Il mercatino di Natale

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Dan, d'istinto, usò il potere per impedire al bambino di sfracellarsi al suolo nella neve. Lo fermò a mezz'aria per un millisecondo e poi delicatamente sul terreno.
Ci avvicinammo a lui e lo salutammo con la mano.
<<Ehm...Avete visto?>>chiese il bambino, stupito, ricambiando il saluto.
<<Visto cosa? Siamo appena arrivati>>gli dissi <<Stai bene?>>
<<Già, io non ho visto proprio niente!>>intervenne Dan.
<<Oh...ok. Mi sa che sono caduto nella neve>>mormorò il bambino <<Ehm... Papà dice sempre che sono un imbranato>>
<<Che maglietta megabella!>>esclamò Dan osservando la sua maglietta.
Quel bambino portava una maglia, un pantalone e un mantello rosso.
<<Chi è il tuo supereroe preferito?>>gli chiese Dan, curioso <<A me piace un sacco...>>
<<Superman!>>esclamarono all'unisono.
<<Oooh, io ho il Mega Superman! Devi venire a vederlo!>>propose il bambino.
<<Che forza!>>esclamò Dan.
<<Oddio, Walter!>>disse il padre raggiungendolo, poi inginocchiandosi e prendendolo delicatamente per le spalle <<Mi dispiace così tanto, stai bene?>>
<<Sto bene, papà!>>rispose Walter abbracciandolo <<Davvero!>>
<<Sei sicuro? Senti, non avresti dovuto...>>
Charles, si interruppe, notando me e Daniel <<Li conosci?>>chiese rivolto al figlio.
<<Tranquillo, papà, sono a posto! Gli piacciono i supereroi e anche Superman!>>
<<Ah, ok...>>replicò Charles <<Allora ciao, siete a casa dei Reynolds?>>
<<Oh...Sì, sono i nostri nonni>>gli risposi.
<<Ah, ho capito>>poi si rivolse al bambino <<Cristo santo, Walter...Sei pure scalzo...Scusa, piccoletto, torniamo dentro>>
<<Ma...Ehm...Sì, ok papà>>
<<Grazie, ragazzi>>ci disse Charles <<Oh, e...se Mary ve lo chiede, ditele che è tutto a posto...>>
<<Certo...Lo faremo>>gli promisi.
<<Bene. Ci si vede>>ci salutò Charles caricandosi Walter sulle spalle.
<<Grazie, ragazzi...>>ci salutò Walter sventolando una mano <<Ci si vede>>
<<Si! Certo!>>esclamò Dan.
<<Daniel!>>lo ripresi quando Walter e Charles furono entrati in casa <<Ti sei già dimenticato delle nostre regole?>>gli chiesi, irritato.
<<Scusa, Sean...Ma... Dovevo lasciarlo cadere? Davvero?>>
<<No, hai...hai fatto la cosa giusta>>gli concessi <<Però non possiamo lasciare che qualcuno lo scopra...Non dobbiamo attirare l'attenzione>>
<<Ma ha la mia età...Tu avresti fatto la stessa cosa! Non arrabbiarti...>>
Gli poggiai una mano sulla spalla <<Non sono arrabbiato, promesso. Quel che è fatto è fatto. Daniel! Ricordati che ci stiamo nascondendo. Quindi non ti devi allenare e nessuno deve scoprire che hai questo potere. D'ora in poi, vedi di non allontanarti da me, ok?>>gli chiesi sorridendo dandogli una spintarella in modo giocoso.
Lui si limitò a ridere.

La mattina dopo mi svegliai di buon'ora.
Dan aveva lasciato un biglietto sul comodino: Sono dai vicini.
Cavolo! Dan non mi ascoltava mai!
Mi vestii e uscii dalla camera.
<<Mary? Joseph?>>chiamai <<C'è nessuno in casa?>>
Non ottenni risposta, quindi capii che ero da solo. Solo poco dopo realizzai che era domenica. Molto probabilmente erano andati a messa.
Andai verso la porta d'ingresso e trovai un biglietto con la calligrafia di Mary:

Buongiorno, dormiglioni!
Siamo andati in chiesa, quindi vi abbiamo lasciato dormire un po' di più.
Saremo di ritorno per pranzo,
ci vediamo dopo.
Bacioni, i nonni
P.S.: Abbiamo appena pulito, quindi non fate troppa confusione, mi raccomando!

Uscii e mi diressi dai vicini.
Sbirciai dalla finestra e vidi i bambini seduti sul pavimento con intorno i giocattoli che fluttuavano. Walter era con il braccio teso, mentre Dan ridacchiava.
"Giuro che lo uccido!"pensai tra me e me.
<<Daniel!>>esclamai dopo essere entrato in casa.
I giocattoli caddero a terra.
<<Cosa sta succedendo qui?!>>esclamai irritato.
<<Sean! Aspetta! Non arrabbiarti, posso spiegare...>>disse Dan spaventato.
Walter intervenne <<Glielo dico io...Sean, so che ti sembrerà strano...ma...ho un superpotere. Mi hai visto ieri...Lo so. Stavo volando! Posso muovere le cose...gli oggetti, con la mente>>
<<Oh! Un superpotere? Davvero?>>gli chiesi guardando torvo Daniel.
<<Sì!>>rispose Walter.
<<Wow...Che figata, Walter...>>gli dissi calmandomi. Più tardi avrei fatto i conti con Dan. <<Quindi sei una specie di supereroe?>>
<<Sono Captain Spirit!>>rispose Walter in tono allegro <<Posso piegare la materia al mio volere! Ma è la mia identità segreta, non puoi dirlo a nessuno!>>
<<Non preoccuparti...So mantenere un segreto, Captain Spirit>>dissi continuando a guardare Dan in cagnesco.
Lui si limitò a distogliere lo sguardo.
<<Adesso sei un membro ufficiale della Legione di Spirit!>>riprese Walter <<Se ci tradisci, ti disintegro!Nah, scherzo>>ridacchiò <<Ah, sì! Ci serve...un segnale!>>esclamò alzandosi in piedi e incrociando le braccia a X.
<<Chiaro! Io sarò Superlupo!>>Dan lo imitò <<Qual è il tuo nome da supereroe, Sean?>>
<<Non so, qualcosa di figo, tipo..."El Diazblo Loco"!>>
<<Ehm...sembra un nome da supercattivo, ma...va bene!>>disse Walter.
Charles uscì dal bagno e annunciò
<<Ok, ragazzi, è ora di andare>>
Si interruppe quando mi vide con i bambini.
<<Uhm...Scusa, ma...Tu chi sei?>>chiese confuso stringendomi una mano.
<<Io sono Sean>>mi presentai.
<<Ah, già, scusami! Sei qui per Daniel, ovviamente! Presentiamoci per bene, io sono Charles Eriksen>>
<<Piacere di conoscerla>>
<<Spero che tu sappia che Daniel e Walter sono una combinazione pericolosa>>scherzò ridacchiando <<Se non stiamo attenti, conquisteranno il mondo>>
<<Già. Hanno le stesse passioni...Ormai sono amici per la pelle>>
<<Possiamo andare a prendere l'albero di Natale adesso?>>chiese Walter al padre <<Siamo pronti a volare!>>
<<Sì, sì...Gli eroi hanno aspettato fin troppo!>>rispose Charles <<Dovresti venire anche tu>>propose rivolto a me <<Qui in giro non succede granché>>
<<Sì!>>concordò Dan <<Non vedo l' ora di vedere tutti gli addobbi! Sean, possiamo comprare i regali di Natale per i nonni>>
<<Oh...ok, va bene vengo con voi>>
<<Davvero?!>>chiese Dan, incredulo.
<<Ok, eroi. Datemi un minuto per pulire il retro del furgoncino>>disse Charles <<Suono il clacson quando ho fatto>>
Charles uscì e Dan andò in bagno.
<<Sono contento che vieni anche tu...>>disse Walter quando rimanemmo soli.
<<Tuo padre sa qualcosa?>>gli chiesi, cauto, riferendomi alla telecinesi<<Ha visto... qualcosa, ieri?>>
<<No, non ha visto niente...E il mio potere non ha più funzionato ieri, dopo che sono caduto. Forse ero troppo stanco...>>
<<Ok, bene. Ehm, cioè...Potrebbe spaventarsi se scoprisse che...>>
<<Non dirò niente a papà, non voglio farlo arrabbiare. È già preoccupato per un sacco di cose>>mormorò.
<<Walter, non sono affari miei, lo so...>>esitai <<È tutto a posto con tuo papà?>>
<<Uh? Perché?>>
<<Non lo so. Mary sembrava...un po' preoccupata per voi due>>
<<Mary è sempre preoccupata. Va tutto bene, davvero. È solo che...ehm...fa un po' fatica da quando è rimasto da solo, tutto qui>>
<<Walter...So che a volte la vita è molto dura, credimi. Ma...si sistemerà tutto, sei un bambino sveglio>>
<<Grazie, Sean. Ma non ho più paura. Ho il potere. E ho Daniel!>>
Charles suonò il clacson.
<<Ecco il segnale!>>esclamai <<Muoviti, Daniel>>
<<Eccomi!>>disse Dan uscendo dal bagno <<Consiglio: non andate in bagno>>ridacchiò.
<<Ok, Legione, andiamo!>>
Uscimmo tutti e tre e raggiungemmo il furgone.
I bambini si sedettero dietro nel carro e io nel sedile anteriore con Charles.
Era un mattino soleggiato e mancavano poche settimane al Natale.
Appena arrivammo al mercatino, scesi dal furgoncino.
<<Ok, piccoletto, sei pronto?>>chiese Charles aiutando Walter a scendere.
<<Sìì!>>esclamò il bambino, allegro.
Io aiutai Dan a scendere.
Lui era pronto a correre, ma lo trattenni rimanendo indietro con lui <<Voi andate pure avanti>>dissi rivolto a Charles e Walter <<Noi vi raggiungiamo tra poco, ok? Cose tra fratelli!>>
<<Ok, ma non perdetevi!>>concesse Charles.
<<Beh?!>>chiesi furibondo a Dan quando non c'era anima viva nei paraggi <<Sei impazzito? Non ci posso credere... Dobbiamo ripassare le regole per l'ennesima volta?>>
<<"Non far vedere il potere a nessuno", lo so...Ma Walter crede di essere lui a fare tutte queste cose...Mi piacerebbe...È un po' come Nick. Mi mancano i miei amici, Sean>>disse tristemente.
<<Senti. Ti capisco, ma dobbiamo fare molta attenzione...La gente non ti deve vedere per nessun motivo. Conosci le regole...>>
<<Sì che le conosco...Ma sto sempre attento. Uso il potere solo quando sono da solo con Walter, non ci vede nessuno>>
<<Già, nessuno a parte me>>ribattei <<E se vi vedesse il papà di Walter? O la nonna? O...un poliziotto...O...>>
<<Ok, ok. Ho capito. Ma sto attento>>mi interruppe Dan.
<<Non basta, devi fare ancora più attenzione>>
<<Ok. Prometto che lo farò!>>
<<Bene. Conto su di te, enano>>
<<Posso andare da Walter adesso?>>
<<Sì, andiamo. Ma non dimenticare quello che ti ho detto>>
Il mercatino era pieno zeppo di alberi di Natale e di bancarelle con molte creazioni fatti a mano: ghirlande, giocattoli, poster, biglietti di Natale e molto altro.
Comprai un giocattolo per Dan, nonostante il poco denaro, poi mi sedetti su un tavolo da picnic lì in mezzo e iniziai a fare un ritratto di quel posto.
<<Cosa stai disegnando?>>chiese Walter avvicinandosi<<Wow, forte!>>esclamò osservando il disegno <<Sei tipo...un professionista?>>
<<No, direi più il contrario!>>gli risposi, ridacchiando.
<<Dovresti disegnare dei fumetti! Tipo "Le fantastiche avventure di Captain Spirit e Superlupo"!>>
<<È un titolo da urlo! Sì...ci penserò>>sorrisi.
<<Spero di diventare bravo come te un giorno!>>
<<Lo diventerai, tranquillo>>dissi prima che Walter si allontanasse.
Mi alzai, con l'intento di seguirlo al furgoncino.
<<Hai trovato quello che cercavi, ragazzo di città?>>era stata una ragazza a parlare.
Mi voltai a guardarla.
Magra, di media statura, grandi occhi marroni, capelli blu rasati ai lati e raccolti in una lunga coda. Era molto bella. Stava seduta su uno sgabello con una chitarra in mano.
<<Ah, sì>>le risposi, impacciato avvicinandomi <<Un regalo per il mio fratellino>>
<<Hai comprato qualcosa a tuo fratello, qui? Oddio...poverino. Scusami,>>aggiunse guardandomi<<sono solo una vecchia brontolona. Io e i miei amici siamo qui da una settimana. E nessuno...ci considera. Si vede che non sei di queste parti>>
<<Adesso sì. Più o meno>>
<<Sembra...decisamente complicato. Drammi familiari?>>
<<Sì...Troppi>>
<<Ti capisco, ce ne sono sempre troppi>>
<<E tu...e i tuoi amici, invece? Siete in viaggio?>>
<<Non proprio, diciamo che saltiamo da un posto all'altro in cerca di...lavoretti...>>
<<Dev'essere un viaggio molto lungo...>>dissi preoccupato.
<<Nulla di tragico!>>mi assicurò lei<<Prendiamo sempre il treno, così possiamo riposarci un po'>>
<<Cavoli...Ma non è pericoloso?>>
<<Ma no...Se sai correre e saltare, sei praticamente a posto! A meno che non ti becchino o...che tu cada, ma... fin'ora siamo stati fortunati. È fantastico. Non c'è nessuno che ci dice cosa fare, nessuna azienda che ci schiavizza>>
<<E poi vedrete un sacco di bei posti>>ipotizzai.
<<Esatto. La prossima fermata è la contea di Humboldt, in California>>
<<La fermata dei fattoni!>>dissi ridacchiando.
<<Assolutamente no!>>ribatté la ragazza ridendo <<Abbiamo del lavoro che ci aspetta!>>
<<Sean! Cosa stai facendo?>>chiese Dan raggiungendoci <<Ho scelto un albero con Walter! È tutto storto, come una vecchia strega! Oh, ciao>> disse rivolto alla ragazza <<Chi sei? Che bei capelli! È una parrucca?>>
<<Dan...>>iniziai ma la ragazza mi interruppe.
<<Beh, secondo te?>>chiese sorridendo a Dan.
<<Mmm...Non lo so. Ma mi piacciono un sacco! Io sono Daniel. Come ti chiami?>>
<<Ciao, Daniel>>lo salutò battendogli il cinque<<Io sono Lydia. E tu com'è che ti chiami?>>chiese guardandomi.
<<Sean...ma credevo di avertelo già detto>>arrossii.
<<Adesso sì>>replicò Lydia.
<<Scusa, sono successi un po' di casini con gli altri>> un ragazzo di circa venti anni con un cane al seguito venne verso di noi <<Quanto hai fatto? Sei pronta?>>chiese rivolta a Lydia <<Ciao, cucciolotti>>ci salutò me e Daniel.
Il ragazzo,che si presentò come "Fred", era più alto di Lydia, con alcuni tatuaggi sulle braccia e sul volto. Era castano e portava i dread. Un altro particolare è che era molto attraente.
<<Oooh, è il vostro cagnolino?>>chiese Dan ad un tratto a Fred <<Che carino!>>
Il cane era marrone con chiazze bianche.
<<Ne ha passate tante, come tutti noi... Quindi l'abbiamo adottato!>>
In quel momento ebbi la mia prima cotta per un ragazzo.
Ci raccontò che lui e Lydia stavano insieme poco tempo prima, ma dopo molte discussioni, alla fine decisero di rimanere amici.
<<È stato un piacere conoscervi, Sean e Daniel. Spero di rivedervi sui binari qualche volta>>ci salutò Lydia.
<<Tenetevi lontano dai guai, ragazzi!>>aggiunse Fred allontanandosi con il cane.
<<Già, ciao>>li salutai.
<<Il loro cagnolino era molto carino!>>disse Dan appena si allontanarono
<<Mi manca Stella...>>
<<Manca anche a me>>
<<Ehi, voi>>era il negoziante da cui avevo comprato il regalo per Dan <<Qui i cani vanno tenuti al guinzaglio, ci sono già troppi randagi>>disse rivolto a Fred e Lydia.
<<Scusami, dolcezza, ma i guinzagli non ci piacciono>>ribatté Lydia con tono di sfida.
<<Alla città sì, però. Un cane senza guinzaglio rischia di essere multato, quindi...>>
<<Multerà il nostro cane?>>chiese Lydia <<Non è carino!>>aggiunse, guardando Fred con complicità.
<<Anche il vagabondaggio è illegale. E voi non vivete qui, vero?>>
<<Calmati, dolcezza>>disse Fred <<Siamo liberi di visitare il mercatino di Natale. Il nostro cane non ti mangerà, guarda che musetto che
ha!>>
<<Oh, vacci piano!>>esclamò il negoziante, irritato <<Voi teppisti ci date sempre problemi. Questa è una cittadina tranquilla, intesi?>>
<<Adesso ce ne andiamo da questo posto. Non avete neanche un Babbo Natale, cristo santo!>>replicò Fred.
<<Buon Natale!>>aggiunse Lydia mentre lei e Fred lasciavano il mercatino.
<<Perché hanno litigato? Non capisco perché si è arrabbiato così tanto>>disse Dan, perplesso, guardando il negoziante <<Dobbiamo prenderlo a calci nel sedere, Sean>>
<<È meglio se non ci immischiamo, fratellino. Quel tizio non mi piace nemmeno un po'>>
<<Hai ragione>>concordò Dan.
Raggiunsimo il furgone, dove Walter e Charles ci stavano aspettando.
<<Pronti ad andare?>>chiese Charles mentre aiutava Dan a salire sul carro.
<<Tutto fatto>>gli risposi, chiudendo la portiera.
Entro un'ora tornammo a casa dei nostri nonni. Dan e Walter si misero a giocare a palla di neve. Io e Charles, invece, rimanemmo dentro al furgoncino a parlare.
<<Sembra proprio che Daniel abbia trovato un nuovo fratellino>>disse Charles, sorridendo.
<<Sì, davvero...>>risposi osservando Daniel <<Si è già dimenticato di me>>
<<Mi fa piacere che siate venuti qui, è bello che Walter abbia trovato un nuovo amico. E anche tu, da quanto ho visto. Com'è che si chiama?>>
<<Chi?>>
<<Dai, non prendermi in giro. Quella ragazza con cui stavi parlando giù al mercato...>>
<<Aaah, già! Quella ragazza... Voleva solo dei soldi>>tagliai corto.
<<Non è quello che vogliamo tutti?>>chiese Charles, pensieroso <<Comunque>>riprese cambiando argomento<<Uscire fa bene anche a me. Gli ultimi due anni sono stati abbastanza difficili per noi...mia moglie Emily... è morta due anni fa. Ovviamente... è stata durissima per Walter>>
<<Cavolo, mi dispiace molto>>dissi sincero.
<<Grazie. È stata dura... Specialmente...cercare di essere un buon padre>>
<<Avete avuto dei problemi?>>
<<Diciamo che...non sono più com'ero una volta>>esitò <<Scusa. Ma non avrei dovuto parlartene...Lascia perdere>>
<<Non si preoccupi. Non volevo metterla a disagio>>
<<Abbiamo tutti i nostri alti e bassi, no? È così che va la vita. Anche i tuoi nonni hanno passato dei momenti difficili...Ma ci sono sempre per noi...per Walter. Sono...delle brave persone>>
<<Sono delle brave persone, ma... sì. Anche loro hanno dei problemi>>
<<Scusa se ne ho parlato>>si scusò Charles.
<<Non si preoccupi. Spero che non siano in pensiero perché non siamo ancora tornati...>>
<<Già, dovrei lasciarvi andare a casa>>concordò Charles <<Non facciamoli aspettare. Ciao!>>
Scesi dal furgoncino e, con Daniel, mi avviai verso la porta di casa.

























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