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Eccoci di ritorno! Perdonatemi per i due mesi di attesa, ma finalmente ci siamo. La seconda parte di "Il segreto di Ted Greyson" comincia qui e spero con tutto me stesso che vi tenga incollati alla storia capitolo dopo capitolo, settimana dopo settimana, con la stessa ansia con cui mi avete reso felice sin da quando ho iniziato a scrivere su Wattpad. Bene, siete pronti? Il treno ha lasciato la stazione ed è di nuovo in movimento. Lettori, Lettrici, dove andremo? Forse, nel passato di Ted, oppure in quello di Gary. Ma tenetevi forte e non sporgetevi dai finestrini, perché ricordate: il passato non è un rifugio sicuro!




«Papà, guardami!»

La voce di Lydia lo fece sussultare. Ted si guardò attorno, confuso, il telecomando della tv stretto in mano. Il suo sguardo si era perso così a lungo sulla finestra che gli ci volle qualche secondo perché si ricordasse di essere in camera delle sue figlie. La neve continuava a precipitare rapida sul terreno che circondava la loro nuova casa, quasi fosse sabbia pesante colorata di bianco. Eppure, c'era qualcosa di magnetico e leggiadro nel suo modo di cadere.

La tempesta non si era interrotta per tutta la notte e adesso gli alberi, le colline, i sentieri, le montagne che facevano da sfondo alla magnifica vista di cui godeva da quella posizione privilegiata che l'agente immobiliare gli aveva tanto decantato durante il loro primo e unico tour, erano sommersi da parecchi centimetri – in alcuni casi anche metri – di neve. Era come se qualcuno li avesse intrappolati in una di quelle palle di vetro che si vendono ai turisti nei negozi di souvenir degli aeroporti.

«Papà, mi stai guardando?»

«Sì, tesoro mio, dimmi pure.»

«Ti piacciono i miei capelli così?»

Ted accarezzò la lunga treccia ramata di Lydia. Le ricadeva lungo la schiena, quasi fino ai fianchi, e all'estremità aveva applicato un fiocco verde.

«Sono stupendi», disse. «Dovresti farne una anche a tua sorella.»

Lydia sollevò le spalle. «Gracie non vuole. Dice che è stupido legarsi i capelli come la corda di una tenda.»

Ted rise, divertito dall'immagine che le sue figlie gli avevano offerto.

«È vero», confermò Grace. Le due bambine si scambiarono un'occhiata di sfida dai rispettivi letti, a mezzo metro l'uno dall'altro. Lydia rispose con una sonora pernacchia e Grace alzò gli occhi al cielo, come se stesse supplicando Dio di essere fulminata in quell'istante.

«Quand'è che crescerai un po'?»

«Siamo gemelle, signorina so-tutto-io. Siamo grandi uguali.»

«Non mi pare.»

Ted era in piedi tra di loro, sotto il fuoco incrociato delle due bambine.

«Avete tutta quest'energia di prima mattina? Ditemi, sono i cereali? Perché in questo caso comincerò a mangiarli anch'io.»

«Li mangi già, ti ho visto l'altra sera che te li versavi nella tazza!». Lydia gli puntò contro il piccolo dito accusatore e Ted sollevò le mani in segno di resa.

«Mi hai beccato. Ma che ci facevi sveglia a quell'ora, signorina?»

Lydia arrossì e distolse lo sguardo, serrando le labbra nella sua tipica smorfia di quando veniva colta in flagrante a fare qualcosa di proibito.

«Ah-ha!» la punzecchiò Grace. «Ti ha fregata di nuovo. Certo che sei proprio una pera cotta per cascarci ogni volta.»

«Zitta, Gracie, anche tu eri sveglia.»

Il segreto di Ted GreysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora