Capitolo 16: Giorno 14

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Passarono la mattina dell'ultimo giorno a sbaciucchiarsi.

La schiena di Hermione sbatté violentemente contro il muro quando Malfoy la sollevò, facendo passare le gambe sui suoi fianchi. Lei si aggrappò alle sue spalle e lo baciò appassionatamente, mentre lui le appoggiava l'erezione contro il suo nucleo. Distrattamente, si chiese se ci fossero dei rischi per la salute a lungo termine nell'avere un' erezione per quasi ventiquattro ore di fila.

Lei mugolò forte in gola quando lui ruppe il bacio per leccare con forza la parte inferiore della sua mascella.

«Cazzo, hai un sapore così buono», mormorò lui, succhiandole il collo. «Mi farai assaggiare tutto di te stasera?»

Le dita di lei gli passarono tra i capelli mentre i denti di lui si chiudevano sulla pelle sensibile. «Sì», ansimò lei. «Ovunque tu voglia.»

«Brava bambina.»

Gemette contro le sue labbra mentre lui la baciava di nuovo, e una parte di lei voleva controllare l'ora. Non era esattamente sicura di come fosse stato deciso che avrebbero aspettato fino all'ultima notte per consumare infine il matrimonio, ma quell'attesa era stata una sorta di squisita tortura.

Malfoy sembrava essere dell'idea che ora che aveva dimostrato che non c'era motivo per cui lei non potesse avere un orgasmo con lui, non aveva senso sprecarne altri prima di fare davvero sesso. Aveva trascorso il pomeriggio e la sera precedenti in una sorta di foschia alimentata dalla lussuria, galleggiando da qualche parte appena al di sotto della consapevolezza del mondo al di fuori delle labbra e delle mani di lui.

Si trattava di un'altra tattica, ne era certa. Ma visto il modo in cui la baciava, Hermione non poté certo lamentarsene. Il suo corpo sembrava iper-sintonizzato sull'avvicinarsi dell'evento, e quell'attesa repressa poteva solo aiutare a raggiungere il loro traguardo finale.

Inoltre, era davvero divertente sbaciucchiarsi in continuazione.

«Ah...» Si morse il labbro mentre il pollice di lui le sfiorava il capezzolo. «Non prendermi in giro.»

«Ti piace essere presa in giro», disse lui, staccandosi per succhiarle di nuovo il collo.

«Lo so, ma...» Lei arrossì a quell'ammissione. «Ma voglio di più.»

Lui fece oscillare i fianchi in avanti, premendo le mutandine umide contro di lei. «Puoi aspettare.»

«Non è necessario», argomentò debolmente lei, premendo il petto contro la mano di lui. «Potremmo...»

Quello che avrebbero potuto fare si perse nel brusco rombo delle fiamme verdi del focolare.

Entrambi si voltarono a guardare, e la voce di Harry gridò dall'interno. «Hermione? Sei lì?»

Lei gemette, spingendosi sulle spalle di Malfoy, che la fece tornare in piedi. Lei si raddrizzò rapidamente i vestiti prima di inginocchiarsi davanti al fuoco. «Ciao, Harry. Sì, sono qui.»

Invece di rispondere, però, la testa di Harry scomparve dalle fiamme.

«Harry?»

Fece appena in tempo a scansarsi prima che il fuoco sibilasse e ruggisse di nuovo, facendo entrare Harry, Ron e Ginny nel salotto.

«Che succede?» Chiese Hermione, alzandosi in piedi e pulendosi la polvere dalle ginocchia.

«Che succede?» Ripeté Harry, sembrando sconcertato. «Hermione, sono giorni che non rispondi alle nostre lettere ed è...» Posò per la prima volta lo sguardo su Malfoy. «È l'ultimo giorno.»

«Sì, grazie, Potter», disse Malfoy seccamente, facendo un passo avanti e avvolgendo un braccio intorno alla vita di Hermione. «Ne siamo consapevoli.»

Ten out of Ten | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora