1: Incontro

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Todoroki's pov

Non sono mai stato bravo nel comunicare.
Non capisco gli scherzi, le battute, i giochi di parole, le metafore, le cosa da non prendere in senso letterale.
Quello che io dico è quello che io penso.
Questa cosa è sempre stata un problema quando cercavo di fare amicizia, le poche volte in cui ci ho provato, almeno.
Sono grato a Midorya e al resto della Dekusquad per avermi accolto nonostante i problemi che mi portavo dietro, però spesso capire quello che dicono è come risolvere un enigma difficilissimo in una lingua che non conosco.

Perciò per il mio compleanno volevo divertirmi da solo e ho inventato una scusa.
Ho detto a tutti loro, più i miei fratelli e i miei genitori che volevo uscire con un amico importante.
Con questo, sottointendevo che ci fosse qualcosa più che l'amicizia, visto la mia omosessualità.
La Dekusquad è stata dura da convincere, ma alla fine hanno ceduto e mi hanno lasciato andare.

Adesso, infatti, sono qui da solo seduto su una panchina del parco.
Non mi dispiace questa situazione.
Almeno, non mi dispiacerebbe, se non avessi sentito il rumore di qualcuno che sta cercando di attaccarmi dalle spalle.

Appena allunga le braccia ne afferro una e lo rigiro per farlo finire davanti a me con la schiena a terra.

"Ahiaaaaa"
"Bakugou!"
Mi accocolo vicino a lui che ne frattempo si stava tirando su a sedere.
"Si può sapere perché lo hai fatto?!?!"
"Pensavo fossi un villean"
"Ti sembro un villean?!?!?!"
"No"

Mi guardò arrabbiato ancora un secondo e poi si rialzo' in piedi.
"Sai, non credo che gli amici immaginari valgano come amici importanti"
Un sorrisino strafottente comparse sulle sue labbra.
"Non ho amici immaginari"
Si colpì la fronte con la mano.
"Intendevo dire che sei da solo, non c'è nessun 'amico importante' con cui dovevi uscire, che hai mentito"
"Oh"
"Cosa ne penserebbe Deku se lo sapesse?"
"Non lo so, non sono Midorya, bensì Todoroki"
"Te lo dico io: si sentirebbe tradito. Tu non vuoi farlo sentire tradito, giusto?"
"Non voglio farlo sentire tradito"
"Non vuoi. Allora farai una cosa per me, per non farmi dire niente a Deku"
"Cosa vuoi che faccia?"

Adesso sono preoccupato.
Non conosco Bakugou abbastanza da poter dire cosa sta per chiedermi, anzi io non lo conosco proprio per niente, non so neanche quando sia il suo compleanno.

"Visto che è il tuo compleanno, sarò buono. Tu devi accompagnarmi al Luna Park e salire con me sulla nuova giostra"
Non stavo comprendendo la sua richiesta, ma suppongo che rispetto a tutto ciò a cui mi ero preparato, questo era piuttosto semplice.

Ci incamminiamo verso l'uscita del parco.
"Sono in moto" gli comunicai.
"Ma va? Secondo te come ho fatto a scoprire che ti trovavi qui?"
"Passavi di qui e mi hai visto"
"Ho riconosciuto la moto, IcyHot, tutto qui"
"Mi chiami IcyHot perché pensi che sia 'hot'?"
"Ewwww, NO!"
"Kaminari dice così"
"E tu lo ascolti pure? Mi avevano detto che eri intelligente!"

Non stavo capendo nulla di quella conversazione.
Kaminari mi aveva detto di dirgli quella frase per farlo imbarazzare e scappare, ma per quanto fosse effettivamente diventato rosso come un peperone era ancora qui.
Ed in più io non avevo la più pallida idea di cosa gli avessi chiesto.
Inforcai la moto e aspettai che salisse.
"Non hai dei caschi?"
"No"
Sospirò e salì.

Credo che avesse paura perché mi strinse le costole come un koala stringe un albero per tutta la durata del viaggio.
Non gli chiesi se fosse così, Midorya aveva detto che per Bakugou ammettere di avere paura era come ammettere di essere debole, e lui voleva sembrare forte a tutti i costi.

Parcheggiai e scendemmo.
Lo guardai confuso mentre deglutiva piano con una mano sull'addome.
"Stai bene?"
"Certo svampito"
Cosa vuol dire svampito?
Non glielo chiesi, non volevo prolungare troppo a lungo il tempo che avremmo passato insieme.
L'avrei accompagnato su questa maledetta giostra e poi me ne sarei andato.
Nulla di più, nulla di meno.

Lo presi per un braccio e lo trascinai dentro.
"Qual è la nuova giostra?"
"Quella"
Indicò un enorme.....coso altissimo.
Dovevi sederti sul sedile, mettere la cintura, il coso ti portava in alto, ti faceva fare dei giri e restavi per un po' appeso a testa in giù, poi scendevi.

Ci accodammo in fila e cercai il portafoglio.
Suppongo che il motivo per cui ero qui, oltre ad accompagnarlo, fosse per pagare.
O almeno così credevo fino a quando non tirò fuori il suo portafoglio.
Rimasi a guardarlo confuso.
Mi lanciò un paio di occhiate prima di infastidirsi.

"Si può sapere che guardi?!?!"
"Perché vuoi che venga con te?"
"Fatti i cazzi tuoi, non sei nella posizione di fare domande"
Mi guardai i piedi, per poi rialzare la testa.
"Se mi sposto più a destra?"
"Non quel tipo di posizione!!! È un modo di dire!!! Significa che non puoi fare domande perché io ti posso ricattare"
Non avevo capito molto, ma doveva essere qualcosa di figurato.
Pagammo il biglietto e salimmo.

Lo vidi deglutire più volte prima di partire.
Aveva paura?
Ma di cosa?
Lui è abituato all'altezza, con il suo quirk può quasi volare.
Certo, il quirk rispetto ad altro era diverso.
Se io ghiacciavo un lago non avevo problemi a passarci, su del ghiaccio vero non credo che avrei potuto farlo.
Ma non aveva comunque senso.

Quando parti', si mosse molto più velocemente di quanto mi aspettassi.
Sentii la mano di Bakugou stringere la mia molto forte, perciò supposi che avesse paura e ricambiai la stretta.
Facemmo dei giri e lui cominciò a urlare con le palpebre strette.
Bakugou che soffre di vertigini, anche se ce lo avevo davanti, era difficile da credere.
Bakugou non aveva paura di niente.
Lo avevo visto fare le cose più pericolose e auto-distruggersi il corpo, mi sembrava strano che lo spaventasse una giostrina.
Quando rimanemmo a testa in giù gli si ravvelocizzo' il respiro, così rafforzai la stretta.

Quando finalmente scendemmo fece un paio di passi come se fosse ubriaco, poi corse verso il primo cestino che vide e vomito'.
Ero piuttosto sorpreso, però anche preoccupato.
Tirai fuori un fazzoletto dalla tasca e glielo porsi, lui si puli' e lo buttò.

"È stato una forza!"
Lo guardai confuso.
Aveva appena vomitato ed era stato spaventato tutto il tempo e lo trovava 'una forza'?
Non avrei mai capito questo ragazzo.

"Facciamo un altro giro!"
"No"
"Perché?!?!? Anche tu ti sei divertito!"
"Hai appena vomitato"
"E allora?"
Come faceva a non vedere il problema?
Insomma, non poteva fare ancora qualcosa che lo faceva stare male, era stupido.
Vedendo che non avrei cambiato idea, sbuffo'.

"Allora facciamo la barca!" propose.
Lo guardai spaesato.
Ma io non dovevo solo accompagnarlo e salire qui con lui?

Osservai i suoi occhi illuminati da una luce di puro divertimento.
Sembrava un bambino.
Era difficile, anzi impossibile, vedere questa espressione sul suo volto.
Era...felice.
Era raro, fin troppo.
Bakugou non dovrebbe nascondere al mondo una tale bellezza.
Mossi impercettibilmente gli angoli della bocca.

"Va bene"
"Yeeeee"

Spazio per *ommioddio ma perché non sto mai ferma*

Io: Ciaoooooooo

Baku: E fu così che in una delle tue storie di merda io morii.

Io: Naaaaaaah, in genere sono più propensa a far morire Todoroki, comunque posso prendere atto e uccidere anche te una di queste volte!

Baku: STAI FERMA PEZZO DI MERDA!

Io: AHAHSHAHAG SONO POTENTE

Baku: Sei dannosa.

Io: È la stessa cosa

Baku: Quindi...questa è la nuova storia? Sembra noiosa.

Io: Per ora lo è, ma cerca di resistere. Tra un bel po' di capitoli la amerai.

Baku: Come se avessi scelta. NON C'È UNA CAZZO DI USCITA QUI.

Io: Grazie al cazzo, QUI non esiste.

Baku: Ma dove siamo?

Io: Su Wattpad.

Baku: Giuro che ti meno. DOVE SIAMO NOI, NON LA STORIA!

Io: Dipende da dove sto scrivendo, insomma siamo un po' dappertutto.

Baku: Sai che c'è? Non mi importa.

Io: Bravo, meno sai meglio è.

Baku: Ciao. Vado a cercare un'uscita.

Io: Buona fortuna.

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