto e si sta riposando, ma la cosa che attira la mia attenzione è lo strano marchingegno che ha sull'erba vicino a lui.

"Omi, pensi che...?" sussurro al fantasma.

Lo vedo annuire, poi, dopo esserci scambiati uno sguardo d'intesa, ci avviciniamo all'uomo.

Lui deve averci sentito, perché alza pigramente lo sguardo verso di noi. Non appena capisce chi siamo scatta in piedi, con un'espressione piena di odio e leggermente maniacale sul viso.

Noi non ci facciamo intimorire, e avanziamo con passo sicuro, finché non arriviamo a pochi metri da lui.

"Bene bene, finalmente la nostra preda è qui." è quello che dico, facendo apparire sul mio viso un sorrisetto.

L'ultima fase di questo viaggio ha finalmente inizio.






CONTINUA...






***********ANGOLO AUTRICE********

Eccoci finalmente arrivati al cospetto del nostro Cacciatore!!!

Chissà cosa accadrà ora...

Per scoprirlo non vi resta che continuare❤️

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se è così, e se vi va, lasciate una stellina e/o un commento.

Grazie per aver letto la mia storia e alla prossima💜

Le imperfezioni dell'amore~ A Sakuatsu storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora