Key era dinanzi al massiccio portone grigiastro a due ante che emanava un vago odore di ruggine, in mezzo a una larghissima piazzola alle spalle dell'edificio scolastico che da poco aveva ricominciato a frequentare.
Il sole picchiava duro sull'asfalto, contrastando con le giornate di pioggia che avevano accompagnato il loro ritorno a scuola. L'odore dell'acqua piovana e il sentore fresco di quell'atmosfera umida aleggiavano ancora come un lontano ricordo nella testa del ragazzo.
Era ormai in terza media, e l'anno di studi aveva avuto inizio come tutti gli altri nella relativa calma della quotidianità, a parte per un piccolo particolare: la recita teatrale in cui avrebbe interpretato un ruolo piuttosto primario.
In quel momento, Abbey e Nat si trovavano vicini a lui, e si stavano scambiando opinioni su quanto sarebbe stato entusiasmante il tutto, ovviamente discordando su quale tipologia di copione potesse essere più avvincente.
"Ti ripeto che una storia d'amore sarebbe proprio ciò che fa al caso nostro! Il pubblico ne rimarrebbe estasiato!" sbraitava la ragazza, muso a muso con il compagno.
"Sì, eh? Casomai farebbe solo al caso tuo, d'altronde sei l'unica che piange per quel ciarpame melenso che guardi alla televisione." controbatteva intanto Nat, punzecchiandola come suo solito.
"Non è ciarpame melenso! Tu sei ciarpame melenso!"
"Ma che vuol dire, scusa?" farfugliò Nat.
"E sentiamo, quale dovrebbe essere la trama tanto intrigante che tu proponi?" provocò Abbey, il dito puntato contro di lui con fare perentorio.
Lui si grattò il capo, indeciso. "Non saprei, forse una bella commedia?"
"Conoscendo il tuo umorismo sarebbe un fiasco totale." ne approfittò subito la ragazza, seguita da uno sbuffo di dissenso da parte dell'interlocutore. "Key la pensa come me, vero?" aggiunse, poi, girandosi verso di lui con un sorrisone radioso a impreziosirle le guance tonde.
Dal canto suo, quest'ultimo parve restio a schierarsi, anche perché in realtà la trama era già stata scelta, scritta da Serenity in persona. A quanto pareva oltre che come attrice, aveva intenzione di coltivare il proprio talento come sceneggiatrice. Infatti, durante le visite che lei aveva fatto a Key e sua sorella Chelsea, appariva sempre molto nervosa per l'esito del suo primo sceneggiato, e il ragazzo riusciva a sentire la pressione del ruolo fondamentale che aveva come attore al suo interno, pur trattandosi di una semplice recita scolastica.
Il loro istituto aveva stretto un accordo con l'agenzia dove Serenity lavorava come tirocinante, per fornire tutto il necessario e dare vita allo spettacolo grazie agli alunni che avrebbero collaborato con lei.
La paura che Key provava, dovuta alla possibilità di deludere la sua amica, lo logorava, ansiosa come l'aveva vista. Ma non se l'era sentita di rifiutare quando lei, tutta pimpante, gli aveva proposto di partecipare come coprotagonista.
"Ecco, a dire il vero, io..." provò a spiegare la trama a Abbey, che lo guardava con le palpebre socchiuse in uno di quegli sguardi dolci a cui non sapeva resistere.
"Avete finito di tormentare la mia star? Guardate che ha un'ansia da prestazione fuori dal normale." la voce ironica che piombò dalle spalle di Abbey e Nat fu riconosciuta da tutti in un istante.
"Serenity!" esclamò Abbey, correndole incontro, gioiosa.
"Ehi, principessa!" sghignazzò Serenity, i capelli rosso fuoco che avvolgevano le spalle della ragazza. "indovina un po'? Ho una sorpresa sia per te che per Nat." rivelò.
"Una sorpresa? Di che si tratta?" chiese Abbey, incuriosita.
Chelsea, che accompagnava Serenity col suo portamento atletico, in contrasto con quello elegante della compagna, intervenne bruscamente piazzandosi avanti alla ragazza. "Le comparse hanno dato forfait, sono davvero inaffidabili gli attori per quei ruoli. Quindi preparatevi a indossare dei bei costumi da alberi!" canzonò, come se fosse la notizia più allegra al mondo.
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Key
Short Story[Completa] Il Marionettista appare a tutti coloro che muoiono nel rimpianto, concedendo loro "un secondo tentativo." Key, quasi deceduto da solo in un buio appartamento senza essere riuscito a costruire nulla di particolare, si ritrova nel suo corpo...