Capitolo 15: Giorno 13

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Attenzione: sono presenti descrizioni di fantasie sessuali di dubbio consenso. A Hermione piace sentirne parlare, ma ho voluto avvertire per sicurezza.


Quando Hermione entrò nel salotto la mattina del tredicesimo giorno, trovò Malfoy seduto sulla poltrona vicino alla finestra.

«Stai... leggendo l'elenco telefonico?»

Lui non alzò lo sguardo, ma girò con disinvoltura una pagina. «Sto guardando l'elenco telefonico. È molto diverso.»

Hermione trattenne un sorriso. La sera prima, a cena, avevano discusso del concetto di telefono, facendo anche una telefonata di prova a Gemma. Si erano messi alla finestra con le teste schiacciate in modo che Malfoy potesse ascoltare il ricevitore. Sembrava completamente sconcertato dalla vista della bocca della bambina che si muoveva a tempo con le parole che sentiva attraverso lo strano apparecchio. Hermione non riusciva a immaginare con chi potesse cercare di mettersi in contatto.

«Hai bisogno di aiuto per trovare qualcosa?» chiese.

«Se ho bisogno della tua assistenza, la chiederò», disse lui spocchioso.

«Come vuoi.»

Hermione lo lasciò fare e andò in cucina.

«Nilly», chiamò.

L'elfo apparve subito, vestito con una federa verde pallido e con la farina fino ai gomiti.

«Oh!» disse Hermione a quella vista. «Se questo è un brutto momento - voglio dire, per favore non sentirti obbligata a venire subito quando ti chiamo. Sono sicura che non si tratterà in nessun caso di un'emergenza.»

Nilly sorrise brillantemente. «Grazie, Padrona, ma Nilly è sempre felice di venire quando la Padrona chiama.»

Hermione abbassò lo sguardo dubbioso sul piccolo elfo. «Ma sicuramente eri nel bel mezzo di qualcosa... Forse, se è molto importante che io ti veda subito, potrei chiamare due volte?»

«Molto bene!»

Hermione aveva la sensazione di essere assecondata, ma non poteva farci granché.

«Beh, se non sei impegnata, pensavo di preparare la colazione.»

«Oh!» disse Nilly. «Cosa vuole la Padrona? Nilly lo porterà subito!»

«Mi piacerebbe aiutare», disse Hermione con fermezza. «O se sei disposta a insegnarmi a fare quei piccoli pirottini di pasta all'uovo, allora potresti...»

Hermione si interruppe al suono di una gola che si schiariva dietro di lei. Si voltò e vide Malfoy in piedi sulla porta, e scosse rapidamente la testa.

Quando si voltò, a Nilly stavano salendo le lacrime agli occhi.

«La Padrona non vuole più avere bisogno dell'aiuto di Nilly?»

Hermione trasalì. «Non è affatto così. Volevo solo proporre...»

«La Padrona si lava già da sola e si rifà il letto ogni giorno.» L'elfo emise un piccolo singhiozzo. «Rifare il letto è la cosa preferita di Nilly.»

«Io non...»

«E ora la Padrona vuole cucinare da sola?» I suoi occhi nuotavano nelle lacrime. «Nilly ricorderà sempre con affetto i momenti in cui c'era bisogno di lei.»

«Oh, santo cielo», disse Hermione, prendendo uno strofinaccio e piegandosi per inginocchiarsi davanti all'elfo. «Ti prego, non piangere, Nilly. Non volevo ferirti.» Offrì l'asciugamano e guardò Nilly che si tamponava gli occhi.

«Ti assicuro che non ha niente a che fare con te», proseguì Hermione. «È solo che... vivo in questa casa da sola da molto tempo ormai, e sono abituata a fare le cose da sola.» Deglutì quando l'elfo sbatté le palpebre. «Non sono molto brava a chiedere alle persone di fare le cose per me», ammise.

Ten out of Ten | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora