capitolo quattordici

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A Tony dovevo davvero molto, con me era stato come una figura paterna e si era preso cura di me da quando Bucky era andato in Wakanda, e Steve Sam e Nat erano scomparsi chissà dove.

La mia vita cambiò drasticamente, di nuovo.
La torre che consideravo ormai la mia casa fu sostituita dal compound, che però sembrava così vuota. La torre sembrava avere un'anima, quando mi aggiravo per le stanze sentivo risuonare nella mia mente i ricordi delle risate degli avengers, e tornavano alla mente tutti quegli splendidi momenti passati con Bucky.
Il compound in confronto era vuoto.
Ma continuavo a ripetermi che col tempo avrei imparato a chiamarlo casa.

Ogni tanto avevamo delle missioni, non di dimensioni così eclatanti ma abbastanza da tenermi occupata ad allenarmi.
Ogni tanto Wanda e Visione venivano a visitarci, ma non rimanevano mai più di qualche giorno.
Quando li guardavo faceva male, ero immensamente felice per loro, e per quello che Bucky stava affrontando ora, era sicuramente molto dura per lui, ma mi sentivo così sola.

Quella mattina andai a vedere se alla cassetta della posta ci fossero notizie, Bucky aveva iniziato a mandarmi delle lettere. Raccontava dei suoi progressi, mi descriveva il Wakanda e le sue incredibili strutture tecnologiche, mi parlava di re T'challa e della principessa Shuri, di quanto lo avessero supportato e aiutato.
Io ogni tanto rispondevo, ma raramente avevo qualcosa di interessante da raccontargli e preferivo leggere le sue parole e immaginarmi come fosse il Wakanda, dalle sue descrizioni sembrava un posto splendido.

Questa nuova fase della mia vita mi sembrava priva di senso. Non mi sentivo utile.
Mi sentivo più come una spettatrice che osserva ma non può agire.

Volevo in tutti i modi distrarmi, ingannare la mia mente facendola impegnare in qualcos'altro ma puntualmente lei mi tradiva e dava luce ai più grandi timori che avevo nei miei incubi.

Bucky sarebbe tornato a casa questo pomeriggio, ero così felice che non riuscivo a contenere la mia gioia.
Eravamo stati lontani per più di un anno e la sua presenza mi mancava come l'aria.
Mi sistemai i vestiti che avevo addosso e vedendo il mio riflesso allo specchio che sorrideva fui sollevata, non ricordavo da quanto tempo non sorridessi.
Sembrava passata un'eternità eppure appena lo rividi tutti quei mesi furono spazzati via immediatamente e mi fiondai tra le sue braccia e lo abbracciai stretto non volendo mai più lasciarlo andare via.

Ma lui non ricambiò l'abbraccio, anzi gentilmente si staccò da me e con uno sguardo confuso iniziò a fissarmi:
"Dovrei sapere chi sei?" Mi chiese, e in quell'istante mi cadde il mondo addosso.
E capii, eliminare the winter soldier, voleva dire eliminare tutti i ricordi, e quando eravamo insieme lui era ancora il soldato d'inverno dentro di se.
Lo avevo perso.

Il risveglio fu un sollievo.
Sapevo che non poteva succedere, avrebbero solo fatto in modo che bucky non potesse più essere "trasformato" nel soldato d'inverno.
Ma il pensiero di perderlo mi seguiva ovunque ultimamente.

Ciò che mi aiutava di più era allenarmi.
Come sempre mi liberava la mente, e nell'ultimo periodo ne avevo proprio bisogno.
La sera tardi prima di andare a dormire mi allenavo in palestra, cercavo di stancarmi il più possibile così che potessi andare a dormire così stanca da non permettere alla mia mente di pensare a un nuovo incubo con cui torturarmi.
Ma la vera novità era che con l'aiuto della tecnologia di Tony il mio allenamento era passato ad un livello superiore.
Lavorammo per mesi con Tony per perfezionare il nostro progetto: volevamo modificare la palestra che Wanda usava per allenarsi con le sue abilità e renderla adatta ad un allenamento con i miei poteri.

L'idea funzionava bene, quasi ogni pomeriggio io ero lì, per cercare di perfezionare il mio potere.
Mi aveva sempre spaventata, non ne avevo mai avuto il pieno controllo e volevo imparare a farlo, ma soprattutto volevo imparare a farci del bene.
Stavo cercando un modo per conviverci senza lui mi soffocasse per primo, ma ci vollero mesi prima di vedere qualche miglioramento e spesso perdevo la motivazione.

Ma ero davvero migliorata.
Ero più veloce e più efficiente nel prendere il controllo della mente e del corpo di qualcuno.
E soprattutto avevo raggiunto un livello tale da riuscire a controllare più corpi nello stesso momento.
Tony con la sua tecnologia era riuscito a simulare, per così dire, delle persone, in modo che non dovessi allenarmi su veri esseri umani.

Sapere che adesso i miei poteri erano davvero miei mi faceva uno strano effetto.
Stavo imparando a controllarmi, a domarmi, a non lasciare che le mie emozioni prendessero il sopravvento eppure era tutto ancora così nuovo.
Ma al contempo gratificante, sapere di non essere più la marionetta di nessuno, sapere che ora quei fili li puoi muovere tu stessa, e decidere passo passo il tuo futuro.

...

"Ember avrei bisogno di un favore" mi disse Tony quella mattina "Happy è impegnato e non può, ma avrei bisogno che qualcuno andasse a prendere Peter gli devo mostrare degli upgrade che ho fatto alla sua tuta"

E così mi recai davanti alla scuola di Peter per accompagnarlo al compound.
Non ero una grande guidatrice e ogni volta che Tony mi permetteva di usare una delle sua macchine mi veniva l'ansia, erano così belle che avevo una terribile paura che avrei potuto ammaccarle.
Perciò ero molto cauta all'inizio, ma da quando Happy mi aveva insegnato a guidare sul serio mi divertivo molto di più.
Mi appoggiai all'auto e aspettai di vedere Peter accompagnato come sempre dal suo migliore amico, gli feci un cenno e lui si allontanò dagli altri ragazzi.
"Ciao Ned come va?" Chiesi all'amico di peter
"Tutto bene grazie Ember" rispose lui
"Tony ti vuole" dissi poi rivolta a Peter, e dopo aver salutato Ned ci dirigemmo verso il compound.

Peter era un ragazzino sempre allegro, portava sempre un po' di gioia con se quando veniva al compound e rallegrava gli animi.
Vedevo come avesse tante battaglie dentro di se, ma era sempre a disposizione degli altri.
Peter mi aveva portato tanta felicità ultimamente, e risate soprattutto.
Mi aveva insegnato come usare sul serio un telefono, mi ero fatta spiegare cosa fossero i social, una grande scoperta per me.
Aveva riportato un po' di luce in quel periodo e non potevo che essergli grata. Mi aveva mostrato come costruire dei lego, mi aveva portato a magiare un kebab per la prima volta, mi raccontava di tutto quello che succedeva nella sua scuola, ormai sapevo tutti i gossip.
Grazie a Peter sentivo di star vivendo la vita di una vera ragazzina, tutto quello che io mi ero persa, lui mi stava dando modo di recuperarlo.

E così senza che io me ne rendessi conto passarono due interi anni.

Mi dispiace davvero avervi fatto aspettare così tanto per un nuovo capitolo!!
È stato un periodo terribile con la scuola e non avevo un momento libero...
Spero comunque che il capitolo vi piaccia nonostante sia piuttosto breve, lasciate un commento e una stellina, e a presto (speriamo) <33
P.S. quanto ho amato guardiani della galassia vol3!!!! Mi sono sentita davvero di nuovo a casa con la Marvel ❤️

the dark witch and the winter soldierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora