Chapter 17: Pezzi del Puzzle

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Izuku vomitò per l'ennesima volta, in preda a fortissimi dolori allo stomaco vuoto. Alla fine suo padre non gli aveva portato nulla da mangiare, per questo ora si sentiva piuttosto stordito.

L'Omega era rannicchiato in posizione fetale nel suo letto, con la coperta non troppo calda tirata fino ai capelli. Voleva disperatamente mangiare qualcosa! Le barrette di Oboro erano svanite troppo velocemente nella sua bocca.

Improvvisamente, un suono arrivò dalla porta. Il verdino trattenne il fiato, non certo di aver udito bene, ma a un secondo scatto alla serratura si alzò con foga dal letto e con un'espressione di speranza.

«Chi è?» chiese.

La porta si aprì lentamente, con un cigolio fastidioso. Il lieve sorriso sul viso pallido di Izuku divenne una pura espressione di terrore quando il ghigno infernale di Touya venne illuminato meglio dal lume a petrolio che stringeva nella mano sinistra.

Il cuore dell'Omega iniziò a pulsare nella paura più folle.

«E così era qui che ti nascondevi, Izuku?» ridacchiò l'Alpha mentre chiudeva la porta dietro di lui a chiave. «Me lo ha detto Tenko ma non pensava che sarei veramente venuto a farti visita».

Izuku non riuscì a muoversi, congelato dalla paura. Touya gli si stagliava minaccioso dinanzi. Con un lieve movimento poggiò il lume in terra e prese posto sul bordo del letto.

Accarezzò gentilmente una guancia tiepida di Izuku con occhi gelidi e ammantati di alcune lievi sfumature dell'oro dell'unica fonte di luce in quella piccola stanza.

«Non dirmi che non sei contento di vedermi?» disse beffardo, con voce roca.

Izuku spalancò ancor di più gli occhi mentre quelle forti dita stringevano sui suoi zigomi.

«Mmh, mi piace la tua espressione. Fai bene ad avere paura di me».

Improvvisamente il dolore esplose in tutto il braccio sinistro di Izuku: Touya lo aveva appena sbattuto su di un fianco e con una velocità disarmante sul pavimento. Il verdino cercò di mettersi seduto.

Il torpore della paura di trovarsi da solo con Touya era appena svanito.

«Dove pensi di andare?» sghignazzò quest'ultimo, afferrandogli una caviglia.

Izuku tentò di aggrapparsi a un rialzo del pavimento ma si fece male alle unghie e la sua resistenza finì dopo pochi disperati secondi.

Touya lo gettò sul letto prendendolo per i capelli e si beò di un urletto che lasciò la bocca dell'Omega.

«Ti farò abortire, che ti piaccia o no! Tenko è pensieroso a causa tua e non va bene. Non posso perderlo» Touya divenne più flebile mentre guardava il vuoto. «Non posso perdere anche lui dopo la mamma...».

Una grande forza isterica esplose nel corpo di Izuku: con una veloce tallonata colpì sotto il mento dell'Alpha. Pochi passi fece prima di finire in terra, mentre l'altro osservava attento la porta.

Izuku gli piantò un pugno contro lo zigomo, Touya incassò senza riuscire a difendersi. In quel frangente entrambi udirono il tintinnio della chiave che lasciava la tasca del pantalone del ragazzo più alto di venticinque anni e finiva sul pavimento.

L'Omega afferrò il lume e poi la chiave, pronto a raggiungere la porta. Touya si rialzò con un agile scatto e riuscì ad afferrarlo per il retro della camicia da notte.

«Sporca puttana! Adesso ti ucciderò con le mie stesse mani!» urlò.

Il lume stretto nella mano mancina di Izuku tracciò una fendente traiettoria orizzontale nell'aria prima di infrangersi rumorosamente sul viso di Touya. Izuku lo ignorò, aprì la porta e lo chiuse dentro.

BakuDeku - Arabesque in Fa MaggioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora