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Tu sei il vago confine
tra la fede e la cieca attesa.
(Milk and Honey - Rupi Kaur)

***

James non avrebbe saputo dire quando si era innamorato di sua moglie, era semplicemente successo. Si erano conosciuti il trentuno dicembre di sette anni prima, si stava preparando per festeggiare il nuovo anno con i suoi amici in un locale esclusivo - a dire il vero era così brutto che James non avrebbe mai voluto metterci piede, ma Sirius era riuscito a portare più di cento persone e avrebbero bevuto gratis - quando, uscendo dalla sua camera da letto, era scivolato sul parquet - Euphemia aveva ben deciso di passare in quel momento la cera - e per poco con era anche finito con la testa contro il primo scalino.

Da bambino aveva fatto più guai di quanti fossero possibili e si era procurato le peggiori sbucciature, ma a ventisette anni suonati James non avrebbe mai creduto possibile che si potesse rompere il braccio.

E invece, alle ventitré e quarantacinque - Sirius non mancava di riperterglielo mentre lui e i suoi genitori lo accompagnavano -, era arrivato al pronto soccorso con codice verde per frattura al braccio.

Era stato in quel momento che aveva conosciuto Lily, al tempo solo una specializzanda.

Si era avvicinata cauta al lettino dove lo avevano fatto accomodare e aveva sorriso, James lo aveva notato immediatamente, alla scena che le si proponeva davanti. Lui seduto sul lettino mentre sua madre gli sistemava i cuscini dietro la schiena lamentandosi del fatto che fosse sempre preso da troppe cose per ascoltarla - lei giurava di aver addirittura urlato di non passare nel corridoio -, Sirius seduto ai piedi del letto che sbuffava guardando l'orologio da polso e portando il tempo per quando sarebbe scattata la mezzanotte, e suo padre invece sedeva in tranquillità su una sedia lì vicino e consigliava a sua moglie di smetterla di smuovere i cuscini di James.

Con il senno di poi James aveva riso al racconto di Lily di quel momento.

Si era presentata - James credeva che il suo nome fosse delicato come lei - e aveva domandato cosa fosse successo. Sua madre - drammatica fino al midollo, perché non si iscrivesse a scuola di recitazione ancora non lo aveva capito - aveva reso un semplice scivolone come una quasi caduta mortale. Lily aveva trattenuto un sorriso, era così splendente che per James fu inevitabile notarlo.

Li fece spostare per avvicinarsi e cominciare la visita. James pensò che il suo profumo alle pesche fosse il più buono che avesse mai sentito, era così delicata nei gesti che quasi ne restava rapito senza percepire alcun tipo di dolore.

«Dovremmo fare una lastra per accertarci della gravità della situazione», aveva detto Lily.

Sua madre non aveva aspettato un attimo per interromperla. «Gravità della situazione?»

Lily fece per rassicurarla, ma James parlò prima di lei. «Rischio addirittura l'amputazione, mamma»

Euphemia per poco non gli ruppe anche l'altro braccio con il pensiero.

Dopo che fu chiarito che per 'gravità della situazione' si intendesse semplicemente il tipo di frattura, Lily chiese a un infermiere di farsi portare una sedia a rotelle.

Qualche minuto dopo stavano percorrendo il corridoio per raggiungere la sala per la lastra. Lily gli diede le indicazioni necessarie, mentre lo aiutava a sfilare il braccio dalla manica, e lo lasciò da solo nella stanzetta.

James ricordava ancora cosa avesse pensato della dottoressa Evans. Lily aveva i capelli legati in una coda alta, la massa rosso scuro scendeva delicata sulle sue spalle e dondolava leggermente a destra e a sinistra mentre camminava, indossava il camice bianco e nel taschino il suo badge, sotto il completo ospedaliero verde.

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