2: Un Nuovo Amico?

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Bakugou's pov

In tutta sincerità non mi aspettavo che accettasse.
Credevo che avrebbe trovato il modo di mandarmi via e chiudere lì il pomeriggio, invece eccoci che saliamo sulla nave.

Non aveva detto nulla riguardo al mio comportamento su quel coso e gli ero molto grato, perché non mi andava di spiegare.
Non volevo assolutamente fare un altro giro, ma era l'unico modo che ero riuscito a trovare per farmi sembrare forte, per fortuna lui aveva rifiutato.
Anche quando scesi dalla barca, per poco non vomitai.

Lo portai in più posti: la casa degli specchi, le macchinine a scontro, la pesca delle paperelle (a questa era troppo bravo per i miei gusti)...
Ogni volta che finivamo un giro lui si aspettava che io lo cacciassi, mentre invece lo trascinavo verso la prossima giostra.
Sulle macchinine a scontro avremo fatto tipo 10 giri, non volevo andarmene.

Quando il sole iniziò a tramontare, presi il gomito di IcyHot e lo trascinai fino alla casa del percorso ad ostacoli, alias la mia giostra preferita.
Ci sistemammo in fila e al turno prima del nostro tirammo fuori i portafogli.
Cercai i soldi per pagare, ma poi realizzati che li avevo finiti tutti.
Rimasi un minuto buono a fissare il portafoglio vuoto.
Finiva qui allora la nostra gita al Luna Park.
Non gli avrei MAI chiesto dei soldi, non voglio avere debiti, soprattutto con questo qua.

"Dobbiamo andare" tagliai corto.
"Perché?"
"Perché si"
Abbassò lo sguardo sul portafoglio vuoto osservando per qualche secondo.
Potevo quasi sentire il rumore della manovella che la scimmia nel suo cervello stava facendo girare per farlo pensare.

"No, non voglio che paghi per me"
"Vuoi che paghi per entrambi?"
"MA MI ASCOLTI?!?!?! TI HO APPENA DETTO DI NO!!!"
"Pensavo fossi...umm...ironico...?"
"Non lo sono"
"Posso pagare per entrambi, mi bastano i soldi"
"No"
"Perché?"
"Perché no!"

Lo vidi concentrarsi come alla ricerca di qualcosa che potesse convincermi.
Mi morsi il labbro.
Avrei tanto voluto accettare.

"Andiamo e basta" esortai.
Lo presi per il polso e cercai di allontanarmi, ma lui rimase inchiodato lì come un palo.
"ANDIAMO!"
"No"

Lo guardai alterato, mentre mi trascinava con lui davanti al bigliettaio.
"Due biglietti, per favore"

Cercai con tutte le mie forze di andarmene, ma lui strattono' di botto fecendomi quasi cadere di schiena.
Mi afferrò dal bacino e mi porto in piedi davanti a sé con il volto rivolto al bigliettaio.
I nostri corpi aderivano l'uno all'altro.

Lui allungo' i soldi al bigliettaio, che si fece sfuggire un sorriso.
Lo guardai torvo e lui ricambio' con tenerezza.
"Siete proprio una bella coppia!"
Lo guardai ancora più nero.
"NON SIAMO UNA COPPIA!"
"Non siamo una coppia"
Il bigliettaio alzò le spalle.
"C'è sempre tempo"

Allungo' i biglietti e IcyHot mi trascino' via prima che potessi sputargli qualche insulto.
"NON PUOI FARE COME TI PARE!"
"Se non l'avessi fatto, te ne saresti andato"
"Embè?!"

Ci guardano per qualche secondo più che altro per vedere chi avrebbe abbassato lo sguardo per primo.
Gli strappai di mano un biglietto e iniziammo il percorso ad ostacoli.
Per quanto fossi innervosito, in quel posto mi divertii abbastanza da dimenticarmene.
Quando uscimmo ero allegro come prima.

"È buio, dirigiamoci al parcheggio" disse lui.
Stetti in silenzio per tutto il tempo.
Non potevo negare che mi fossi divertito, ma volevo sapere se era lo stesso.
All'inizio mi era sembrata un'idea intelligente, ma ora mi sentivo un po' in colpa ad averlo obbligato ad uscire con me.

Deglutii alla ricerca di un po' di coraggio.
"Ti sei...umm...divertito?"
"Si"
Lasciai andare un sospiro di sollievo.
Almeno non voleva buttarmi sotto la prima macchina che passava.
"Più che...da solo?"
Era una domanda stupida, la risposta era ovviamente no.
Io ero fastidioso e lo sapevo bene, me lo avevano detto tante volte.
"Si"
Spalancai gli occhi girandomi a guardarlo.
Lui non ricambio' lo sguardo, sembrava concentrato in qualche suo pensiero.

Mi fermai a studiare il suo profilo.
Aveva una fronte liscia, coperta dai capelli.
Gli occhi bicolore puntati sull'asfalto tradivano l'inferno che si svolgeva dentro di lui.
Sembravano rappresentare la calma surreale prima di una tempesta, quasi ti ci potessi perdere dentro senza più trovare i sassolini per la via di casa.
Il naso aquilino ma non troppo gli donava un'aria nobile e attenta.
Le sottili labbra sembravano sempre in attesa della calma che dona la neve.
Il mento a punta gli donava un'aria di superiorità, facendolo apparire più grande.
Era strano guardarlo in questo modo.
Non mi ero mai soffermato abbastanza da riflettere sulle striminzite sopracciglia o gli alti zigomi.

All'improvviso alzò la testa puntando lo sguardo nel mio, che io subito spostai dall'altra parte.
Facevo abbastanza fatica a guardare qualcuno dritto negli occhi, specialmente lui con il suo sguardo fisso.

"Bakugou"
"CHE C'È?!?!"
"Vuoi andare a cena fuori con me?"
Alzai la testa confuso.
Che mi aveva chiesto?
No, dovevo aver sentito male.
Gli effetti del quirk si facevano sentire.
Eppure lui non accennava a correggersi.
Mi ha seriamente invitato a cena fuori?!?!
Perché?
Come?
Ma soprattutto, da quando in qua è lui a chiedere alla gente queste cose?!
No, non ci sarei andato.

"SE PROPRIO DEVO!"
E che cazzo!
Perché penso una cosa e poi faccio quella opposta?!
Vabbè, non è che mi dispiacesse proprio tantissimo, però non volevo uscirci.
Non sono bravo con i rapporti umani.
Alzo la voce, mi scaldo in fretta, insulto gli altri.
Non credo di essere la cosiddetta anima della festa, più che altro sono quello che le rovina.

Feci girare gli occhi nelle orbite per sembrare infastidito.
"Passiamo prima da casa mia, mi servono dei soldi"
Mi guardò ancora.
"No"
"EH?!?!"
"No"
Lo guardai sempre più confuso e infastidito.
Che vuol dire no?!
"COME CAZZO PRETENDI CHE PAGHI?!?!"
"Pago io"
"Te l'ho detto e te lo ripeto, NON VOGLIO CHE PAGHI PER ME!"
"È il mio compleanno"
"E ALLORA?!?!?!"
"Allora decido io"

Ma questo tizio è impazzito?!?!
Ma poi da quando parla così?!?!
Non ha saputo dire un cazzo per mesi e ora, a caso, sa anche come convincermi?!?!
Sbuffai e salii sulla moto.
Ci volle circa mezz'ora prima che si fermasse.

Lo ammetto, non mi piacciono le moto.
Quando avevo circa sei anni mio padre fece un incidente con la moto, nulla di grave, però mi è rimasto il brutto ricordo.
Ogni volta che la moto accelera, ogni volta che passiamo vicino ad un'auto o un camion, ogni volta sorpassiamo qualcuno, chiudevo gli occhi e stringevo IcyHot.
Non fraintendetemi, non mi piace sto soggetto e trovo imbarazzante quello che ho fatto, però mi era preso il panico, cosa avrei potuto fare?

Quando finalmente scendemmo, notai che mi aveva portato ad un ristorante messicano che non avevo mai visto.
Entrammo e chiese un tavolo, poi ci sedemmo.
Solo allora realizzai che non avevo avvisato mia madre del fatto che restavo a cena fuori, così la chiamai subito.

Chiamata
M: Pronto?
K: VECCHIA, IO RIMANGO A CENA FUORI!!!
M: KATSUKI NON URLARE A TUA MADRE!!!
K: HAI CAPITO O NO?!
M: DOVE MANGI?
K: Boh, è un ristorante messicano!
M: Con chi?
K: Un cretino
M: Izuku o Ejiro?
K: Un altro
M: Che bello, hai un nuovo amico!
K: NON È MIO AMICO!
M: Non c'è bisogno che dici nient'altro...quando è il matrimonio?
K: CIAO VECCHIA!!!
Fine chiamata

Le attaccai in faccia.

Spazio per *ho sonno e dovrei studiare, ma sticazzi*

Io: Scusate, gente, posto in ritardo perché sto scrivendo il capitolo 7 di sta storia ed è una faticaaaaa

Baku: Potevi evitarmi un'altra storia piena di traumi, eh, ero contento comunque.

Io: Sta zitto, di traumi ce ne hai uno solo e sta tipo agli ultimi capitoli, il resto è tutto voi che seguite i cliché.

Baku: Potevi evitarlo comunque. Non hai nulla di meglio da fare?

Io: Si, in realtà. Domani interrogazione di scienze, martedì verifica storia, mercoledì interrogazione letteratura, giovedì verifica algebra e venerdì interrogazione arte.
Ma per te ho sempre tempooooo

Baku: Non c'era bisogno che mi facevi sapere la programmazione, eh. Non me ne frega proprio un cazzo.

Io: Lo so, era per me per ricordarmi le cose.

Baku: Sei fastidiosa.

Io: Lo so.
Scusa, vado a studiare, e tra qualche ora anche a dormire.

Baku: DORMI!

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