Sosta in baita

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Il 1°dicembre io e Dan ci trovavamo in una foresta, in Oregon. L'8 novembre avevamo trovato una baita abbandonata con un fiume nei dintorni, dove potevo far esercitare Daniel con la telecinesi senza farci vedere da nessuno.
Aveva nevicato moltissimo in quel periodo.
<<Prova con questo>>dissi indicando una piccola roccia.
<<Troppo facile>>replicò lui.
<<Non vantarti. Qualche giorno fa dicevi che era troppo pesante!>>
Dan, con il braccio teso e con un po' di difficoltà riuscì a sollevarla <<Proviamone un altro. Ma non troppo grosso, però. Sono un po' stanco>>
<<Potresti provare a sollevare Stella!>>proposi indicando la cagnolina.
<<Stai scherzando?! Non voglio farle male!>>
<<Già, hai ragione. Meglio non coinvolgerla. Allora, riesci a lanciare questo sasso nel fiume?>>
<<Sì, guarda>>esclamò riuscendo a sollevare il sasso di piccole dimensioni e gettarlo nell'acqua.
Provammo anche con i barattoli di plastica facendoli rimanere a mezz'aria tutti insieme senza farle cadere.
<<Grande! Stai diventando davvero bravo!>>esclamai a Dan quando ci riuscì <<Ti ho addestrato bene, ma tu? Tu sei uno studente modello>>
Sorrise e poi tossì.
<<Ehi, che brutta tosse. Non stai migliorando>>dissi avvicinandomi a lui.
<<Te l'ho già detto, sto bene>>replicò <<Sono solo un po' stanco>>
<<Beh, adesso è ora di riposare, supereroe. Sono giorni che hai quella tosse, Dan. Non mi piace neanche un po'>>dissi preoccupato.
Vicino alla riva del fiume c'era una vecchia canoa.
Ricordo che una volta sono andato in canoa sul fiume Wanatchee con papà, l'acqua era gelata ma ci siamo divertiti un sacco.
Prima di entrare nella baita riempimmo due bottiglie d'acqua dal fiume e poi mi sedetti su una panchina mentre Dan e Stella giocavano sulla neve.
Era come se il mese di novembre fosse volato. Menomale che trovammo quella vecchia baita. Ci ha dato un po' di tempo per riposare e pensare a tutto quello che era successo. Bill aveva ragione, dopo avergli detto la verità io e Dan eravamo più forti. Ci guardavamo le spalle a vicenda, eravamo nella stessa barca.
La foresta era così tranquilla, così calma. Niente aerei, niente autostrade...Solo il fiume che scorreva in continuazione. Volevo poter stare lì di più ma la salute di Dan peggiorava ogni giorno di più e stavamo finendo le scorte.
La baita era piccola, con cucina e soggiorno (con solo un letto, un tavolo e un camino), un bagno, una camera in cui tenevamo le cose che non ci servivano e un'altra stanza, dove Dan aveva montato una tenda.
Entrammo attraverso la porta scorrevole e accesi il camino.
<<Oh-oh, Sean. Questa è una casa stregata>>scherzò mentre faceva fluttuare una tazza.
<<Direi più: "Oh-oh, è ora di ripassare le regole". Ti ho già detto di non fare l'esibizionista>>gli dissi mentre Dan posava la tazza sul tavolo.
<<Ma stavo solo...>>replicò, ma gli feci segno di sedersi <<Uffa, guarda che le conosco le regole>>
<<Provamelo. Qual è la prima?>>
<<Ehm...>>
<<"Nascondi il tuo potere". Cosa succede se fai svolazzare un piatto in un ristorante?>>
<<La gente si spaventa>>
<<E quando la gente si spaventa, cosa fa?>>
<<Chiama la polizia>>
<<Giusto. La seconda regola cosa dice?>>
<<Non...ehm...Non parlarne mai!!>>
<<Wow! Bravo, Dan. Di solito questa è quella che non rispetti mai. È l'ultima regola?>>gli chiesi.
<<Lo so...ehm...evita i pericoli?>>
<<"Fuggi dai pericoli". Questa è la regola più importante. Sai perché?>>
<<Ehm...no. Cioè, il mio potere può aiutarci>>
<<Solo se non abbiamo altra scelta>>
<<E come faccio a saperlo?>>
<<Se c'è un'altra soluzione, prima prova quella>>
<<Magari ad averlo usato quel giorno papà sarebbe ancora qui con noi>>
<<Ma non sapevi nemmeno di avercelo! Con tutto quel casino...Non avresti potuto fare niente>>
<<Ma...Guarda cos'è successo a quel poliziotto! Magari questo potere è una maledizione, o qualcosa di brutto!>>
<<Ehi, non sappiamo nemmeno cos'è successo. E non è di certo colpa tua>>lo rassicurai.
Dan andò in camera a prendere un fumetto.
<<Pronta per l'addestramento di oggi, cucciola?>>chiesi a Stella che giaceva sul letto <<Seduta. Seduta, Stella!>>ma il cane mi ignorava <<Ok, Stella...seduta>>
<<Stella? Seduta, da brava>>disse Dan dall'altra stanza e Stella obbedì.
<<Fai sul serio?>>chiesi al cane.
<<Non sei capace di parlarle!>>esclamò Dan.
<<Me lo ricorderò...traditrice>> detto questo andai a riempire la sua ciotola.
Decisi di preparare la cena mentre Dan si sedeva sul letto.
<<Peccato che non posso far volare qui una pizza. "Daniel- consegne a domicilio" non suona male. Cosa fai per cena?>>chiese Dan.
<<Oh, mi scusi. Le scelte sul menù sono ravioli o...ravioli!>>
<<Ok, ok. Non li mangerò mai più>>
Per tutto il periodo in cui stammo lì preparai solo quello.
Mentre i ravioli cuocevano sul fuoco osservai la foto di nostro padre sul tavolo <<Ha un'aria così seria in questa foto>>
<<Non riesco a credere che non c'è più>>disse Dan tristemente <<Mi manca tantissimo, Sean>>
<<Lo so, Dan>>
I ravioli erano pronti così li servii.
<<Ancora ravioli? Che schifo...>>disse Daniel lasciando il piatto a metà.
<<Ma se erano i famosi "spaghetti alla Diaz"! Non hai riconosciuto la salsa al tartufo?>>
<<Ah, sì! E poi che buono quel pane all'aglio...e il gelato. Eh, Stella ne vuoi un po' anche tu?>>Dan fece fluttuare il piatto verso di lei.
<<Buon appetito, Stella>>dissi.
<<Guarda, le piacciono un sacco!>>esclamò Dan che poi tossì <<Scusa, sto bene>>.
Lo aiutai a bere un bicchiere d'acqua.
<<Aspetta, devo farti vedere una cosa>>gli dissi alzandomi per andare a prendere la cartina geografica in camera.
La trovai nella tenda di Dan ma Stella ci si mise sopra.
<<Ok, forza, cagnolina>>ma non dava ascolto <<Dan, puoi chiamare il tuo cane? Non mi caga>>
Il mio fratellino la chiamò così riuscii a predere la cartina, poi tornai da Dan.
<<Ok, mi sa che è ora di ripartire. Tu non stai migliorando per niente. E abbiamo quasi finito le scorte>>
<<No, sto bene>>replicò Dan <<Ho solo un po' di tosse>>
<<Sì, una brutta tosse che non vuole passare. Ascoltami, Daniel, ti servono delle medicine. Guarda. Qui>>gli indicai un punto della cartina.
<<Beaver Creek?>>lesse <<Che cos'è?>>
<<È dove vivono i genitori di Katherine...i nostri nonni>> detestavo pronunciare il nome di nostra madre.
<<Ah. E quindi?>>
<<Quindi possiamo andare da loro, probabilmente ci aiuteranno>>
<<Perché ci fai sempre correre, Sean?E se...non gli piaccio?>>
<<Vedrai che non sarà così. E poi non abbiamo alternative>>
<<Ok. Ho solo paura che mi tratteranno come un mostro o qualcosa del genere>>ammise.
<<Ti adoreranno. Il nonno è fantastico, sono sicuro che diventerete migliori amici>>lo rassicurai.
<<Allora, va bene. Ma deve andare bene anche a Stella, fa parte della squadra! Che ne dici cucciolotta?>>
Il cane abbaiò in segno di approvazione suscitando a Dan una risata <<Ok, quando partiamo?>>
<<Domani>>risposi <<Prima andiamo meglio è. Abbiamo un bel po' di strada da fare>>
<<Se questa è la nostra ultima sera qui, dobbiamo fare qualcosa di divertente. Ti va di giocare con i dadi?Se vinco io mi lasci disegnare sul tuo zaino>>
<<Sai che vincerò io e disegnerò una merdina sul tuo zaino, vero?>>
<<Non penso proprio>>ribatté lui.
Giocammo e alla fine vinse Dan. Gli cedetti il mio zaino dove disegnò un cane.
<<È Stella?>>gli chiesi.
<<Sì! So che non sono bravo a disegnare come te, ma...>>
<<No, è molto bello. Grazie, fratellino. È ora di andare a nanna. Domani dobbiamo alzarci presto>>
<<Prima finisco il mio fumetto>>
Stella voleva uscire fuori così le andai ad apriere la porta scorrevole.
<<La porto fuori a fare due passi>>dissi a Dan.
<<Vuoi andare a fumare! Che schifo>>
<<Hai ragione, non dovrei fumare. Ma... è l'ultima sera che stiamo qui, possiamo fare quello che vogliamo>>
Mi misi il cappuccio della felpa, mi sedetti sul portico e accesi una sigaretta.
Era una notte serena, ma faceva molto freddo.
Mi ritrovai a pensare che se Dan aveva avuto quel potere forse dovevo averlo anch'io. Mi concentrai con tutto me stesso su una palla di neve per testare la teoria, ma fallendo.
Quando ebbi finito di fumare, tornai dentro. Dan e Stella si erano addormentati.
Mi sdraiai accanto a Daniel e cercai di prendere sonno.

<<Ehi, Daniel! Come va?>>chiesi il mattino dopo.
<<Fa tutto schifo!>>
<<Ok, sto arrivando>>
Stavamo preparando le nostre cose per poi ripartire.
<<Allora?>>gli chiesi raggiungendolo nell'altra stanza <<Che succede?>>
<<Non ci sta! C'è troppa roba>>disse indicando lo zaino.
<<Ehi, calmati! Troveremo una soluzione>>
<<Lo so, ma...>>
<<Cosa ci hai messo dentro? Ma che...>>osservai lo zaino dove all'interno c'erano alcuni giocattoli <<Non ci puoi mica infilare tutta la stanza! Non preoccuparti, ti aiuterò io che sono superforte!>>
<<Evviva!>>esclamò Dan quando riuscii a chiudere lo zaino <<Grazie, Sean>>
<<Beh, direi che siamo quasi pronti>>
<<Dov'è Stella?>>
<<Starà facendo ancora pipì?>>
<<Fammi vedere cosa sta combinando>>disse Dan mentre usciva.
<<Ok. Io riempio le borracce e vi raggiungo subito>>
Misi le borracce nello zaino e uscii dalla baita con un brutto presentimento. Dan e Stella non si vedevano da nessuna parte quindi mi misi a cercarli, chiamandoli.
Provai a seguire le orme sulla neve dove mi condussero ad un tronco caduto non poco lontano. Lì vicino c'erano delle macchie di sangue.
Guardai oltre il tronco e notai la bandana che ci aveva regalato Bill. Passai sotto l'albero e la raggiunsi. Seguii le tracce di sangue per poi vedere Dan, il cane senza vita e un puma.
<<Daniel?>>lo chiamai avvicinandomi lentamente <<Non muoverti...>>
<<L'ha uccisa! Era una mia amica!>>urlò piangendo.
<<Calmati. Senti...>>
<<Lasciami stare!!>>così dicendo sollevò il puma con il potere.
Mi misi davanti a Dan per proteggerlo mentre raccoglievo un ramo da terra come arma <<Vattene via! Via!>>gridai al puma.
Lui se ne andò portandosi dietro Stella.
<<No! Perché?!>>piagnucolò Dan.
<<Cavolo>> lo abbracciai <<Daniel. Mi dispiace così tanto. Ma anche se l'avessimo ucciso non sarebbe cambiato nulla. Sono qui. Va tutto bene>>
Ritornammo alla baita.
<<Tieni, dovresti farlo tu>>dissi porgendo a Dan una croce di legno con la scritta "Stella".
Dan la fissò nella neve.
<<Tutto qui? Che cavolata! Non possiamo neanche seppellirla!>>esclamò arrabbiato.
<<Beh...a meno che tu non voglia dire qualcosa...>>
<<Ehm...addio Stella. Eri una cagnolina tanto brava. Non dimenticherò mai le nostre corse nella neve...e le coccole e...Non ti dimenticherò mai. Mai>>
<<Addio, Stella. Non ti dimenticheremo mai>>dissi.
<<Sean. Secondo te è andata in cielo con papà?>>
<<Sì, sono sicuro che la proteggerà>>
<<Aspetta>>disse Dan riflettendo <<E la sua allergia?>>
<<Non preoccuparti, enano! Lassù le allergie non esistono. Staranno bene insieme>>
Restammo lì a fissare la tomba.
<<Ok>>dissi dopo un po' <<È ora di andare. Si sta facendo tardi>>
<<Dobbiamo andare per forza?>>chiese Dan mentre ci allontanavamo dalla baita <<È bello avere di nuovo una casa>>
<<Forza, è ora di andare>>
<<Cosa facciamo con le mie trappole?Le lasciamo attive?>>
<<Proteggeranno i prossimi fuggitivi che si fermeranno qui>>.
Proseguimmo a fatica nella neve per circa altri due giorni. Verso la notte raggiungemmo la città di Beaver Creek fino ad arrivare davanti ad una grande casa rossa.

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