5: In Famiglia

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Todoroki's pov

Tornammo alla moto e mi feci dare il suo indirizzo di casa.
Non era troppo lontana, in 20 minuti eravamo già là.
Parcheggiai la moto e Bakugou aprì la porta di casa, così entrammo.

Si girò a guardarmi come per dirmi qualcosa, poi proseguì in silenzio.
"Cosa devi dirmi?"
"Stavo per chiederti di fare poco rumore, ma tu sei silenzioso di natura quindi il problema non si pone"

Andammo in camera sua e lui tirò fuori dei pigiami sia per me che per lui.
"Metti questo"
"Io dormo in boxer"
"Ma se ti do un pigiama che bisogno c'è?!?!"
"Mi fa caldo con il pigiama"
"Fa come ti pare, basta che non mi bruci casa"

Poi uscì dalla stanza, così io iniziai a spogliarmi.
Torno' dentro con un futon che stese vicino al letto, poi si cambiò anche lui.
Certo che aveva davvero un fisico scolpito.
"Se ti serve qualcosa, cercala e non svegliarmi"
Annuii, poi entrambi ci stendemmo e andammo a dormire.

Il mattino seguente mi svegliai perché qualcosa mi cadde addosso, ma mi accorsi solo dopo che si trattava di uno sbavante Bakugou.
Mi aveva detto di non svegliarlo per nessuna ragione, eppure la sua testa mi schiacciava i pettorali e mi faceva male, così ignorai ciò che mi aveva detto.

Lo toccai con delicatezza.
"Bakugou?"
"Mmmmm, ancora 5 minuti"
"Dai Bakugou"
Alzò la testa mezzo insonnolito e quando realizzò cosa stava succedendo si alzò di scatto.
Mi alzai anche io.
"Ti sei fatto male cadendo dal letto?"
"No"
Poi si girò e uscì dalla stanza.

Io uscii alla ricerca o del bagno o della cucina, ma trovai invece la madre di Bakugou.
"Buongiorno signora"
"Buongiorno! Che bello, finalmente posso conoscere un altro amico di Katsuki, lui si vergogna sempre a presentarmeli"

"OI, ICYHOT, SI PUÒ SAPERE DOVE MINCHIA-"
Bakugou spuntò dal corridoio accorgendosi di chi ci fosse.
"KATSUKI!!! NON OSARE MAI PIÙ FARE TARDI COME IERI!!!"
"IO FACCIO QUELLO CHE MI PARE
VECCHIA!!!"

Poi si diresse in cucina e sia io che sua madre lo seguimmo.
Lui si mise a preparare la colazione, mentre la madre mi bombardo' di domande.
"Come ti chiami caro?"
"Shoto Todoroki"
"Sei in classe con Katsuki?"
"Si"
"E c'eri al festival sportivo?"
"Sono arrivato secondo"
"Si, mi ricordo di te. Katsuki è rimasto arrabbiato per una settimana intera perché non hai usato tutto il tuo potere"
"Lo so"
"Sembri simpatico. Chi sono i tuoi genitori?"
"Rei Todoroki e Enji Todoroki, alias Endeavor"
Adesso mi aspettavo che reagisse come facevano sempre tutti.
TuO pAdRe È eNdEaVoR?!?! WoW
Ma lei non lo fece.
"Non gli assomigli per niente, sei così gracilino. Mangi abbastanza, sei sicuro?"
"Non mangia un cazzo, te lo dico io. Campa di soba fredda da quando è nato"

Bakugou portò la colazione in tavola e si sedette davanti a me.
Non ero sorpreso, ovviamente, delle sue doti culinarie.
Pur di farmi mangiare sano, il professor Aizawa lo aveva convinto a farmi da cuoco in cambio di crediti extra.
(la sua prima scelta era Sato, ma lui era specializzato in dolci)
Non mi dispiaceva, cucinava bene e sempre cose diverse.

Iniziammo tutti a mangiare.
"Allora, Shoto, posso chiamarti così?"
"Si"
"Allora, come va Katsuki a scuola?"
"È terzo in classifica"
"Intendo, ce l'ha effettivamente qualche amico o sta sempre da solo?"
"Ha la sua squadra"
"Mi fa piacere, sono sempre preoccupata per la sua vita sociale"

Avrei dovuto parlarle del rapporto che aveva con loro?
Di cosa lui li considerasse?
Decisi di no, alla fine non me lo aveva chiesto, che motivo ne avevo?

Fece altre domande più vaghe fino alla fine del pasto, poi ci andammo entrambi a preparare.
"Tua madre è simpatica"
"Come un calcio in culo"
Questo fu l'unico straccio di conversazione che ebbi con lui in quella casa.

Mi accompagnò fino alla moto e si assicurò che avessi preso tutto.
"Devo accompagnarti fino a casa o là ci sai arrivare?"
"Vado da solo, non c'è problema"
"Ero ironico"
"Oh"
Ero invitato ad andarmene, eppure indugiai ancora un attimo.

"Grazie per ieri"
Degluti' e spostò lo sguardo.
"Non devi andare a casa?"
A quel punto presi l'iniziativa.
Io mi ero divertito.
Lui si era divertito.
Avevamo parlato giusto il minimo indispensabile e volevo farci amicizia.
Dovevo portare avanti questa cosa, a tutti i costi.

"Bakugou, sei libero sabato prossimo? Possiamo uscire di nuovo"
"No"
La sua risposta fu secca, eppure lasciava un margine di dubbio.
"Ci divertiremo" promisi sperando di fargli cambiare idea.
Si morse il labbro.
Stava davvero prendendo in considerazione l'idea e la cosa mi rese contento.
Almeno non ero uno stupido pagliaccio ai suoi occhi.
"No" rispose di nuovo ma con meno sicurezza.

C'ero quasi, ancora una volta.
Gli presi le mani avvicinandomi.
"Ho già un'idea di dove andare, fidati di me. Hai detto che non ti fai degli amici, che loro vengono da te. Lascia allora che io faccia come gli altri e fidati"
Durante tutto il discorso aveva continuato a spostare lo sguardo da un occhio all'altro, indeciso su dove guardare.
Tiro' via le mani, si girò di spalle e con un secco, solido:
"NO"
chiuse la nostra conversazione.

Non so se avrei dovuto corrergli dietro o meno, però aveva ragione, dovevo tornare a casa.
Ma non mi arresi.
Ci avrei riprovato ancora il giorno dopo.

Quando arrivai a casa, mia sorella mi corse subito incontro seguito da uno svogliato e mezzo addormentato Natsuo.
"Shoto! Finalmente sei arrivato! La tua squadra ti aveva organizzato una festa per quando saresti tornato a casa, ma hai dormito dal tuo amico! Sono tutti di là che aspettano, hanno dormito qui! E dopo mi dici anche chi è! BUON COMPLEANNO!!!!" mia sorella iniziò subito a bombardarmi di frasi, ma non stavo ascoltando.
Ero troppo concentrato sul trovare un modo per portare Bakugou a uscire di nuovo con me.

In salotto la Dekusquad iniziò con auguri, cibo, e regali, ma non ero molto attento.
"Tutto apposto Shoto?" mi chiese mio fratello, più silenzioso degli altri.
"Si"
"Sicuro? Se qualcosa ti turba puoi dirmelo"
"Gli ho chiesto di uscire di nuovo, ma ha rifiutato"
"Mi dispiace"
"Devo trovare un modo per fargli cambiare idea"
"È un classe con te?"
"Si"
"Sii gentile, attento ai suoi bisogni, fallo passare avanti, cose così, e poi se ti dice di no non c'è molto che tu possa fare. Non è che lo puoi costringere"
"Lo so"

Cercavo di mostrarmi abbastanza allegro e grato alla Dekusquad e a mia sorella, ma temo di aver fallito miseramente nel mio intento.
Su tutte le domande che mi fecero rimasi molto vago, così da non far capire di chi stessi parlando.
Cercavo di non dire una completa bugia, ma anche non andare troppo pericolosamente vicino alla realtà.
Ragionai tutto il giorno su come convincerlo, ma non riuscii a trovare neanche un modo.
Forse, però, non ne avrei avuto bisogno.

La sera, alle undici, mi arrivò la notifica di un messaggio da parte di Bakugou.

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