Fuga dall'ospedale

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Daniel e io eravamo nel bosco, seduti su un tronco.
<<Ehi, Sean... Mi dispiace... Non volevo... È stata una brutta idea>>
<<Daniel... Non preoccuparti, va tutto bene>>
<<Non dovevamo andare con Fred, anche se lo volevo...>>
<<Non preoccuparti. Sei mio fratello, ed è l'unica cosa che conta>>lo rassicurai.
<<Allora...perché non vieni a prendermi?>>si alzò e andò verso il precipizio<<Sono da solo, Sean. Non so cosa fare. Ho paura...>>
<<Non avvicinarti troppo a quella sporgenza!>>lo avvertii.
<<Per favore, vieni a prendermi>>disse voltandosi.
<<Sì, te lo prometto!>>
Daniel chiuse gli occhi e precipitò.

<<Fermati!>>urlai, svegliandomi di soprassalto.
Da quando ero uscito dal coma, due mesi dopo l'esplosione a casa di Merrill, facevo questi incubi.
Mi trovavo in un'ospedale in California, ovviamente sorvegliato da una guardia fuori dalla porta.
La stanza era piccola con una grande finestra.
All'interno c'era una scrivania, una vecchia tv, un letto con un tavolino incorporato e una toilette vicino alla porta.
L'occhio sinistro, che non avevo più, era coperto da una benda. Da settimane non riuscivo ad afferrare nulla, non avevo più la percezione della profondità. 
La lettera di Lydia giaceva sul comodino accanto al letto:

"Gli sbirri e i dottori non mi hanno voluto dire quasi niente di te e Fred, a parte che siete stati feriti e che siete sotto la custodia della polizia. È così che ho scoperto il nome dell'ospedale. Hanno parlato con me, Annabeth e Penny (o meglio, ci hanno interrogati) e poi ci hanno lasciati andare. Immagino che tu non sia stato così fortunato. O magari te lo sei meritato. Spero che tu stia bene dopo quello che è successo.                                                    

Probabilmente te l'hanno detto, ma io, Annabeth e Penny siamo stati rilasciati senza accuse. Gli sbirri erano troppo concentrati a fare un blitz in una piantagione gestita da dei trafficanti per occuparsi di noi punkabbestia che lavoravamo la terra. Abbiamo chiesto di te e Daniel ma non ci hanno detto niente (ma va?!)                                            

Senza di te e Fred, la nostra famiglia di vagabondi è distrutta. Adesso siamo solo un trio solitario che prende treni a caso senza una vera meta. Annabeth e Penny non sono più gli stessi e litighiamo troppo.

Non so se rimarremo insieme ancora per molto.                                                  

Le cose cambiano, no?                         

So che presto andrai in un tribunale per quello che è successo a Seattle e spero che tu ottenga un po' di giustizia. Spero che tu e Daniel troviate presto la strada di casa.
Peace,                                                              

Lydia"

Osservai gli avanzi sul vassoio sopra il tavolino. Al posto di quello che assomigliava ad un minestrone, preferivo una pizza.                                  

Accanto al vassoio c'erano alcuni fogli bianchi e una matita. Avevo già provato a disegnare ma non riuscivo a mettere a fuoco la pagina.   
L'agente segreto speciale dell' FBI, Elena Flores, una donna sui trent'anni stava cercando di legare con me. Non sapevo se era per fregarmi o se mi credeva per davvero. Gli agenti non erano ancora riusciti a trovare Daniel dopo l'esplosione. Quindi era là fuori. Da solo.                                                     
In quel periodo tenni una specie di diario in cui scrissi: 
                                 
"10 aprile 2017                                   
Buon compleanno, Daniel. 
Ovunque tu sia, enano."

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