Un incontro inaspettato

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<<Katherine?>>
Non potevo crederci.
Mia madre era come la ricordavo. Alta, capelli corti e biondi, con la stessa collana che indossava prima di andarsene di casa.
<<Non riuscirai a riprendertelo in questo modo>>mormorò<<Andiamo>>
Salimmo in auto.
<<Sean... Cos'hai fatto all'occhio?>>mi chiese preoccupata.
<<Che cosa ci fai qui? Come mi hai trovato?>>
<<Beh, ho ricevuto una lettera da un certo..."Jacob". Diceva che non riusciva a trovarti e che Daniel aveva bisogno di aiuto. E io gli ho creduto>>
<<Mmmh. Improvvisamente hai deciso di preoccuparti per lui?>>
<<Sean... Prima o poi dovremo parlare>>
Fece partire l'auto.
<<Dove stiamo andando?>>chiesi.
<<Ho una camera in un motel. Devi riposare. E pulire quella ferita>>

La prima cosa che feci appena entrato nel motel fu la doccia.
Notai che avevo molti lividi, ma stavano lentamente scomparendo.
Mi infilai vestiti puliti e mi diressi fuori dal bagno.
Chissà da quanto tempo Katherine era lì.
Katherine non era nella camera ma ha lasciato un bigliettino sul letto, che lessi:
Vado a comprare un po' di cose. Ti prendo anche qualcosa da mangiare, se per caso ti viene fame.
In bagno troverai dei calzini e dei boxer nuovi. Sono tutti tuoi, se ti vanno bene.
Dovresti chiamare Jacob. Trovi il suo numero sulla lettera che mi ha spedito.
Torno subito,
Katherine

"Cavolo, la nostra "supermamma" ci ha messo solo otto anni per preoccuparsi per noi" pensai amareggiato.

Lessi la lettera di Jacob:
Signora Diaz,
mi chiamo Jacob e ho lavorato con i suoi figli Sean e Daniel in California.
Ci sono stati dei problemi e Sean è scomparso. Adesso sono con Daniel a Haven Point, in Nevada. Mi ha dato l'indirizzo di questa casella postale, quindi ho deciso di scriverle questa lettera. Penso che Daniel sia in pericolo. Dobbiamo aiutarlo ad andarsene da qui. Mi chiami a questo numero: 775-555-0118
La prego faccia presto.
Grazie,
Jacob

Sul letto di Katherine era poggiato un tablet. Era vecchio e forse era di qualcun'altro. C'era un bigliettino:
Fa un po' fatica con troppe app aperte, ma dovrebbe andare bene per ricerche base/ geolocalizzazione.
La password è 112708.
Spero che tu riesca a trovare tuo figlio.

Digitai la password e scoprii che Katherine aveva fatto delle ricerche su quella setta religiosa e su Elizabeth.
Spensi il tablet e afferrai la cornetta del telefono del motel per chiamare Jacob.
<<Pronto?>>sentii la voce di Jacob dopo un paio di squilli.
<<Jacob. Sono io, Sean>>
<<Sean?! Non ci credo! Aspettavo tue notizie da mesi! Quindi... Hai trovato quello che ti ho scritto nel tuo album?>>
<<Sì>>
<<Dove sei? Devi venire qui, Sean>>
<<Lo so, non sono lontano. Sono in un motel>>
<<Senti, ora non posso parlare. Devo andare>>disse allarmato.
<<Aspetta! Daniel. Come sta?>>
<<Incontriamoci domani sulla Brandy Highway. Vedrai... un manifesto del Wild Mice Ranch. Sarò lì alle quattro>>
<<Jacob, aspetta...>>
<<Non posso parlare, Sean>>disse sbrigativo<<Ci vediamo domani. Ti prego>> poi riattaccò.
Spostai la tenda dalla finestra per poter guardare fuori. Quel posto era in mezzo al nulla, così almeno lì non mi trovava nessuno.
Mi sdraiai sul letto e aspettai l'arrivo di Katherine.
Katherine arrivò mezz'ora dopo, con due buste che posò sul tavolo.
<<Ehi, scusa per il ritardo. Il negozio era strapieno>>mi informò chiudendo la porta<<Come   stai? Qualcosa di rotto? I chierichetti sono il peggio del peggio>>
<<No, sto bene>>mormorai, sedendomi su un lato del letto.
Lei prese un hamburger da una busta e me l'offrì<<Doppio formaggio, e niente cipolle, giusto?>>esitò.
<<Andrà bene>>afferrai l'hamburger e iniziai a trangugiare.
<<Ti ho preso delle garze e un disinfettante per il tuo occhio... Ehi, masticalo quel panino! O almeno respira...>>aggiunse.
<<Come se t'importasse...>>distolsi lo sguardo, diffidente.
<<Sean, m'importa...>>
<<Ma piantala, Katherine. Non fare l'offesa. È troppo tardi. Dov'eri quando mi sono rotto la gamba a 13 anni? Di sicuro non con me... Quando Daniel si è preso quella brutta influenza un paio di anni fa, non sei stata tu a dormire accanto a lui ogni notte... Dov'eri?! Eh? Dov'eri?!>>chiesi mentre mi fuoriuscivano le lacrime.
<<Hai ragione. Allora parliamo>>mormorò<<Perché dobbiamo tirare fuori tuo fratello da quella setta>>
<<Ti ascolto>>dissi, guardandola torvo.
<<Come avete fatto a sopravvivere da soli per tutto questo tempo?>>
<<Siamo stati fortunati e abbiamo trovato delle persone che ci hanno aiutato. Dei perfetti sconosciuti... Abbiamo trovato anche una nuova famiglia...>>
<<Bene. E come siete arrivati a Beaver Creek?>>
<<Sai che non sono obbligato a rispondere alle tue domande, vero?>>le chiesi, seccato.
<<Hai ragione. Quindi dimmi cosa vuoi che faccia, Sean...>>
<<Niente, Katherine. Cioè, cosa vuoi tu da me? Un maledetto abbraccio?>>
<<Ehi, volevo solo che sapessi quello che ho fatto, e perché. Se ti interessa... Quindi chiedimi quello che vuoi>>
<<Ok. Perché ci hai abbandonati?>>
<<Non ero fatta per essere una moglie... o una madre. Credevo di doverlo fare per forza. Ho cercato di fingere per anni, ma non ero felice, e non riuscivo a resistere alla voglia di andarmene. Non avevo altra scelta>>
<<Sul serio? Hai scelto tu quella vita! Ti sei innamorata, hai fatto le tue scelte. No?>>
<<Fare delle scelte non significa che non puoi illuderti, Sean... Dopo aver avuto Daniel, tu avevi circa otto anni e Felipe era impegnatissimo con l'officina. Stavano succedendo troppe cose attorno a me, e in qualche modo ho sentito...che la mia vita mi stava scivolando dalle mani. Mi sentivo vuota dentro. Sean, è stata la decisione più difficile che abbia mai preso in vita mia. Sapevo che forse non vi avrei più rivisti, ma ho accettato di prendermi questa responsabilità>>
<<Quindi ci hai abbandonati solo per essere "libera"?>>
<<Sì, esatto>>
<<Sei proprio egoista, cavolo. Cosa ci fai qui in Nevada? Vivi qui vicino?>>
<<No, adesso vivo in Arizona>>sospirò<<Sean, te l'ho detto. Il tuo amico Jacob ha scritto alla mia casella postale, dicendo che Daniel era in pericolo. Tutto qui>>
<<In Arizona? Cavolo... Ci sono solo lucertole e rocce laggiù>>
<<Diciamo che ci ho trovato qualcosa. New York non è stata molto clemente con me, quindi...>>
<<Sì. Beh. Ok. Ho sentito abbastanza>>
<<Non avevo altra scelta, Sean. Abbiamo una sola vita, e non volevo passarla piena di rimpianti. Mi sono presa in giro per anni, pensando di trovare soddisfazione in quello che la società si aspettava da me e sbagliavo. Spero che un giorno lo capirai. Ma non ho mai smesso di preoccuparmi per voi. Per quel che vale, mi dispiace di aver ferito te e Daniel...e Felipe>>
<<A me no>>mi alzai<<Eravamo una vera famiglia senza di te>>
<<Beh, Felipe era fatto per essere un padre. Sapevo che si sarebbe preso cura di voi>>
<<Peccato che sia morto. Adesso non abbiamo più nessuno>>replicai irritato uscendo all'esterno.

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