Instability

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Ogni cambiamento è
una minaccia alla stabilità.
(Aldous Huxley)

***

Remus Lupin si definiva, convenzionalmente, la persona che schivava gli affetti. Non che non gli piacessero, o non provasse bene nei confronti dei suoi amici, ma credeva - con una certa convinzione - di non meritare l'amore che gli veniva riservato.

Si definiva piuttosto indegno e, quando i suoi amici lo avevano scoperto, Sirius gli aveva tirato un pugno. Uno vero, che gli aveva lasciato il livido sullo zigomo per una settimana. Sirius si era poi scusato - atto più che inusuale -, ma entrambi sapevano bene quanto se lo meritasse.

A causa della sua licantropia, Remus spesso finiva per sentirsi meno in gamba, meno divertente, meno ricordabile; in ogni ambito, Remus finiva per porsi, nella scala gerarchica, sotto la piramide.

Solo dopo aver compiuto diciassette anni, aveva iniziato a accettare il fatto che forse l'essere immeritevole fosse solo una sua fisima mentale, e - sorprendentemente - aveva iniziato a vivere.

L'ombra di quel bambino impaurito, sebbene non fosse sparito del tutto, era diventata sbiadita, e Remus quel particolare aveva cominciato a apprezzarlo.

Alla fine, era successa l'unica cosa che non avrebbe mai potuto immaginare: si era innamorato. Non era un semplice sentimento sfiorito che mostrava i primi petali, o la prima giornata di inverno durante la quale i fiocchi di neve diventavano acqua prima di toccare terra; piuttosto erano interi campi fioriti e bufere bianche pronte ad avvolgerlo.

Per Remus era stata una tragedia capire di provare dei sentimenti per Sirius, una di quelle che lo vedevano contro una porta di legno mentre batteva la testa - come se poi servisse a far uscire Sirius da lì. E si era morso la lingua, tanto da farla sanguinare, perché era certo che Sirius non provasse altro per lui se non una semplice amicizia.

Trovava bizzarro come avesse deciso di mettere da parte i timori e fosse finito per innamorarsi di uno dei suoi migliori amici, e - cosa anche peggiore - non aveva idea di come gli altri avrebbero potuto reagire alla sua bisessualità. Ne era terrorizzato, eppure sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dirglielo.

Come ogni cosa che si finisce per programmare, però, Remus si era trovato da solo nel dormitorio con Sirius - James era impegnato con Lily, mentre Peter era finito in punizione per essere stato trovato fuori alle cucine mentre stava per entrare - perciò quel segreto avrebbe potuto svelarlo solo a lui.

Sirius lo aveva fissato con noncuranza mentre lui camminava avanti e indietro per la stanza contorcendosi le mani, alla ricerca disperata delle parole giuste da usare.

«Moony, potrei sapere che cosa stai facendo?» Gli aveva chiesto dopo varie frasi sconnesse prive di significato da parte sua.

Remus si era fermato e lo aveva fulminato con lo sguardo, mentre un'onda di disperazione cominciava ad alzarsi dentro di lui. «È una cosa importante, sto cercando il modo di dirtelo»

Sirius inarcò un sopracciglio. «Non puoi dirla e basta?»

«Mi sembra chiaro di no, se fosse così facile già lo avrei fatto, non trovi?»

«È una cosa importante tipo 'Ho preso eccezionale all'ultimo compito' oppure 'Sabato mi vedo con qualcuno'? Perché, sai, non reputo nessuna delle due cose abbastanza importante da impiegarci tutto questo tempo, e soprattutto non vale la pena mangiarsi le unghie-»

«È importante come 'Sai Sirius, sei la prima persona con cui faccio coming out, tanto per la cronaca mi piacciono anche i ragazzi'» Aveva sbottato Remus, mentre un sorriso cominciava a piegare le labbra di Sirius.

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