Prologo

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«Il treno regionale 21314 proveniente da Palermo Centrale e diretto a Punta Raisi è in arrivo al binario 1.» 

Faccio un passo indietro per allontanarmi dalla linea gialla dipinta sul marciapiedi, trascinando con me le enormi valigie che ormai sto usando come bastoni per non crollare dalla stanchezza. Vorrei poter dire che sono felice di essere di nuovo a casa e di sentire gli annunci dei treni nella mia lingua madre, ma sarebbe una grossa bugia.

Soprattutto considerato che avevo lasciato l'Italia appena una settimana fa, diretta nel paese dei miei sogni per iniziare il lavoro dei miei sogni. Non ho avuto neanche il tempo di abituarmi al nuovo fuso orario che sono di nuovo qui, a riportare le lancette del mio orologio da polso dove sono sempre state.

Niente spiagge assolate della California per Nausicaa Vaiarelli, solo stazioni puzzolenti e treni in ritardo.

Il mio aereo è atterrato all'aeroporto Falcone Borsellino di Palermo all'una del mattino. Gli arrivi erano colmi di gente trepidante per il ritorno dei propri cari, ma non c'era nessuno che scrutasse la folla di passeggeri per individuare il mio volto tra tanti altri. Nonostante la mia famiglia abbia tanti difetti, non posso fargliene una colpa: non ho detto a nessuno che sarei tornata a casa oggi. Anzi, non ho detto a nessuno che sarei tornata a casa e basta. Ho speso con le lacrime agli occhi gli ultimi soldi del mio regalo di laurea per comprare il costosissimo biglietto per un volo di ritorno con tre scali, per una durata complessiva di trentasei ore.

Il binario protesta quando il treno, un veicolo verde macchiato di ruggine che era già vetusto ai tempi della seconda guerra mondiale, frena. La porta si ferma davanti ai miei piedi in un insperato colpo di fortuna, l'unico della settimana.

La mia faccia si specchia per un istante sul vetro della porta, restituendomi un'immagine avvilente: i capelli biondo cenere sono spenti e disordinati, gli occhi privi di trucco cerchiati da occhiaie di stanchezza e gonfi per le mille lacrime versate a diecimila metri dalla terraferma. Per fortuna, un passeggero all'interno del treno preme il bottone di apertura e il mio riflesso viene ingurgitato dalla porta automatica che si ritrae.

Doveva essere la migliore estate della mia vita. Sono nel pieno della mia gioventù, fresca di una laurea magistrale in lingue e letterature straniere e benedetta dall'offerta più importante della mia vita, quella di intraprendere uno stage, lo stage, nella migliore casa editrice degli Stati Uniti. Qualunque dei miei colleghi avrebbe venduto la madre per averlo. Lo ammetto, tutto questo non sarebbe stato possibile senza un lontano zio americano di Claudia, una delle mie più care amiche, che ha presentato i nostri curriculum freschi di stampa a delle vecchie conoscenze del college.

Una settimana fa la mia amica e io abbiamo fatto i bagagli e siamo partite insieme per la California, dove il suo amato e ricchissimo zio ci avrebbe ospitate a tempo indeterminato in una villa stratosferica mentre io completavo il mio stage e Claudia cercava un incarico a tempo determinato in qualche piccola casa editrice.

Questo, però, era prima che Claudia mi accusasse di essermi approfittata di lei e di suo zio per fregarle lo stage da sotto il naso e avere vitto e alloggio gratis. Per inciso, era stata lei a propormi di partire insieme. "Sarà come in Sex and the City", aveva detto con occhi spiritati. "Ma in California! Riesci a immaginare niente di più eccitante?"

Lo è stato, per quel che è durato. Abbiamo sorseggiato cocktail da bicchieri triangolari cosparsi di zucchero granulato e ondeggiato al ritmo degli ultimi successi musicali, conversato con ragazzi alti e abbronzati fino a che l'orologio non segnava un numero inferiore a quattro e riso fino alle lacrime nella nostra stanza condivisa.

Stare con Claudia è sempre stato estenuante. Estenuante, ma bello. È la compagnia giusta per sentire di starsi davvero gustando fino all'ultima goccia della vita. Non esistono mezze misure, con lei: tutto può essere o fantastico o repellente.

Prima che il tempo scorraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora