Chapter 8: Candida Neve

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Izuku, Oboro e Katsuki erano seduti al chiosco di Hanta e Taishiro, intenti a cucinare.

Faceva freddo ma il calore e il profumino invitanti di quel gradevole posticino aiutava a mitigarlo, sebbene in parte.

Izuku era curiosamente seduto tra Oboro e Katsuki, tuttavia era perso nei meandri dei suoi pensieri, con le mani intrecciate sulle cosce e la testa un po' inclinata e reclinata, gli occhi vuoti e fissi nel nulla.

«Così è questo il Kaccha?» schernì Hanta.

«Il mio nome è Katsuki, non Kaccha» rispose il pianista con uno sbuffo.

Izuku si riprese un po', sbattendo numerose volte le palpebre. Una mano accarezzò il suo stomaco dolorante. Katsuki riuscì a scorgere sotto il cappottino nero il bracciale e gli venne un po' da sorridere.

Chissà Izuku dove celava quel prezioso cimelio dorato quando impersonava Odette?

Taishiro servì del tè caldo con limone ad Izuku e con fare paterno gli scompigliò dolcemente i capelli.

«Mio figlio Eijiro dovrebbe venire qui con il suo compagno. Sono felice che sia potuto arrivare così alto con gli studi. E' davvero la mia gioia» disse l'uomo biondo. «E sì, prima che lo chiedete... sono così nervoso che sono di nuovo ingrassato! Sto mangiando per otto probabilmente!».

La risata cristallina di Izuku sorprese tutti.

Katsuki spalancò gli occhi ed aggiunse: «Cosa? Eijiro? Davvero Eijiro verrà qui con Denki?».

Taishiro lo fissò stupito; nel piatto vuoto gli porse un okonomiyaki succulento e gli servì un po' di tè caldo. Katsuki ringraziò con un cenno del capo, poi mangiò con gusto.

«Come conosci mio figlio?».

«Siamo stati compagni di classe quando ho iniziato a frequentarla fisicamente».

Taishiro sorrise: «E hai già visto il suo compagno? Come sta?».

«E' un Omega adatto a lui. Non l'avevo mai visto così raggiante» raccontò Katsuki. «Sta bene. Girare il mondo lo ha fatto crescere. Non pensavo avesse un padre e un fratello, però».

«Sono io che gli chiedo di non parlare mai di me» spiegò Taishiro. «Io... non vado molto fiero delle mie scelte; sono stato costretto ad affidare mio figlio Eijiro al mio carissimo amico Shota Aizawa che l'ha cresciuto al meglio e gli ha permesso di inseguire il suo sogno di diventare un grande affarista. Sono sicuro che dirigerà alberghi e ristoranti a cinque stelle!» Taishiro sorrise ma nei suoi occhi brillava la tristezza. «Quando sono stato costretto a far ritorno nella mia patria qui in Russia, a causa di un matrimonio fallito che mi ha prosciugato economicamente, ho trovato Hanta che vagava nel freddo e ho deciso di adottarlo. Eijiro è stato entusiasta di avere un fratello coetaneo e non vedo l'ora che si incontrino ufficialmente!».

Katsuki annuì mentre Hanta arrossiva un pochino per quegli elogi.

«Mio padre era un patito del gioco d'azzardo. Mi faceva mendicare e se non portavo soldi mi picchiava. Un giorno sono scappato ed ero prossimo a morire di stenti se non mi avesse salvato papà. Gli sono debitore!» aggiunse orgoglioso Hanta.

Altri okonomiyaki sfrigolavano sulle piastre, Hanta rigirava e cuoceva con abilità e con le sue doppie spatole. I suoi occhi scuri correvano di tanto in tanto su Katsuki e Izuku.

Quest'ultimo teneva il capo chino e la sua espressione era così vuota da incutere terrore. Cosa avrebbe dato per rivedere sua madre e la sua altra famiglia...

«Stai bene?» domandò Oboro.

Izuku scosse il capo mentre gli si appoggiava di testa contro la spalla. Aveva male allo stomaco e un calore strano al viso. Oboro, di riflesso, gli premette la mano contro la fronte.

BakuDeku - Arabesque in Fa MaggioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora