Chapter 15: Nel Riflesso della Sera

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Quando era entrato nella stanza di Tenko, Touya lo aveva trovato di spalle e a fissare San Pietroburgo dall'ampia finestra accompagnata da alcune tende rosse.

«Mi volevi?».

Tenko si era voltato con un'espressione indecifrabile. Indossava un accappatoio bianco addosso e i suoi capelli erano ancora un po' umidi.

«Sì».

Dopo qualche istante, i due erano stretti in un abbraccio.

«Ultimamente è davvero difficile starti alla larga. Non sopporto che quella stupida psicopatica debba tenerti le mani addosso durante le prove» ammise Touya.

Era poco più basso di Tenko ma più muscoloso, nonostante il suo fisico fosse proporzionato ed adatto alla danza classica. Le dita di Touya tracciarono una linea immaginaria dalla tempia alla linea della mandibola, i suoi occhi blu divennero più luminosi.

Tenko non proferì parola; il naso dell'altro premette ed affondò nelle ciocche umide dei suoi capelli per inspirare a fondo. Le lunghe braccia oltrepassarono le spalle ancora racchiuse nell'accappatoio, una mano accarezzò la sua nuca, un dito scese lungo il collo.

Tenko sussultò debolmente prima di appoggiare la fronte contro quel forte petto.

«E' da qualche giorno che sei strano. Non dirmi che ti preoccupa quella mezza femmina di Izuku?» chiese, roco, Touya.

«Non mi interessa... ma c'è una cosa che devo dirti».

«Bene. Intanto ne possiamo parlare sul letto, che ne dici?».

Tenko non si fece pregare né oppose resistenza alla mano rovente dell'altro Alpha quando gli si chiuse intorno al polso. Cadde di peso sul duro letto, Touya lo immobilizzò sotto di lui e lo guardò amorevolmente.

Non passarono che dieci secondi netti prima che l'Alpha dagli occhi blu gli scoccasse soffici baci dalle labbra alla clavicola, dalla giuntura dei pettorali e infine fino al nodo dell'accappatoio.

L'indumento era ormai di troppo: la cinghia fu slegata e finalmente Touya poté guardare la perfezione assoluta in tutta la sua gloria.

Tenko sogghignò un po' con fare divertito allo sguardo di puro apprezzamento che illuminò, ancora, gli occhi che da sempre lo avevano attratto.

«Beh? Di che si tratta?» chiese quest'ultimo.

Touya gli si distese accanto, una mano a sostenersi la testa l'altra a giocherellare con l'affossatura leggera dov'era l'ombelico di Tenko.

«Hisashi mi ha detto che quello schifoso Omega è rimasto incinto».

Touya ebbe un fremito e non lo guardò. Tenko deglutì un improvviso magone acido lungo l'esofago.

«E' tuo?».

«Sì» rispose l'Alpha dagli occhi rossi puntati al soffitto.

La sera aveva sfumato la stanza in toni gelidi, di un colore bluastro, dove le ombre erano più marcate e spaventose. Di certo, per un Alpha abituato alle tenebre, quello era solo il suo Regno dove poter essere se stesso.

«Non vuole abortire?» chiese Touya.

«Hisashi mi ha detto che intende tenerlo ma... io non lo voglio. Non voglio alcun figlio da lui! Non mi è mai piaciuto! Non è paragonabile a te! Con te il sesso è ben altra storia!» Tenko rispose debolmente ma man mano che sputava fuori i suoi pensieri la sua voce divenne più alta e aggressiva.

Touya si addolcì, una carezza delicata gliela concesse contro il viso. Non resistette: piantò su quelle sottili labbra un casto bacio.

Tenko gli si strinse al petto mentre ringhiava tutta la sua rabbia.

BakuDeku - Arabesque in Fa MaggioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora