Capitolo 13- il nome

57 5 2
                                    

La lapide era vecchia e consumata dal tempo ma le lettere si riuscivano a leggere perfettamente. Max Mayfield, o forse... Billy Hargrove? La mia unica amica o il mio ragazzo? Qualcosa continuò a cambiare, ma appena tutte le lettere riuscirono ad essere chiare mi svegliai.

Mi svegliai con le lacrime agli occhi e la prima cosa che vidi fu Billy seduto sul bordo del letto. Tra le labbra aveva una sigaretta, mi guardò per qualche secondo per poi buttare fuori il fumo e con una mano accarezzarmi il braccio. <Sta tranquilla, sei stata magnifica> disse lui con un sorrissetto che non servì a nulla se non a spaventarmi ancora di più.

Mi alzai di scatto prendendo i miei vestiti e vestendomi. Corsi nella cucina e presi il primo coltello che vidi. Avevo vissuto quella scena e informandomi il sangue sulle pareti era morte certa.

Mi guardavo intorno puntando il coltello su ogni angolo della casa. Billy mi corse incontro mentre si allacciava i pantaloni, <Oi che ti prende!?> chiese lui non capendo e leggermente impaurito dal mio comportamento. <Dov'è lui!?> chiesi io urlando dalla rabbia mista al terrore, quella creatura era inquietante e se Billy sapeva della sua esistenza doveva rispondermi. Il ragazzo mi guardò ancora più confuso e impaurito. <Lui chi?>, fece lenti passi per venirmi vicino ma io gli puntai il coltello alla gola, <Dov'è Lui?!> chiesi urlando.

Iniziai a tremare e l'ultima cosa che vidi fu tutta la stanza girare.

<Tu sei T/N?>, mi chiese una voce flebile. <Chi parla?!> chiesi impaurita mettendomi le mani sulle orecchie per non sentire altro. <Sta tranquilla io non voglio farti nulla> una ragazzina con i capelli a caschetto abbastanza ricci mi guardò con uno sguardo da cucciolo. <C-chi sei tu? E cosa mi succese?> chiesi iniziando a piangere. <Io sono Undici, e voglio darti una mano. So cosa hai visto ma possiamo evitare che accada, devi solo combattere la tua paura e dimostrare che tu sei più forte di lui, al resto ci penserò io> disse lei sorridendo come se tutto questo fosse normale.

Normale, una parola che nella mia vita non era mai stata presente.

<Io non voglio che muoiano, non voglio soffrire ancora> dissi io in un sussurro strozzato dal pianto. La ragazzina mi abbracciò, <Max e Billy staranno bene>.

Mi svegliai in un bagno di sudore, girando la testa vidi Billy seduto su una sedia che strizzava un panno.

Lo poggiò delicatamente sulla mia testa per poi accarezzarmi una guancia, <Hei> disse lui in un sussurro. <Cosa mi è successo?> chiesi io, <Sei svenuta ed eri bollente, farfugliavi cose come "Billy" o "Max" poi hai detto un numero> ridacchiò mentre i suoi occhi brillavano di gioia. <Ti senti bene?> chiese lui preoccupato, forse per i miei occhi pieni di lacrime che cercavo di nascondere. Mi sedetti sul letto, <Ho fatto un brutto sogno>, mi limitai a dire, presi il panno dalla mia testa e notai che scottavo terribilmente. <Mmh e un certo mostro che ti mostrava una lapide con il mio nome?> disse lui ironico ridacchiando e prendendo il panno dalle mie mani per poi bagnarlo. Mi morsi l'interno della guancia e cercai di non pensarci troppo, infondo era inquietante.

<Billy> dissi io seria, il ragazzo mi guardò <Cosa c'è?>, <Credo che morirò presto...> il ragazzo mi guardò preoccupato e leggermente incazzato, <T/n non dire mai più una cosa simile, non morirai, infondo hai tutta la vita d'avanti, sei giovane>. Lo guardai confusa, <Sono?> chiesi, <Sei>.

I suoi occhi divennero neri come il carbone e la sua pelle si seccò tutta di un colpo e la sua splendida voce divenne cupa e troppo roca da sembrare di un anziano.

Urlai con tutta la voce che avevo in corpo.

<T/n>, disse la strana creatura. Voltò il suo "viso" verso la parete dove apparì un orologio a pendolo, <Ci vediamo al quarto rintocco>, disse per poi svanire.

Mi risvegliai nel letto di quella stanza, Billy seduto sulla sedia che strizzata il panno che stava per mettermi sulla testa, lo guardai spaventata per poi guardare l'orologio. Billy si voltò verso la parete e mi guardò non capendo, <Cosa stai guardando?>.

Sbiancai, <Perchè,tu non lo vedi?> chiesi sbarrando gli occhi, <Cosa?> chiese lui, <L'orologio>.

708 parole

 La Ragazza Della Stanza -Billy Hargrove × T/n-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora