"Tutti sapevano chi fossero, eppure nessuno li aveva mai visti davvero, ignari che camminassero tra la folla, ignari dei loro reali volti, ignari che stessero solamente scovando il prossimo bersaglio.
Ignari di quando avrebbero colpito."
Kang Yeosan...
L'aria densa della sera sapeva di polvere e fumo, la cappa d'inquinamento che copriva la città vagamente meno percettibile sulla sommità dei palazzi più alti. Metri più in basso, il traffico scorreva pigro e regolare in file ordinate, ogni auto strettamente in colonna l'una dietro l'altra, la stessa distanza tra tutti i veicoli perfettamente visibile anche dal dislivello dato dai grattacieli. Sulle facciate degli edifici, giganteschi pannelli mostravano a ripetizione le stesse immagini e scritte, ricordando fermamente ad ogni cittadino del luogo l'orario del coprifuoco e i propagandistici messaggi del Presidente. A ripetizione, dopo un preciso lasso di tempo, avvisi delle autorità locali venivano proiettati, un'insistente e spessa cornice rossa che ad intermittenza si mostrava, dando particolare rilevanza a ciò che gli schermi emettevano: lavori in corso, situazioni critiche nei Settori, la lista dei ricercati e quella delle persone scomparse.
Quest'ultima consisteva ormai da diverso tempo in un solo, triste elemento. Il giovane volto di Kang Yeosang prese corpo sui pannelli, i pixel che formarono in qualche istante i lineamenti dolci del ragazzo, la foto dell'ultimo annuario scolatisco in cui era stato presente che ora sorrideva timidamente a tutta la metropoli. "Scomparso" recitava una scritta in maiuscolo che troneggiava in primo piano, poco più in basso alcuni dettagli rilasciati dalla famiglia e le poche, frammentate informazioni che le forze dell'ordine erano riuscite a recuperare sull'accaduto.
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SCOMPARSO
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Kang Yeosang 17 anni, studente Capelli e occhi castani Segni particolari: voglia sotto l'occhio sinistro Visto per l'ultima volta nei pressi del liceo privato "****", Settore 1, in data 20 marzo 2020. Non è mai rientrato a casa, i suoi effetti personali non sono stati ritrovati in alcun luogo.
Si prega di riferire qualunque informazione alle autorità locali.
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Così com'era apparso, il viso del ragazzo scomparve, ingurgitato da altri pixel già pronti a comporre un nuovo avviso, stavolta straordinario, appena emesso dalla sede centrale delle forze di polizia. Una voce robotica, dal timbro vagamente femminile, sovrastò il rombo delle auto e gli altri suoni provenienti dalla città in movimento, causando un massivo sollevarsi di teste all'unisono verso lo schermo più vicino.
"Attenzione, cittadini. Le autorità comunicano una chiusura anticipata delle barriere dei Settori 5, 7 e 10. I residenti in tali Settori sono pregati di non lasciare le loro abitazioni o ritornarvi entro quindici minuti. Ripeto: le barriere dei Settori 5,7 e 10 chiuderanno tra quindici minuti. I residenti sono pregati di non lasciare le loro abitazioni o ritornarvi entro il limite previsto."
Pochi istanti di stallo e il messaggio riprese dall'inizio, le persone sui marciapiedi che seguitarono a spostarsi più in fretta, senza tuttavia perdere la compostezza e l'ordine nei movimenti, i passi che calpestavano il suolo ancora regolari nonostante lo stato d'allarme generato dall'annuncio appena rilasciato. Solo una figura rimase ferma qualche secondo in più del necessario, gli occhi scuri fissi sul segnale di pericolo proiettato sugli schermi. Lo sguardo si piegò appena in un sottile sorriso che non contagiò il resto dei lineamenti, impercettibile nella fredda luce led delle strisce d'illuminazione.