Il sesto giorno Hermione fu attirata fuori dalla sua stanza da uno strano suono. Beh, non necessariamente strano - era abbastanza certa di sapere esattamente cosa fosse - ma era strano che fosse Malfoy a provocarlo.
La sua porta era chiusa, ma quella in fondo al corridoio, che conduceva alla vecchia stanza dei suoi genitori, era aperta. La prova che lui aveva rovistato dappertutto non la infastidì più di tanto come il primo giorno; evidentemente era intenzionato a indagare sull'intero contenuto della casa.
Ma quando girò l'angolo che portava al bagno annesso, fu messa in difficoltà da ciò che vide. Perché, in effetti, Draco Malfoy stava usando un asciugacapelli elettrico... sul viso?
Era vestito con la sua solita uniforme di camicia bianca e pantaloni neri e i capelli erano asciutti. Ma la testa era inclinata all'indietro e gli occhi chiusi in apparente estasi mentre dirigeva l'aria sul viso. Era un'esibizione così strana e in qualche modo stranamente intima che Hermione non riuscì a distogliere lo sguardo. Mentre lei guardava, lui dirigeva l'aria lungo ciascuna delle sue braccia e sul petto e sullo stomaco. Sembrava così soddisfatto della sensazione che non si arrabbiò nemmeno quando la vide guardarsi allo specchio.
«Guarda qui!», gridò sopra il rumore del motore del ventilatore. «E' una specie di incantesimo combinato di asciugatura e riscaldamento! Ma dura di più!»
Hermione annuì, provando una sensazione estranea che le si formò nel petto. Lui le puntò addosso il phon, e lei strizzò gli occhi per evitare l'improvvisa esplosione di aria calda in faccia. Solo quando una risatina le sfuggì dalle labbra, riconobbe che la sensazione era quella di una risata.
Inorridita, allungò la mano alla cieca, cercando l'interruttore di spegnimento. Il suono si spense immediatamente e lei lasciò cadere rapidamente la mano da dove era avvolta in quella di Malfoy sull' impugnatura. Lui le lanciò un'occhiata che dimostrava come quella reazione fosse incongrua rispetto al numero sulla lavagna al piano di sotto, ma a lei non importò.
«Come fai a sapere come si usa?», chiese lei con genuina curiosità.
Lui si avvicinò alla parete e tolse la spina dalla presa. «Queste cose sono attaccate a molti oggetti in giro per la casa.» Toccò i poli metallici. «La luce delle lampade si spegne se le togli dal muro.»
Hermione era in qualche modo impressionata. «Tutto ciò che ha una di queste spine funziona con l'elettricità», spiegò. «È un po' come la magia, ma è incanalata attraverso le pareti della casa. Ecco perché anche gli interruttori della luce sono sulle pareti.»
Malfoy annuì, guardando con attenzione la presa elettrica. «Furbo.»
Lo sguardo di Hermione cadde sugli oggetti assortiti che aveva tolto dall'armadietto del bagno per ispezionarli: un ferro arricciacapelli, un vassoio di smalti assortiti, una cinquantina di spazzolini da denti di prova e una scatola di assorbenti.
«Perché lo fai?» Chiese lei, gesticolando vagamente verso il ripiano.
Lui alzò le spalle. «Sto imparando a conoscere i Babbani.»
«Ma perché?»
Quando lei incrociò il suo sguardo nello specchio, lui sorrise.
«Beh, mia moglie è stata cresciuta da Babbani, per dirne una.»
Lei sgranò gli occhi.
«E io attualmente vivo in una casa Babbana, per un altro motivo. Mi piacerebbe trovarmi a mio agio qui.»
Lei alzò lo sguardo e lui si spostò in piedi. «Per quanto possibile, in ogni caso.»
Si chiese improvvisamente se gli mancasse il Manor. Poi si chiese perché cazzo se lo stesse chiedendo.
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Ten out of Ten | TRADUZIONE
Fanfiction"Su una scala da uno a dieci, quanto ti sentiresti a tuo agio con me fisicamente?", le chiese. "Zero". Le labbra di Hermione si arricciarono per il fastidio, perché avrebbe dovuto prevederlo. Era affascinante che la portata della sua stronzaggine po...