Chapter 10: Lago di Lapislazzuli

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Denki era nella vasca da bagno della sua dimora. L'acqua calda era piacevole contro la sua pelle delicata, profumava di fiori d'arancio con aroma di limone. Il silenzio regnava in quel piccolo ambiente dai colori freddi, fuori dalla finestra s'intravedeva la bellissima San Pietroburgo.

Il giovane passò una mano sui suoi capelli ed andò a scoprire la fronte tiepida. Alcune gocce d'acqua solcarono, con leggero solletico, una sua pallida guancia. Un lieve brivido corse lungo la sua schiena, la sua ghiandola odorosa pulsò con una vibrazione tra il collo e la clavicola.

Denki assottigliò le palpebre: un piccolo sbuffo di risatina dalle sue labbra umide fece increspare appena il pelo dell'acqua.

«So che sei dietro la porta».

Dall'esterno arrivò un rumore raspante che fece ridere l'Omega e poi proseguire con: «Perché non mi raggiungi, Eiji? L'acqua è davvero perfetta».

«S-sei sicuro?».

«Hai paura che potrei affogarti?».

Eijiro aprì appena la porta, tentando di non guardare nulla di troppo. Eppure, bastò una semplice occhiata del collo di Denki che faceva capolino da oltre il bordo della vasca a farlo eccitare.

Con un rapido quanto lieve calcio chiuse la porta; con un davvero veloce scatto raggiunse il suo amato per scoccare prima un bacio e poi una leccata contro le piccole protuberanze della spina dorsale.

Denki gemette e nel piccolo bagno la sua voce assunse un tocco riverberato.

Eijiro deglutì: le sue pupille rosse erano così ampie, le iridi tanto dilatate da sfumare l'abituale scarlatto in un nero profondo come l'universo stesso. I bianchi canini si fecero molto più lunghi, il suo cuore accelerò così tanto che fu costretto ad artigliarsi la camicia bianca che indossava su un paio di morbidi pantaloni color caffè.

«Il tuo odore...» sussurrò l'Alpha.

«Già... sono quasi in calore».

Denki gli porse la mano, Eijiro la prese dolcemente per baciarne amorevolmente il dorso, tuttavia con il naso risalì per annusare la nivea pelle del braccio. Con foga ma dolcezza i suoi canini morsero appena la piegatura dell'arto.

E di nuovo l'Omega emise un suono di puro apprezzamento dalla bocca.

Il rosso si disfò con violenza dei suoi indumenti e in tutta la sua gloria entrò nella vasca. Allargò le gambe il più possibile, Denki si alzò e si risedette per potersi sistemare di schiena contro quel forte e largo petto.

«Ah... il tuo odore è così buono...» ammise Eijiro.

Le braccia di quest'ultimo poggiarono sul bordo della vasca, mentre Denki gli accarezzava dolcemente il viso con le dita bagnate. Piccoli solchi trasparenti scivolarono e tastarono la pelle leggermente ambrata dell'Alpha.

Denki sussultò a un pensiero poco casto ed improvviso che gli fece imporporare le guance ma anche a un lieve colpetto che percepì contro la giunzione delle sue stesse natiche. Eijiro sogghignò e i suoi denti affilati brillarono nella fioca luce del bagno.

«Non posso trattenermi. Lo sai che fatica sto facendo?».

Denki roteò gli occhi per prenderlo un po' in giro. Allora, si alzò per poi inginocchiarsi solo per poterlo guardare negli occhi. Eijiro fece cadere i suoi occhi sull'altra virilità leggermente impennata che sembrava galleggiare sott'acqua.

«Sai, vorrei provare una cosa».

Eijiro non ebbe il tempo di chiedere cosa che Denki trattenne il respiro e sprofondò sotto il pelo di quel liquido caldo e trasparente. Questo strabordò rumorosamente oltre la vasca.

BakuDeku - Arabesque in Fa MaggioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora