Avventura nella stazione di servizio

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La mattina dopo proseguimmo e per spezzare il silenzio, Daniel mi raccontava un episodio avvenuto molto tempo prima <<Ti ricordi di quella volta che Jeremy Thompson voleva picchiarmi? Io e Nick avevamo scambiato dei giochi con Jeremy, ma non gli piacevano e quindi ha deciso di prenderci a botte dopo la scuola >>

<<Cos'avete fatto?>>gli chiesi.

<<Ci siamo nascosti in palestra finché non è andato a casa>>

<<Davvero? Avresti dovuto dirmelo!>>

<<Ci ho provato, ma mi butti sempre fuori da camera tua>>

<<Scusa, enano. Avrei dovuto ascoltarti>>

<<Almeno mi hai difeso, con Brett. È una novità>>

<<Sì, beh...se l'è meritato>> replicai.

<<Beh, vorrei che non fossi così cattivo con me...>>

<<Scusa, Daniel. Ci sto provando>>

<<Ok. Guarda! C'è qualcosa laggiù>>disse Dan indicando un edificio poco lontano.

<<Dev'essere la stazione di servizio che segnalava quel cartello>> dissi mentre correvamo.

<<Non vedo l'ora di mangiare del cibo vero>>

<<Lo so, anch'io. Compriamo qualcosa da mangiare, dell'acqua...e anche una cartina, così non ci perderemo>>

La stazione di servizio era molto piccola, c'erano pochi addobbi di Halloween, un piccolo spazio vicino all'ingresso con un tavolo da picnic e circa tre auto nel parcheggio. Il tavolo da picnic era occupato da una famiglia apparentemente in viaggio.
A papà piacevano molto le stazioni di servizio, ci fermavamo sempre durante i nostri viaggi. Diceva sempre che sono tutte uguali, sono vagamente familiari. È come essere a casa. Per esempio, hanno tutte del caffè pessimo, gli stessi bagni sudici, lo stesso cibo. Ma io non mi sentivo affatto a casa.

<<Sean, ho fame>> esclamò Daniel interrompendo il filo dei miei pensieri mentre sedevamo sulla panchina <<possiamo mangiare qualcosa?>>

<<Ah, sì. Scusa. Mi ero distratto>> dissi alzandomi e andando verso l'interno del negozio.

In un angolo, accanto ai distributori di hotdog, c'era un tipo grassottello intento a scrivere sul computer portatile e dietro il bancone c'era la negoziante.
Mi avvicinai all'uomo che si presentò<< Piacere, Bill. Sono una specie di giornalista online itinerante>>

<<Piacere, Sean. Che cosa fa un giornalista online itinerante?>>gli chiesi, curioso.

<<È un modo elegante per dire che sono sempre in giro a scrivere articoli sulle persone e altro. Ci sono un paio di siti web che mi pagano per i miei articoli, dato che sono bravo a scrivere. Piacere di conoscerti, amico. Sei in viaggio con tuo fratello?>>

<<Sì, siamo in viaggio. Andiamo a sud>>

<<Ah, che meraviglia. La strada è il luogo ideale per imparare. Prima si fa, meglio è. Ok, mi piacerebbe chiacchierare per tutto il giorno, invece di lavorare, ma sono già in ritardo con la consegna. Fate buon viaggio, ragazzi!>>disse, salutandolo poi a mia volta e allontanandomi da lui.
Dallo scaffale, presi tre barattoli di maccheroni al formaggio, uno dei piatti preferiti di Dan.
Vicino alla negoziante, c'era un cagnolino che dormiva. Nella porta d'ingresso era fissato un cartello che recitava in caratteri cubitali "CUCCIOLO GRATIS". L'ultima cosa che ci mancava era un cucciolo di golden retriever.
Mi avvicinai al bancone salutando la negoziante.
<<Salve, come posso aiutarvi?Non siete di queste parti, vero?>>chiese lei sospettosa.

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