Il panico prese il sopravvento quando di colpo mi risvegliai in una stanza di un ospedale. Mi guardai intorno in cerca di un indizio, ma non trovai nulla, così cercai di controllare il mio respiro accelerato e di rimettere a posto i miei pensieri, ripescando nelle ultime memorie che avevo per trovare delle risposte.
Di colpo mi tornò tutto in mente e di getto mi staccai con forza la flebo dall'avambraccio e mi rialzai dal letto, ma lo feci troppo velocemente e caddi miseramente per terra.
Probabilmente ero rimasta lì per qualche giorno e dovevo ancora riprendere il controllo del mio corpo, ma mi feci forza e mi rialzai. Proprio mentre stavo per uscire dalla stanza, però, vidi il mio riflesso e rimasi paralizzata.
Non fu tanto il mio viso pallido quanto un fantasma a preoccuparmi ma i lividi sul mio collo.Sfiorai leggermente i lividi violacei che mi circondavano il collo, e anche quell'impercettibile contatto mi fece male, facendomi pentire di averlo fatto.
Sapevo chi me lo aveva causato, e per quanto quel ricordo facesse male cercai di cancellarlo dalla mia mente in quel momento. Così tornai al mio principale obbiettivo: scappare.
Non mi importava se avessi dovuto riposare per riprendermi, dovevo sapere cosa era successo a Bucky.Mentre mi nascondevo e allo stesso tempo cercavo di attraversare il corridoio principale per uscire dall'ospedale, inevitabilmente iniziai ad ascoltare una conversazione tra due infiermieri:
"Abbiamo il paziente della 231, ma domani sarà dimesso, invece quella della 120 sono due giorni che rimane in un quasi coma..." disse il primo infermiere.
"Ah sì, ma lei è un super soldato, si riprenderà presto, qualche giorno e anche quei terribili lividi inizieranno a scomparire" rispose il secondo.
Mi sporsi un po' per guardare nella loro direzione quando dissero che alla televisione c'era un servizio sugli avengers, certo, i giornalisti tendevano ad ingigantire le cose, ma almeno avrei avuto una linea generale di ciò che mi ero persa."C'è stato uno scontro tra i membri degli avengers, possiamo definirlo uno scontro interno. Pare ci fossero due squadre capeggiate rispettivamente da Captain America e IronMan, lo scontro tra i due è poi giunto in Siberia dove è avvenuto..."
Il mio cuore si fermò qualche secondo alla notizia, come era possibile che Steve Rogers e
Tony Stark avessero combattuto tra loro?Io li conoscevo, io sapevo che non lo avrebbero mai fatto.
Ma allora perché? Perché? Questa domanda mi tormentava, non capivo come potesse essere successo, non riuscivo ad immaginare Steve che faceva del male a Tony....
Tornai alla torre.
Era l'unico posto in cui potevo andare, non avevo altre idee, e speravo di trovare tutti gli altri per avere qualche spiegazione.
Arrivata alla porta vidi un signore anziano pronto a consegnare un pacco a Tony:
"Mi scusi lei è il signor?...Stank?" Chiese lui, e potei sentire le risate di Tony e Rodhey provenire da dentro la torre, al familiare suono delle loro voci sorrisi, rilassando finalmente i nervi che non mi ero accorta di star tenendo tesi."È un piacere rivederla signor Stank" dissi a Tony dopo aver aperto la porta ed essere entrata.
"Santo cielo Ember, ma cosa ci fai qui dovresti essere in ospedale!" Mi disse lui correndomi incontro preoccupato.
"Penso che scappare da un ospedale in questo momento sia il problema minore, vogliamo parlare di te piuttosto?!" Gli dissi indicando il suo occhio nero. "Cosa diavolo è successo tra te e Steve?!" Gli chiesi impaziente.
Lui tirò un sospiro, incontrò il mio sguardo per poi fare qualche passo e girarsi.
"Non pensavo che sarebbe mai successo ma abbiamo combattuto...e gli avengers si sono...diciamo sciolti" mi rispose.
"Cosa?! No, no non può essere..." dissi sconvolta.
Tony si girò di nuovo verso di me con sguardo grave: "non avrei mai voluto che tutto questo accadesse..."
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the dark witch and the winter soldier
Fanfiction"Ho 15 anni ed è da qui che la mia vita è cambiata, è da qui che sono diventata un mostro e mi odio per questo. C'è quella piccola parte di me, che ricorda la vita prima di tutto questo, a volte ci sono dei piccoli flash, ricordo che un tempo sul...